SALVINI E ULTIMO: DUE CAPITANI CONTRO IL FOLLE LOCKDOWN. La rivolta pacifica è iniziata. #ItalianiTuttiCongiunti

SALVINI E ULTIMO: DUE CAPITANI CONTRO IL FOLLE LOCKDOWN. La rivolta pacifica è iniziata. #ItalianiTuttiCongiunti

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Il leader della Lega occupa il Parlamento
«Perchè l’Italia non si ammali di fame»
L’ex colonnello dei Carabinieri reagisce
alle minacce del Governo contro la Calabria
per l’apertura anticipata di bar e ristoranti:
«Il Popolo si ama non si domina»
GospaNews per l’hastag #ItalianiTuttiCongiunti

di Fabio Giuseppe Carlo Carisio

Fino al 25 aprile ha avuto un minimo senso il lockdown del primo governo totalitario che è riuscito a vietare la Santa Messa nella storia bimillenaria di un paese Cristiano, irrorato dal sangue dei Santi Martiri Pietro e Paolo in cui è naufragato l’Impero di Roma, il più potente della storia.

Quando il premier Giuseppe Conte per far felici i vetero-comunisti e i massoni del Partito Democratico ha permesso ai partigiani di festeggiare nelle piazze senza regole (la circolare Lamorgese recita infatti “in qualche modo”) è morto lo Stato di diritto e si è palesata la repubblicaccia della cultura mafiosa che favorisce i clan politici amici. Ma è la stessa che impedisce ai devoti Cristiani di onorare il loro Dio santificando la festa con la partecipazione all’Eucaristia in memoria al sacrificio di Gesù Cristo e della sua salvifica Risurrezione dalla morte.

E’ evidente che gli attuali governanti credono nel messaggio spirituale solo quando fa comodo per raccogliere voti tra l’elettorato Cattolico: visto che le riserve sulle funzioni religiose aperte al pubblico nella Fase 2 non sono ancora state sciolte nonostante il tardivo ma perentorio intervento della Conferenza Episcopale Italiana.

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La celebrazione della festa della Liberazione dal Nazifascismo si è tramutata così nell’inizio della liberazione dal totalitarismo massonico-comunista (identico a quello di Lenin) e dalle sue aberrazioni.

La rivolta pacifica ed istituzionale è cominciata per iniziativa di due capitani molto diversi tra loro: Matteo Salvini leader della Lega e Ultimo, al secolo il colonnello Sergio De Caprio che ha lasciato la divisa dei Carabinieri onorata con la cattura del superlatitante Totó Riina e di tanti altri mafiosi per assumere l’incarico di assessore all’Ambiente in Calabria in virtù della sua esperienza al Nucleo Operativo Ecologico dell’Arma Benemerita

CAPITANO ULTIMO: TOLTA LA SCORTA, ECCO LA MINACCIA

 

Salvini ha occupato il Parlamento con deputati e senatori leghisti, Ultimo ha postato un Tweet al vetriolo contro il Governo Conte Bis che ha minacciato rappresaglie contro la Regione calabrese per aver concesso a bar e ristoranti di aprire gli spazi all’aperto in deroga al DPCM sulla Fase 2 che ne posticipa l’inizio di attività in tutta Italia.

Insieme ad un’eloquente immagine dei carri armati nella Piazza Tienanmen, a lui tanto cara, l’ex colonnello De Caprio, fondatore di un’associazione a Roma che aiuta le frange più deboli della società ma perseguitato dallo Stato che più volte ha cercato di togliergli la scorta, ha scritto: «Regione Calabria e altre per sopravvivere praticano autodeterminazione. Governo “ordinanze non coerenti invio prima una diffida, poi impugnativa al Tar o alla Corte costituzionale”. Le Regioni si sostengono non si minacciano. Il Popolo si ama non si domina». Firmato capitanoUltimo.

Lo stesso ex uffciale dei Carabinieri del Ros di Palermo aveva già postato veementi proteste nei giorni scorsi sintetizzate in poche righe: «Misure governo Covid, vanno a casa boss mafia in 41 bis. Gesù rimane escluso, quarantena nelle chiese. Il popolo muore responsabilmente nelle bare senza ultimo saluto, plaudono in tv pochi superficiali coadiuvati da servi sciocchi. Umiliano la memoria di una lotta antimafia che è costata dolore e sangue. Umiliano la Bandiera».

«La riapertura in sicurezza dei settori che sono in grado di garantire la tutela sanitaria e le distanze come stanno adottando altre nazioni, è necessaria – ha invece dichiarato Salvini –  anche perché alcune forme di mercato una volta perse non le recuperiamo più. Anche per queste ragioni, resteremo in Parlamento a oltranza, per tutto il tempo necessario, giorno e notte. Lo faremo fino a che in quest’Aula non si daranno risposte concrete agli italiani. L’obiettivo è che quell’Italia che non si è ammalata di virus non si ammali di fame, perché questo è ciò che sta avvenendo per interi settori produttivi».

Siamo rimasti tutti bravi reclusi agli arresti domiciliari – da qualche giorno insieme ai mafiosi condannati al carcere duro 41 bis e rilasciati simbolicamente per la festa della liberazione – fino al 25 aprile quando abbiamo visto sventolare le bandiere rosse ed arcobaleno nelle piazze grazie alla circolare del ministro dell’Interno Luciana Lamorgese già finita tra le polemiche per l’allegra gestione degli sbarchi delle navi dei migranti in piena emergenza Covid-19.

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Quella “eccezione” al lockdown conferma la squallida regola per cui alla sinistra dei potentati mediatici-finanziari che vanno dalla Repubblica di Carlo De Benedetti ai vassalli di George Soros diventati ministri e commissari europei (Roberto Gualtieri e Paolo Gentiloni) tutto è concesso.

Allla sinistra Dem è concesso fare affari sporchi al Consip, centrale degli appalti pubblici miliardari, senza udir tintinnare di manette. È concesso indurre toghe del Consiglio Superiore della Magistratura al favoreggiamento proprio in quelle inchieste su casi di corruzione in affari giudiziari (PalamaraGate), scoppiate per coprire le malefatte politiche, senza che il presidente del CSM (il piddino per antonomasia Sergio Mattarella) ci perda la faccia e la poltrona. E così via…

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È scoppiata poi una gravissima epidemia da CoronaVirus come in tutto il mondo. Ma in Italia è potuta diventare devastante e fare una strage di pensionati, per la gioia delle casse colabrodo dell’INPS, perché il segretario del PD Nicola Zingaretti, governatore del Lazio, mentre Giappone e Libano erano già in quarantena, ancora invitava gli italiani a non essere razzisti e ad abbracciare i Cinesi, come faceva anche il suo compagno di partito, Sindaco di Milano Beppe Sala

Ma, si è saputo dopo, è diventata micidiale perché Conte ed il governo Dem-5 Stelle hanno ignorato, almeno fino al loockdown totale del 9 marzo, i rapporti di Intelligence di gennaio che segnalavano il rischio di una tremenda pandemia.

Quella relazione degli 007 giunta dagli Usa implicitamente avvalora la teoria, ogni giorno sempre più corroborata da inquietanti e gravi indizi, per cui la SARS-CoV-2 sarebbe davvero un’arma biologica, costruita in laboratorio anche secondo l’illustre parere scientifico di un premio Nobel per la Medicina, il virologo francese Luc Montagnier, ora ricercatore in Cina.

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Sulla base di quel rapporto è stato elaborato un piano segreto, contenuto in un documento occultato e non rivelato per non creare il panico come ammesso da Andrea Urbani direttore generale della Programmazione sanitaria, di cui ora chiede conto il Copasir, il comitato parlamentare di vigilanza sui servizi segreti, che per nostra fortuna è presieduto dal leghista Raffaele Volpe.

