ELEZIONI USA: ERRORI, MISTERI E INCUBO GUERRA CIVILE. NYT contesta FOX News. Rivoltosi anti-Trump arrestati a Manhattan e Portland

ELEZIONI USA: ERRORI, MISTERI E INCUBO GUERRA CIVILE. NYT contesta FOX News. Rivoltosi anti-Trump arrestati a Manhattan e Portland

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di Fabio Giuseppe Carlo Carisio

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AGGIORNAMENTO 7,35 ORA ITALIANA (UTC + 1) – GIOVEDI’ 5 NOVEMBRE

Errori, misteri, sospetti, ricorsi per il riconteggio dei voti ed infine minacce di chiamare in causa la Corte Suprema per fare chiarezza. E’ sempre più arroventato il clima delle elezioni negli USA per la corsa alla Casa Bianca che si gioca sul filo di lana della differenza contenuta in una manciata di voti dei Grandi Elettori (sotto il meccanismo di voto per le presidenziali americane).

Ciò ha ulteriormente infiammato gli animi dei rivoltosi anti-Trump, esponenti del Black Lives Matter e degli Antifa, gruppi antifascisti addestrati e vicini ad organizzazioni terroristiche, facendo aleggiare lo spettro di una guerriglia urbana e di una guerra civile qualora le urne dovessero risultare favorevoli al presidente uscente Donald Trump, ora in svantaggio rispetto allo sfidante Joe Biden.

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L’incertezza regna sovrana sul nome del futuro presidente che potrebbe rimanere in un limbo di nervosismo e accuse di brogli elettorali fino a giovedì 12 novembre, termine ultimo in cui uno degli stati decisivi, il North Carolina, accetterà l’arrivo dei voti per posta. Il caso e le tensioni sono ben evidenizate dal fatto che c’è stato persino uno scontro tra due dei principali media americani: il network Fox News che ha seguito in tempo reale gli scrutini ma avrebbe commesso un macroscopico errore come segnalato dal quotidiano New York Times e rimarcato con enfasi dal media russo Sputnik International.

Perchè, si chiedono in vari articoli gli opinionisti di NYT, Fox News ha attribuito a Joseph Biden, il candidato dei “Blues” Democratici la vittoria in Arizona contro il presidente uscente Donald Trump, sostenuto dai “Reds” Repubblicani (con qualche eccezione tra gli estremisti del Grand Old Party come George Bush jr)? L’errore clamoroso, spiega Sputnik citando i responsabili del comitato elettorale dell’attuale inquilino della Casa Bianca.

I conteggi dei Grandi Elettori differenti tra NYT e Fox a causa dell’errore sull’Arizona

«La campagna di Trump ha denunciato il conteggio dei voti nelle elezioni presidenziali, sostenendo “ingenti imbrogli”, e ha avviato azioni legali per fermare il conteggio dei voti in Michigan e Pennsylvania. Un senior advisor della campagna Trump, Jason Miller, ha affermato che Donald Trump avrebbe vinto l’Arizona, citando oltre mezzo milione di votazioni anticipate non contate nello stato» scrive Daria Bedenko su Sputnik.

«Ha esortato The Associated Press e Fox News a ritirare le loro segnalazioni elettorali che prevedono una vittoria di Biden in Arizona. In un tweet di mercoledì, Miller ha affermato che “questo è grande”, riferendosi a rapporti che suggerivano che Adrian Fontes, un registratore per la contea di Maricopa in Arizona, ha detto che ci sono stati circa 180.000 voti anticipati restituiti nella contea. Secondo Miller, riferendosi ai numeri complessivi, l’Arizona ha oltre 600.000 schede ancora da contare».

Per quanto riguarda i risultati dell’Arizona, gli osservatori del NYT hanno individuato un errore nel feed di dati di Edison Research, notando un “intoppo” a favore di Biden sostenendo che il 98% delle schede era stato contato – con le cifre reali dell’86%. Il New York Times si è anche chiesto come mai Fox News, media del tycoon Rupert Murdoch notoriamente sostenitore al presidente Trump, non abbia rettificato l’assegnazione del fondamentale stato.

