NIGERIA: STRAGE DI CRISTIANI, UCCISI 2 PRETI. IL PAPA: «ATTENTATI DISUMANI»

NIGERIA: STRAGE DI CRISTIANI, UCCISI 2 PRETI. IL PAPA: «ATTENTATI DISUMANI»

14.753 Views
PADRE CAPPUCCINO UCCISO COL MACHETE
FRANCESCO ALL’ANGELUS PIANGE 120 VITTIME
NELLA GIORNATA DEI MISSIONARI MARTIRI
«CALVARIO DEI PERSEGUITATI PER LA FEDE IN GESU’»
E PREGA ANCHE PER I 100 MORTI ISLAMICI IN MALI
VIDEO CHOC: SACERDOTE ACCOLTELLATO NELLA MESSA

di Carlo Domenico Cristofori

«Oggi si celebara la giornata in memoria dei Missionari Martiri. Nel corso del 2018 in tutto il mondo numerosi vescovi, scaderdoti, suore e fedeli laici hanno subito violenze mentre sono stati uccisi 40 missionari, quasi il doppio rispetto all’anno precedente. Ricordare questo calvario contemporaneo di fratelli e sorelle perseguitati o uccisi a motivo della loro fede in Gesù è un dovere di gratitutine per tutta la Chiesa ma anche uno stimolo a testimoniare con coraggio la nostra fede e la nostra speranza in Colui che sulla Croce ha vinto per sempre l’odio e la violenza con il suo amore. Preghiamo per le numerose vittime degli ultimi attentati disumani avvenuti in Nigeria e in Mali: il Signore accolga queste vittime, guarisca i feriti, consoli i familiari e converta i cuori crudeli. Preghiamo: Ave Maria…». In un’unica preghiera, in unico abbraccio Papa Francesco, in piazza San Pietro durante l’Angelus di oggi, domenica 24 marzo, piange gli oltre duecento africani falcidiati in una raffica di attacchi nei due paesi senza fare distinzione di etnie e religioni.

In Nigeria in dieci giorni sono stati ammazzati circa 120 cristiani da parte degli spietati mandriani musulmani di etnia Fulani. In Mali, invece, sono proprio i villaggi di questi ultimi, in minoranza nel paese, a essere stati coperti di sangue, dall’ennesimo assalto armato nella guerra civile in atto tra musulmani e Movimento Nazionale di Liberazione dell’Azawad a prevalenza Tuareg. In entrambi i casi tra i morti ci sono decine e decine di donne e bambini. Dopo aver rivolto il pensiero ai cristiani perseguitati ed uccisi nel mondo, più di 4mila come riportato in un precedente dossier (vedi link a fine articolo) il Pontefice ha pregato indistintamente per tragedie che ormai non fanno quasi più notizia. Il suo pensiero è andato aldià del lutto atroce della Chiesa per i due missionari morti in Nigeria e in Camerun, che si aggiunge a quello per il salesiano spagnolo ammazzato a fucilate in Togo da jihadistia febbraio. Le loro vite, i loro volti finiscono brutalmente in una statistica che non ha più dignità nemmeno sui quotidiani cattolici, dove la notizia del loro assassinio è introvabile tra le news principali. Le loro piccole, grandi storie di martiri sono riportate con risalto solo dall’Agenzia Fides, organo d’informazione delle Pontificie Opere Missionarie dal 1927 ed unica fonte d’informazione su questi drammi ormai talmente frequenti da lasciare indifferenti persino gli stessi credenti. Come wembedia d’ispirazione cristiana sentiamo il dovere di tributare loro almeno una breve memoria, ancor di più nel giorno dei Missionari Martiri. Così come ci preme riferire in modo circostanziato della strage avvenuta alcuni giorni fa in Nigeria e non rintracciabile su alcun media italiano ma solo su siti in lingua inglese quali The Christian Post.

 

