SETTE “SARDINE” SOTTO PROCESSO A MODENA PER VIOLENZA POLITICA CONTRO UN LEGHISTA. Ecco i nomi degli imputati

SETTE “SARDINE” SOTTO PROCESSO A MODENA PER VIOLENZA POLITICA CONTRO UN LEGHISTA. Ecco i nomi degli imputati

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di Fabio Giuseppe Carlo Carisio

AGGIORNAMENTO 20 GENNAIO 2020

L’udienza a carico di sette indagati per lesioni personali ai danni dell’esponente emiliano della Lega Andrea Nanetti tenutasi davanti al Giudice di Pace il 16 gennaio scorso è stata rinviata per l’inizio del dibattimento alle ore 11 di giovedì 19 marzo 2020.

ARTICOLO 20 NOVEMBRE 2019

Matteo Salvini non era ancora sbarcato a Bologna per inaugurare la campagna elettorale della Lega in Emilia Romagna in vista delle elezioni del 26 gennaio 2020 ma già alcune piccole proto-sardine cominciavano a dimenare la coda rossa. E lo fecero, secondo un magistrato, aggredendo Andrea Nanetti, già consigliere comunale a Correggio (Re) colpevole soltanto di essere leghista. Fino a qualche settimana fa c’erano solo le vittime e testimoni di quell’aggressione a sostenerlo. Ora c’è anche la Procura della Repubblica del Tribunale di Modena a citare a giudizio per lesioni personali (davanti al Giudice di Pace il 16 gennaio 2020) 7 presunti facinorosi modenesi di età compresa tra i 20 ed i 40 anni.

In attesa che la neonata Commissione Segre si occupi seduta stante di questo evidente caso di violento odio politico indugiamo a raccontare un fatto che certamente tutti i principali TG e quotidiani nemici della Lega per pregiudizi maintream non si soffermeranno a narrare.

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Ora il pubblico ministero dottoressa Claudia Natalini ha citato davanti al Giudice di Pace i sette presunti responsabili individuati nelle persone di Francesco Bernardi, 36 anni, Stefano Ceppelli, 40, Claudio Luppi, 35, e Andrea Pederzini, 29, tutti di Modena. Risultano altresì domiciliati a Modena anche Riccardo Mazzoli, 20 anni, e Mattia Montanari, 21, ma solo ai sensi dell’articolo 161 C.P.P. ovvero come domicilio dichiarato per le notifiche. Infine è stato citato a giudizio anche Samuel Mori, 20 anni, di Camposanto (Mo).

Tutti loro sono chiamati a rispondere “del delitto degli art. 110 (concorso) e 582 (lesioni personali) perché «in concorso tra loro, spintonandolo ripetutamente e colpendolo con dei calci alle gambe, cagionavano a Nanetti Andrea lesioni personali consisitite in percosse da sconosciuti giudicate guaribili in giorni 13”.

Andrea Nanetti, candidato della Lega a Modena, insieme segretario della Lega Matteo Salvini durante il comizio del 3 maggio nel capoluogo provinciale emiliano

Questo scrive il magistrato in merito all’aggressione che ebbe luogo il 26 luglio scorso. Poco dopo la Fiaccolata per i bambini di Bibbiano in seguito allo scandalo degli affidi che portò all’arresto di vari amministratori pubblici e psicologi accusati di abusi nei confronti di minori.

Terminata la manifestazione alcuni dei partecipanti si recarono nei bar della zona. Andrea Nanetti, 43 anni e noto in Emilia per le sue battaglie in difesa delle vittime dell’amianto (il padre era uno di questi in quanto lavoratore della Cemental), come risulta dalla sua denuncia alle forze dell’ordine, fu accerchiato da numerose persone di giovane età, vestite di nero e con cappellini in testa. Costoro gli urlarono:  “Dai, fallo ora il selfie con Salvini. Fai il furbo ora? Ti spacchiamo, fascio-leghista, leghista e salvinista”. Proprio in quel momento ci furono calci e spintoni ripetuti e Nanetti venne colpito. Al suo amico fu rovesciato addosso un bicchiere di birra. I due cevitarono il peggio rifugiandosi in un locale. Ma gli aggressori restarono davanti all’ingresso, mentre uno di loro seguì Nanetti dentro minaciandolo: “Dove abiti? Se chiami la polizia è peggio e finisci male”. L’esponente leghista, però, chiamò subito il pronto intervento, arrivarono due Volanti della Polizia e gli agenti lo scortarono fino alla sua autovettura.

In seguito all’increscioso episodio Nanetti, ora assistito dall’avvocato Luca Tadolini, ha sporto denuncia e, grazie all’aiuto di alcuni testimoni, è riuscito a fornire agli inquirenti dettagli utili all’identificazione degli aggressori.

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«Fare violenza a una persona che otta per i lavoratori vittima dell’amianto è assurdo e vile. Spero che sia fatta giusttizia perchè nessuno deve essewre aggredito per le sue idee. Aggressioni vere o presunte ad espoenti di sinistra finiscono su tutti i TG, aggrediscono davvero qualcuno della Lega silenzio assordante – dichiara Nanetti – Sono altresì ripugnanti gli attio vandalici e le minacce siubite dalla consigliera comunale di Modena Beatrice De Maio negli ulti giorni che confermano la situazione di estrema gravità delle intimidaziuoni poilitiche in Emilia Romagna. Ma noi non arretriamo di un passo».

Come riportato dal Resto del Carlino è stata vandalizzata l’auto della De Maio, figlia del fondatore del circolo “Terra dei Padri”, che ha sede proprio nella città emiliana. Qualcuno ha forato, presumibilmente con un cutter, il copertone della vettura parcheggiata davanti a casa, in provincia, mentre in precedenza era stato rotto il finestrino davanti alla sede del circolo. Inoltre la stessa avrebbe ricevuto degli insulti via social.

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C’è da augurarsi, per evitare che gli scontri politici di piazza degenerino in una battaglia teppistica, che il processo nei confronti dei presunti aggressori di Nanetti non si concluda come quello che nel dicembre 2018 portò all’assoluzione dei violenti contestatori dell’allora europarlamentare Matteo Salvini, sfiorato dal lancio di una pietra mentre era sul palco durante un comizio a Viareggio e poi circondato da numerosi rissosi manifestanti quando salì sull’auto. Si confida che la senatrice Segre sappia guardare anche ai reati ed all’odio di sinistra…

Fabio Giuseppe Carlo Carisio
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