 

PROTESTE ANTI-TRUMP E ARRESTI A MANHATTAN E PORTLAND

Come evidenziato nei precedenti aggionamenti gli esiti del voto stanno già creando disordini sociali. Il movimento per i diritti dei neri Black Lives Matter fin dalla sera dell’Election Day, martedì 3 novembre, aveva occupato la piazza davanti alla Casa Bianca costringendo la polizia ad un massiccio intervento. New York Police Department ha rafforzato le misure di sicurezza intorno alla Trump Tower e nella notte tra martedì e mercoledì ha compiuto 60 arresti nei confronti di manifestanti violenti anti-Trump.

 

Ma le proteste più massicce si sono registrate a Portland, focolaio dei pericolosi teppisti addestrati alla gueriglia urbana (in tuta nera, caschi e maschere antigas), dove è dovuta intervenire la Guardia Nazionale per sedare una manifestazione che potrebbe degenerare qualora i riconteggi dessero ragione a Trump.

 

IL CASO SOSPETTO DEL WISCONSIN

Tra i casi più clamorosi delle contestazioni sullo scrutinio dei voti da parte del comitato elettorale del presidente uscente c’è il Wisconsin. In quello stato, infatti, nel giro di pochi minuti, come evidenziato da un grafico di ABC News, c’è stato un balzo improvviso a favore di Biden di ben 500mila preferenze. “Stiamo vincendo” ha dichiarato Biden forte dei 253 voti dei Grandi Elettori finora a lui attribuiti dal NYT mentre Fox, per l’errore sull’Arizona, gliene riconosce 264 a un passo dai 270 necessari per la vittoria. “Ci rubano il voto” ha tuonato Trump minacciando ricorso alla Corte Suprema dove si è insediata fresca di nomina il suo fidato giudice Amy Barrett.

Il sospetto picco di voti a fovore di Biden (linea blu) evidenziato da ABC News

Il capo di una missione di osservatori internazionali per le elezioni statunitensi ha accusato il presidente degli Stati Uniti Donald Trump di “grave abuso d’ufficio”, dopo aver chiesto la fine del conteggio dei voti nei principali stati oscillanti.

“La cosa più inquietante è stata che con la fanfara presidenziale della Casa Bianca, cioè con tutte le insegne del potere, il comandante in capo americano ha chiesto la fine del conteggio a causa della sua presunta vittoria”, Michael Link, capo dell’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (OSCE), ha detto giovedì al quotidiano tedesco Stuttgarter Zeitung.

“È stato un grave abuso d’ufficio”, ha aggiunto, definendo “prive di fondamento” le affermazioni di Trump sul comportamento scorretto dei democratici.

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LA PROTESTA DAVANTI ALLA CASA BIANCA

Nella serata di martedì. a urne ancora aperte in alcuni stati, gli attivisti anti-Trump  si erano radunati davanti alla piazza della Casa Bianca vestiti di nero e in gran parte in bicicletta (quindi con elmetti capaci di offrire protezione in caso di scontri con la polizia). Le forze dell’ordine li hanno tenuti  a bada e la manifestazione è stata pacifica ad eccezione di tre persone più esagitate che sono state arrestate.

Un grande striscione con scritto Remove Trump è stato esposto dai manifestanti del movimento, fondato da Shaun King, DeRay Mckesson, Johnetta Elzie per protestare contro i presunti abusi dei poliziotti bianchi contro gli afroamericani e i cittadini di colore. BLM, appoggiato dal donors Dem George Soros come evidenziato in precedenti reportages, è moto vicino ai Democratici che in una convention estiva avevano appoggiato apertamente il movimento dopo la tremenda uccisione del pregiudicato George Floyd, vittima di un brutale soffocamento da parte di un poliziotto il 25 maggio 2020 nella città di Minneapolis.

