di Fabio Giuseppe Carlo Carisio
Il nuovo Papa è Robert Francis Prevost e si chiamerà Leone XIV. Un nome che assume un’importante rilevanza visto che il suo predecessore Leone XIII fu il Papa che scomunicò la Massoneria…
E’ il primo Pontefice proveniente dagli USA nella storia della Chiesa Cattolica Postolica Romana. Ma anche il primo esponente dell’Ordine Agostiniano, gli esponenti del clero che seguono la Regola di Sant’Agostino, scritta intorno al 400 d.C. da Agostino di Ippona.
Si è presentato manifestando una grande dovozione mariana lodando la Madonna di Pompei di cui oggi, 8 maggioi, ricorre l’anniversario e recitando in diretta mondiale un’Ave Maria, palesando così un’impronta più prossima a quella dell’America Latina, dove ha prestato servizio per molti anni, rispetto a quella degli USA dove l’influenza dei Cristiani Evangelici ha sovente adombrato il culto alla Santissima Vergine Maria.
Robert Francis Prevost (Chicago, 14 settembre 1955) è un cardinale, arcivescovo cattolico e missionario statunitense, dal 30 gennaio 2023 al 21 aprile 2025 prefetto del Dicastero per i vescovi e presidente della Pontificia commissione per l’America Latina.
É il 267º papa della Chiesa cattolica e vescovo di Roma, 9º sovrano dello Stato della Città del Vaticano, primate d’Italia, oltre agli altri titoli propri del romano pontefice, dall’8 maggio 2025. Il 3 novembre 2014 papa Francesco lo ha nominato amministratore apostolico di Chiclayo e vescovo titolare di Sufar.
Il 7 dello stesso mese ha preso possesso della diocesi alla presenza del nunzio apostolico James Patrick Green e del collegio dei consultori. Ha ricevuto l’ordinazione episcopale il 12 dicembre successivo nella cattedrale di Santa Maria a Chiclayo dall’arcivescovo James Patrick Green, nunzio apostolico in Perù, co-consacranti il vescovo emerito di Chiclayo Jesús Moliné Labarte e l’arcivescovo metropolita di Ayacucho Salvador Piñeiro García-Calderón.
Un Papa che fu Missionario in America Latina
Il 26 settembre 2015 lo stesso pontefice lo ha nominato vescovo di quella sede.Nel maggio del 2017 ha compiuto la visita ad limina.
Dal marzo del 2018 al gennaio 2023 è stato secondo vicepresidente della Conferenza episcopale peruviana. In seno alla stessa è stato presidente della commissione per la cultura e l’educazione e membro del consiglio economico. Il 15 aprile 2020 lo stesso papa Francesco lo ha nominato anche amministratore apostolico sede vacante di Callao, ufficio che ha ricoperto fino al 26 maggio 2021.
È stato membro della Congregazione per il clero dal 13 luglio 2019 e della Congregazione per i vescovi dal 21 novembre 2020.
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Il 30 gennaio 2023 papa Francesco lo ha nominato prefetto del Dicastero per i vescovi e presidente della Pontificia commissione per l’America Latina, conferendogli in pari tempo il titolo di arcivescovo-vescovo emerito di Chiclayo; è succeduto al cardinale Marc Ouellet, dimessosi per raggiunti limiti di età. Ha iniziato a svolgere entrambi gli incarichi a partire dal 12 aprile 2023.
È stato membro dei Dicasteri per la dottrina della fede, per le Chiese orientali, per gli istituti di vita consacrata e le società di vita apostolica, per la cultura e l’educazione, e della sezione per la prima evangelizzazione e le nuove Chiese particolari del Dicastero per l’evangelizzazione, dal 4 marzo 2023, del Dicastero per i testi legislativi, dal 14 giugno seguente, e della Pontificia commissione per lo Stato della Città del Vaticano, dal 4 ottobre dello stesso anno.
Il 9 luglio 2023, al termine dell’Angelus, papa Francesco ha annunciato la sua creazione a cardinale; nel concistoro del 30 settembre seguente lo ha creato cardinale diacono di Santa Monica. Il 28 gennaio 2024 ha preso possesso della diaconia. Il 6 febbraio 2025 papa Francesco ne ha stabilito l’ingresso nell’ordine dei vescovi assegnandogli il titolo della sede suburbicaria di Albano.