DUE MISSIONARI UCCISI, UN ALTRO RAPITO

Il padre cappuccino Toussaint Zoumaldé ucciso in Camerun

«Un padre cappuccino di nazionalità centrafricana è stato ucciso in Camerun mentre rientrava nella sua fraternità di Mbaibokoum in Ciad. Secondo quanto comunicato all’Agenzia Fides dalla Custodia Generale dei Cappuccini per il Ciad e la Repubblica Centrafricana, padre Toussaint Zoumaldé si era recato nella Diocesi di Bouar, nella parte occidentale del Centrafrica, della quale era originario, per animare un corso di formazione per i sacerdoti locali – riporta il sito di Fides – Il cappuccino aveva poi preso la via del ritorno nella sua fraternità in Ciad passando per il Camerun. Nella notte tra il 19 e il 20 marzo ignoti lo hanno assalito e ucciso a colpi di arma bianca a Ngaoundéré (Camerun) dove si era fermato per riposare. Al momento i suoi assassini sono introvabili.
Padre Toussaint (nato nel 1971) aveva lavorato a lungo come giornalista presso Radio Siriri, della Diocesi di Bouar, ed ha composto diversi canti religiosi. 
La sua tragica morte è avvenuta negli stessi giorni della scoperta del corpo di don Clement Rapuluchukwu Ugwu, il sacerdote nigeriano rapito una settimana fa nello Stato di Enugu, e della scomparsa in Burkina Faso di don Joël Yougbaré, parroco di Djibo». Di padre Ugwu abbiamo riferito già l’altro giorno insieme alla tremenda notizia del bambino di 5 anni basstonato volutamente sulla colonna vertebrale per paralizzarlo dai mandriani musulmani Fulani. E proprio questi spietati pastori armati fino ai denti hanno fatto vari massacri in pochi giorni in differenti villaggi dello stato nigeriano di Kaduna.

Il corpo del sacerdote ucciso a colpi di coltello e machete

NIGERIA: PRETE UCCISO E BAMBINO CRISTIANO PARALIZZATO A BASTONATE

 

STRAGE DI 120 CRISTIANI NEI VILLAGGI NIGERIANI DEL KADUNA

I numerosi feretri trasportati sui camion a Kajuru dopo il massacro – pk. The Christian Post

«Almeno 120 persone sono state uccise da presunti attacchi di miliziani Fulani da febbraio nello stato di Kaduna in Nigeria con gli ultimi attacchi di lunedì (11 marzo) che hanno causato la morte di oltre 50 persone e la distruzione di circa 140 case – a scrivere è Samuel Smith, reporter del wemedia The Christian Post – Il governatore dello stato di Kaduna, Nasir El-Rufai, ha imposto un coprifuoco dal tramonto all’alba questa settimana nella zona di Kajuru, visto che migliaia di persone sono state costrette a lasciare le loro case per le violenze causate dai miliziani mandriani Fulani. Il coprifuoco arriva in quanto vi sono stati una serie di recenti attacchi contro le comunità all’interno del territorio prevalentemente cristiano di Adara nel sud Kaduna. Lunedì, 52 persone sono state uccise, dozzine sono state ferite e almeno 143 case sono state distrutte negli attacchi ai villaggi di Inkirimi, Dogonnoma e Ungwan Gora nel distretto di Maro di Kajuru, secondo Christian Solidarity Worldwide. L’attacco del lunedì ha seguito un attacco domenica nel villaggio Ungwan Barde a Kajuru in cui 17 persone sono state uccise e decine di case sono state bruciate. Alla fine di febbraio, ci fu un altro attacco a Maro che provocò la morte di circa 38 cristiani e vide case e una chiesa bruciata. Il 10 febbraio, 10 persone sono state uccise in un attacco in Ungwan Barde mentre altre sei persone sono state uccise in attacchi isolati il giorno prima. La CSW, una ONG riconosciuta dalle Nazioni Unite che difende cristiani perseguitati in tutto il mondo, riferisce che le vittime negli attacchi di lunedì hanno coinvolto anche donne e bambini. I sopravvissuti hanno detto all’organizzazione che gli aggressori erano divisi in tre gruppi. Un gruppo ha sparato e ucciso persone, il secondo ha dato fuoco agli edifici, e un terzo correva dietro gente che fuggiva dalla scena. Secondo CSW, una vittima dell’attacco che ha subito un taglio profondo ha dato alla luce un bambino nato morto poco dopo. Siamo profondamente turbati dalla ripresa degli attacchi delle milizie nel sud Kaduna, e estendiamo le nostre più sentite condoglianze al popolo di Adara“, ha detto in una nota l’amministratore delegato della CSW Mervyn Thomas».