Trump Tower di New York circondata da mezzi pesanti del NYPD

Nella previsione di scontri e tafferugli anche il New York Police Department ha rafforzato le misure di sicurezza intorno alla Trump Tower al numero 725 della Fifth Avenue, posizionando pure dei grandi rimorchi al fine di evitare l’avvicinamento di veicoli sospetti.

MASSONERIA E GRANDI DELITTI: DAL GIUDICE AL PRESIDENTE USA

Rimane davvero sconcertante il fatto che con i seggi ancora aperti la sola eventualità che Trump possa sconfiggere i pronostici, che lo davano 6 punti al di sotto del rivale, e i media di mainstream a lui ostili (CNN e CBS negli Usa, REUTERS nel mondo, ANSA in Italia), già si profilino disordini come se una sua eventuale elezione potesse scatenare la guerra civile ad opera di quel Deep State contro cui il presidente repubblicano si è trovato a combattere analogamente ad altri suoi predecessori.

MASSONERIA E SATANISMO NELLA STORIA DI ALBERT PIKE

Tra questi va citato Abrahm Lincoln che si trovò ad affrontare la guerra di secessione contro i sudisti innescata dal generale Albert Pike, il cosiddetto “papa” della Massoneria americana e gran maestro del Supremo Consiglio del Rito Scozzese Antico Accettato di Charleston.

Lincoln vinse la guerra ma fu assassinato proprio da un sicario massone. Con modalità e connivenze mai chiarite dalle inchieste giudiziarie proprio come nel caso dell’assassinio del Democratico John Fitzgerald Kennedy che si oppose allo stesso Deep State, più forte e potente nelle trame occulte di ogni schieramento politico anche in quel contesto esemplare di bipolarismo che sono gli USA. Oggi è suo nipote Robert F. Kennedy, attivista dei diritti umani, a battersi contro la dittatura sanitaria finalizzata alla vaccinazione globale conseguente ad una pandemia «pianificata da decenni da Fauci e Gates». Come sovente rimarcato anche dallo stesso Trump.

Fabio Giuseppe Carlo Carisio
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AGGIORNAMENTO 5,35 ORA ITALIANA (UTC + 1) – GIOVEDI’ 5 NOVEMBRE

Ma ecco la situazione stato per stato radiografata dal New York Times. Ecco lo stato di avanzamento negli stati contesi alle 21:55 di mercoledì orientale (UTC-5).

ARIZONA Voti elettorali: 11 Biden guida Trump, dal 51,0% al 47,6%, con l’86% dei voti stimati. Da tenere a mente: Trump ha bisogno di vincere quasi i due terzi dei restanti voti per conquistare lo stato. I funzionari della contea di Maricopa, la contea più popolosa dello stato e sede di Phoenix, affermano che rilasceranno un aggiornamento dei risultati dopo l’una di notte di Giovedì, ora orientale.

GEORGIA Voti elettorali: 16 Trump guida Biden, dal 49,8% al 49,0%, con il 95% del voto stimato. Tenete a mente: molti dei voti ancora in arrivo sono nei sobborghi di Atlanta e in altre popolose contee che sono state battute per Biden. Sig. Biden deve vincere circa il 60 percento dei voti rimanenti per tirare avanti. Il segretario di stato della Georgia ha detto che si aspettava che i lavoratori continuassero a contare i voti fino a mercoledì o giovedì in ritardo.

NEVADA Voti elettorali: 6. Biden guida Trump, dal 49,3% al 48,7%, con l’86% dei voti stimati. Tieni presente: Mr. Biden è in testa con meno di 8.000 voti, ma tutti i voti del giorno delle elezioni sono stati contati, lasciando da scrutinare solo la posta in ritardo di tendenza democratica e le schede provvisorie. I funzionari hanno detto che i risultati sarebbero stati pubblicati giovedì intorno a mezzogiorno.