Il ministro della Salute Roberto Speranza (PD) è già stato convocato per un’audizione ma al vicepresidente del Copsasir, Adolfo Urso, senatore di Fratelli d’Italia questo non basta.

«Il presidente del Consiglio chiarisca per quale ragione il Parlamento non è stato informato riguardo l’esistenza di un Piano nazionale di emergenza con tre scenari per l’Italia per contrastare l’epidemia di Covid-19, di cui oggi ne dà notizia sulla stampa il direttore generale del ministero della Salute, e che sarebbe stato secretato» ha dichiarato al Secolo d’Italia.

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Ma questa non è l’unica violazione commessa dal premier sotto gli occhi incuranti o benedicenti del Presidente della Repubblica. Della esautorazione del Parlamento per decreti da regime del terrore giacobino o stalinista il governo PD (coi suoi servetti 5 Stelle) deve rispondere a Salvini e ai parlamentari della Lega che hanno occupato le aule spiazzando persino l’alleata Giorgia Meloni, presidente di Fratelli d’Italia, tanto illuminata e coerente nella dialettica quanto un po troppo macchinosa nelle scelte di campo.

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Ciò accade per l’evidente disparità di trattamento tra le funzioni religiose vietate anche per i funerali e i matrimoni (tali cerimonie straordinarie saranno possibili nella Fase 2 con un numero di partecipanti contenuto) e la festa della liberazione in piazza, ma anche per alcune fabbriche non indispensabili rimaste aperte grazie alle deroghe delle Prefetture, secondo il canovaccio dei soliti favoritismi all’italiana, come altre attività importanti ma certamente non vitali quali tabaccai e edicole.

Comunque il calendario delle riaperture della Fase 2 lascia tutti scontenti proprio perchè si è voluto imporlo senza un minimo confronto democratico tra le forze parlamentari. Senza porre attenzione all’unica terapia efficace per contenere i contagi: i tamponi, che hanno consentito all’Iran di contenere il numero dei morti in 6mila ed alle regioni più virtuose d’Italia di limitare i decessi…

In questo contesto si innesta lo scontro istituzionale nella Regione Calabria diffidata e minacciata di ricorsi al TAR per la decisione del presidente Jole Santelli (Forza Italia) di aprire bar e ristoranti all’aperto in un’area peraltro poco colpita dalla pandemia (un migliaio di contagi per 86 morti). Grazie a questo contenzioso oggi Conte ha un avversario in più: il mitico capitano Ultimo abituato a far guerra ai professionisti del crimine in difesa della Democrazia e della Costituzione.

Quella Costituzione troppe volte sfregiate in passato dagli esecutivi Dem per imporre visioni progressiste tanto care a Soros, alle Lobby della finanza usuraia e dei movimenti LGBT, come i decreti salva-banche, il tentativo di imporre la cultura no-gender alle scuole e la decisione di rendere gratuito il farmaco che consente ai fanciulli di diventare transgender.

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La rivolta pacifica è iniziata. Nel mio piccolo ho lanciato su Facebook l’idea di spegnere la RAI per far precipitare lo share finché il Parlamento non tornerà ad avere il potere di decidere di fronte ad un’emergenza che è tale solo quando fa comodo a Conte e al suo padrino Mattarella che l’ha voluto a Palazzo Chigi.

Ogni idea per qualsiasi forma di protesta pacifica e non violenta è ben accetta. i suggerimenti migliori saranno oggetto di articoli con interviste a chi le proporrà.

Una soluzione efficace potrebbe essere quella di lanciare l’hastag #ItalianiTuttiCongiunti, in virtù del quale essere legittimati a muoverci come desideriamo nel rispetto formale della regola delle visite ai “congiunti”, individuati in parenti, partner e amici “veri” dall’ennesimo risibile provvedimento del governo, che scatterà dal 4 maggio.

Fabio Giuseppe Carlo Carisio
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FONTI

CORONA VIRUS – REPORTAGES

 

 

 

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Fabio Giuseppe Carlo Carisio

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