 

MASSACRI IN ALTRI STATI E NEL MALI

Miliziani islamici arrestati in Mali perché sospettati di un attentato nella guerra civile che dilania il paese EPA/JOSE NARANJO NOBLE

Come spiega il giornalista alla base di questa recrudescenza di violenza ci sarebbe stato l’annuncio del governatore musulmano El Rufai che, probabilmente per guadagnare consensi prima delle elezioni, aveva denunciato una strage di Fulani a Kajuru insinuando che fosse opera di cristiani: circostanza seccamente definita falsa dall’Associazione Cristiana della Nigeria,  paese che rimano il 12 ° peggiore paese al mondo nelle persecuzioni ai cristiani, secondo la World Watch List 2019 di Open Doors USA. Solo nel 2018, migliaia di cristiani sono stati uccisi dai militanti pastori Fulani, in un vero e proprio genocidio che si sta verificando nella cintura centrale della nazione nell’indifferenza, o addiritura la complicità, delle autorità governative quasi tutte di religione musulmana, come denunciato dai vescovi nigeriani (vedi link articolo precedente). Ma i massacri sono ormai diffusi ovunque senza contare quelli di Boko Haram in altre parti del paese. «Il 4 marzo, i miliziani Fulani hanno attaccato tre villaggi, nello stato di Benue, uccidendo 23 persone con proiettili e machete, secondo l’International Christian Concern. Per questo CSW chiede al governo federale nigeriano di affrontare il picco di violenza in modo “decisivo e imparziale” – riporta sempre The Christian Post – “La morte implacabile e la distruzione sono l’amara conseguenza del fallimento continuo di entrambi i livelli di governo nel rispetto del mandato primario di proteggere tutti i cittadini in modo imparziale”, ha affermato Thomas». Ma altrove sono invece le famiglie dei Fulani a finire nel mirino. «Un centinaio di persone sono rimaste uccise in un attacco di una trentina di uomini armati nel villaggio di etnia fulani a una ventina di chilometri a sudovest di Bankass, in Mali – scrive l’Ansa – Lo riferiscono i media locali, citando dei testimoni secondo i quali il villaggio sarebbe stato completamente raso al suolo. Gli assalitori sarebbero entrati in azione alle 5 di mattina sparando “su tutto ciò che si muoveva, anziani, bambini, donne incinte”. Una quarantina i feriti». Il massacro di musulmani in Mali ha trovato comunque stranamente più risalto sui quotidiani rispetto a quello avvenuto in Nigeria che è rimbalzato quasi soltanto sui social: a conferma che ormai gli spazi di controinformazione libera stanno diventando quasi più dettagliati ed attendibili dei grandi media. Questi ultimi erano infatti tutti concentrati sulla clamorosa aggressione avvenuta durante una Messa in Canada: essendo capitata in occidente è ovviamente finita in ogni copertina online.

 

IL SACERDOTE CANADESE ACCOLTELLATO DURANTE LA MESSA

Padre Claude Grou, rettore dell’oratorio di Saint Joseph a Montreal dove è stato accoltellato

«Un sacerdote cattolico è stato accoltellato durante una messa in Canada, ed è stato portato in ospedale. Il ferito è padre Claude Grou, rettore dell’oratorio di Saint Joseph a Montreal. Ed è qui che è avvenuta l’aggressione, nella chiesa più grande del Canada, durante la Messa del mattino che veniva trasmessa in diretta streaming – riferisce il quotidiano Avvenire sul suo website – Quando la polizia ha raggiunto il posto, il responsabile dell’aggressione era già stato fermato dal servizio di sicurezza. L’uomo è stato arrestato. La polizia ha riferito all’agenzia Afp che il sacerdote è stato “leggermente ferito alla parte superiore del corpo”».

 

 

Il video integrale caricato su YoutuBe dal network RussiaToday evidenzia come l’assalto al celebrante si sia consumato in pochi secondi. L’aggressore è salito sulla pedana dell’altare, lo ha aggirato e si è avventato sul sacerdote in fuga facendolo ruzzolare a terra dove l’ha colpito: fortunatamente in modo non grave dato che padre Claude è stato medicato in ospedale ma subito dimesso. L’oratorio di San Giuseppe di Mount-Royal, basilica consacrata il 17 ottobre 2004, riceve due milioni di pellegrini e visitatori ogni anno. San Giuseppe è il patrono del Canada e proprio la devozione per il protettore dei lavoratori ha fatto sì che venisse dedicata a lui la basilica più grande del Canada, che è anche la più grande del mondo dedicata al santo.

Carlo Domenico Cristofori
© COPYRIGHT GOSPA NEWS
divieto di riproduzione senza autorizzazione

 

FANCIULLE SCHIAVE DEGLI ORCHI JIHADISTI

MARTIRI CRISTIANI: INDIANO DECAPITATO. SALESIANO FUCILATO

CRISTIANI MASSACRATI: 4MILA VITTIME, 40 MISSIONARI

CRISTIANI PERSEGUITATI E MARTIRI

 

(Visited 1.057 times, 1 visits today)

Fabio Giuseppe Carlo Carisio

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *