di Carlo Domenico Cristofori
«Che fa Pietro quando vede che Gesù fa questo? SI inginocchia davanti a Lui, si sente nulla, umile, riconosce di essere limitato, di essere peccatore. “Signore, allontanati da me, perché sono un peccatore”. Ed è lì che Gesù arriva dove vuole arrivare. Il cammino di Pietro è stare con il popolo per ascoltare il Signore. Uscire a pescare secondo l’ordine del Signore e compiere questo miracolo. Terzo, riconoscere la sua pochezza, il suo essere nulla, e dire al Signore: “Allontanati, perché sono un peccatore”. “Perché lo sei, peccatore, perché mi hai seguito, ti farò ora pescatore di uomini”. Questo è il quarto passo. Quando Gesù lo unge, vescovo, sacerdote, lo unge perché è pastore. Non lo unge per promuoverlo, perché sia il capo di un ufficio. Non lo unge perché organizzi politicamente il paese. No. Lo unge per essere pastore…. e [Pietro] lascia tutto».
La totale fiducia in Dio, la consapevolezza di essere debole e peccatore, una nuova chiamata ai sacerdoti a mettersi al servizio di tutti, la sua ammirazione per i martiri contemporanei e la sua preoccupazione per i migranti sono alcuni dei temi che Papa Francesco ha affrontato nel 2021 dialogando con Noel Díaz a Santa Marta.
Questa catechesi del compianto Papa Fransceso è stata diffusa in un’intervista inedita appena pubblicata da Vatican News.
“Penso che sarei un grande papa. Nessuno lo farebbe meglio di me”,
ha detto invece forte della superbia luciferina che contraddistingue il suo pensiero Donald Trump in un atto estremo di oprovocazione alla solennità dell’erede di San Pietro nella Chiesa Cattolica Apostolica Romana.
Un fotomontaggio con Donald Trump vestito da papa è stato postato sugli account social della Casa Bianca a pochi giorni dall’inizio del Conclave – la data è fissata il 7 maggio – che designerà il successore di Papa Francesco, morto lo scorso 21 aprile. La stessa immagine è stata condivisa dal presidente degli Stati Uniti anche sul suo account su Truth.
Nell’immagine, realizzata con l’aiuto dell’intelligenza artificiale, è raffigurato Trump in abito talare, con la mitra, il crocifisso al collo nell’atto di impartire la benedizione. Più volte di recente il presidente americano ha scherzato sul fatto che essere lui stesso il prossimo papa ‘sarebbe la sua prima scelta’.
Questa goliardica provocazione alla Santa Sede sarebbe stata degna del carattere esuberante di un peccatore cristiano mai pentito: capace di frequentare una opornostare e pagarla per tacere il suo losco rapporto a luci rosse tanto da prendersi una condanna penale (la cui pena è stata graziata solo in virtù della sua elezione presidenziale).
Ma il presidente americano è anche e soprattutto uno dei principali sostenitori a livello mondiale di quella perversa unione storica nata dalla fusione del potere massonico con quello del Movimento Politico Sionista.
Pur di sostenere gli amici sionisti, Trump non si è fatto il minimo problema a fornire armamemti sempre più letali al premier israeliano Benjamin Netanyahu nel suo genocidio di bambini in Terra Santa (Palestina, Siria e Libano).
Anzi. E’ giunto a delegittimare e bersagliare persino i giudici della Corte Penale Internazionale de L’Aja che hanno chiesto l’arresto di Netanyahu per un genocidio denunciado anche da Papa Francesco e da alcuni illuminati pastori della Chiesa Cattolica.
L’immagine in abito da Pontefice di Trump, pertanto, non solo appare dunque totalmente irriverente sotto il profilo religioso verso la dignità di uno Stato Sovrano quale il Vaticano ma anche disgustosa sotto il profilo umano perché in essa nasconde la folle ambizione del suo strapotere da criminale internazionale servo del Sionismo massonico di voler rivendicare la facoltà dell’eredità dell’apostolo chiamato a essere il Vicario di Cristo sulla Terra.
Esso appare un gesto ispirato da una recondita follia luciferina che lo candida senza più grandi dubbi a diventare uno degli AntiCristo…
Carlo Domenico Cristofori
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