Il 21 aprile 2025 è decaduto dai suoi incarichi curiali a motivo della dipartita di papa Francesco.
Il Dicorso Integrale di Papa Leone XIV e il Ringraziamento a Francesco
“La pace sia con tutti voi!
Fratelli e sorelle carissimi, questo è il primo saluto del Cristo Risorto, il buon pastore che ha dato la vita per il gregge di Dio. Anch’io vorrei che questo saluto di pace entrasse nel vostro cuore, raggiungesse le vostre famiglie, a tutte le persone, ovunque siano, a tutti i popoli, a tutta la terra. La pace sia con voi!
Questa è la pace del Cristo Risorto, una pace disarmata e una pace disarmante, umile e perseverante. Proviene da Dio, Dio che ci ama tutti incondizionatamente. Ancora conserviamo nei nostri orecchi quella voce debole ma sempre coraggiosa di Papa Francesco che benediva Roma!
Il Papa che benediva Roma dava la sua benedizione al mondo, al mondo intero, quella mattina del giorno di Pasqua. Consentitemi di dar seguito a quella stessa benedizione: Dio ci vuole bene, Dio vi ama tutti, e il male non prevarrà! Siamo tutti nelle mani di Dio. Pertanto, senza paura, uniti mano nella mano con Dio e tra di noi andiamo avanti. Siamo discepoli di Cristo. Cristo ci precede. Il mondo ha bisogno della sua luce. L’umanità necessita di Lui come il ponte per essere raggiunta da Dio e dal suo amore. Aiutateci anche voi, poi gli uni gli altri a costruire ponti, con il dialogo, con l’incontro, unendoci tutti per essere un solo popolo sempre in pace. Grazie a Papa Francesco!
Voglio ringraziare anche tutti i confratelli cardinali che hanno scelto me per essere Successore di Pietro e camminare insieme a voi, come Chiesa unita cercando sempre la pace, la giustizia, cercando sempre di lavorare come uomini e donne fedeli a Gesù Cristo, senza paura, per proclamare il Vangelo, per essere missionari.
Sono un figlio di Sant’Agostino, agostiniano, che ha detto: “con voi sono cristiano e per voi vescovo”. In questo senso possiamo tutti camminare insieme verso quella patria che Dio ci ha preparato.
Alla Chiesa di Roma un saluto speciale! [applausi] Dobbiamo cercare insieme come essere una Chiesa missionaria, una Chiesa che costruisce i ponti, il dialogo, sempre aperta a ricevere come questa piazza con le braccia aperte. Tutti, tutti coloro che hanno bisogno della nostra carità, la nostra presenza, il dialogo e l’amore.
Il Saluto in spagnolo
Y si me permiten también, una palabra, un saludo a todos aquellos y en modo particular a mi querida diócesis de Chiclayo, en el Perú, donde un pueblo fiel ha acompañado a su obispo, ha compartido su fe y ha dado tanto, tanto para seguir siendo Iglesia fiel de Jesucristo.
E se mi permettete una parola, un saluto a tutti e in modo particolare alla mia cara diocesi di Chiclayo, in Perù, dove un popolo fedele ha accompagnato il suo vescovo, ha condiviso la sua fede e ha dato tanto, tanto per continuare ad essere Chiesa fedele di Gesù Cristo.
A tutti voi, fratelli e sorelle di Roma, di Italia, di tutto il mondo vogliamo essere una Chiesa sinodale, una Chiesa che cammina, una Chiesa che cerca sempre la pace, che cerca sempre la carità, che cerca sempre di essere vicino specialmente a coloro che soffrono.
Oggi è il giorno della Supplica alla Madonna di Pompei. Nostra Madre Maria vuole sempre camminare con noi, stare vicino, aiutarci con la sua intercessione e il suo amore.
Allora vorrei pregare insieme a voi. Preghiamo insieme per questa nuova missione, per tutta la Chiesa, per la pace nel mondo e chiediamo questa grazia speciale a Maria, nostra Madre”. Il saluto del Papa si è concluso con la preghiera dell’Ave Maria, la Benedizione Urbi et Orbi e la concessione dell’indulgenza plenaria.