CAROLINA DEL NORD Voti elettorali: 15Trump guida Biden, dal 50,1% al 48,7%, con il 95% del voto stimato. Tieni presente: con la maggior parte dei voti ora tabulati, Biden avrebbe bisogno di vincere circa i due terzi del resto per andare avanti. Le schede elettorali con timbro postale entro il giorno delle elezioni saranno accettate fino a giovedì prossimo, novembre. 12.

PENNSYLVANIA Voti elettorali: 20 Trump guida Biden, dal 50,9% al 47,8%, con l’88% del voto stimato. Tieni presente: la maggior parte dei voti ancora da conteggiare sono nelle contee in cui Biden è in vantaggio, tra cui Filadelfia, la contea più popolosa dello stato, dove Biden è in testa di circa 60 punti percentuali, e Allegheny, che Biden è in testa di oltre 10 punti e che include Pittsburgh. Ma molti voti sono eccezionali in dozzine di contee più piccole inclini a Trump. Biden ha bisogno di vincere circa i due terzi dei restanti voti per vincere lo stato. I funzionari hanno detto che si aspettano che la maggior parte dei voti venga conteggiata entro venerdì.

MICHIGAN Voti elettorali: 16Biden è stato dichiarato vincitore, dal 50,3% al 48,1%, con un margine di 1,8 punti percentuali, con più del 98% dei voti contati. Tenete a mente: prima che la gara del Michigan fosse indetta, la campagna Trump aveva annunciato che stava facendo causa per interrompere il conteggio delle schede elettorali per posta a causa di quella che ha definito insufficiente trasparenza nel processo.

WISCONSIN Voti elettorali: 10Biden è stato dichiarato vincitore, dal 49,4% al 48,8%, con un margine di 0,6 punti percentuali, con più del 98% dei voti contati. Tieni presente: la legge del Wisconsin consente un riconteggio quando il margine del candidato principale è inferiore all’1% e la campagna di Trump ha affermato che ne avrebbe richiesto uno.


AGGIORNAMENTO 19,35 ORA ITALIANA – MERCOLEDI’ 4 NOVEMBRE

Se il modesto vantaggio di Joe Biden in due stati chiave dei grandi elettori sarà confermato il candidato Democratico potrebbe diventare il 46o presidente degli Stati Uniti d’America. Michigan, Wisconsin e Nevada dove è in testa gli porterebbero infatti 32 voti che gli consentirebbero di raggiungere la quota maggioritaria di 270.

Per conoscere l’esito, però, sarà necessario il conteggio definitivo delle schede elettorali e del voto postale degli stati ancora in bilico, come Winsconsin e Michigan nei quali Biden viene indicato in vantaggio. Nel Michigan, inoltre, la campagna di Donald Trump presenta un’azione legale per sospendere il conteggio dei voti fino a che non sarà garantito allo staff un significativo accesso allo scrutinio.

Il candidato democratico invita alla pazienza, chiedendo di contare ogni voto. Ma Trump torna ad agitare lo spettro dei brogli, e attacca minacciando di rivolgersi alla Corte Suprema. Lo staff di Biden giudica ‘scandalose’ le sue accuse: ‘Rischia una sconfitta imbarazzante se ricorre alla Corte Suprema per le elezioni’.

Il movimento Black Lives Matter vicino ai Democratici che nella serata di martedì aveva accerchiato la Casa Bianca con fare intimidatorio ha già minacciato imponenti manifestazioni se il presidente uscente dovesse ostacolare la vittoria di Biden. Non va dimenticato che con la nomina del giudice Amy Barrett alla Corte Suprema, confermata nei giorni scorsi dal Senato americano, i conservatori possono ora contare su tre giudici di nomina repubblicana su un massimo collegiale di 7.

A causa dell’importanza delle decisioni adottate, di regola la Corte decide nel collegio giudicante composto da tre giudici. Nei casi previsti dalla legge, delibera il collegio giudicante composto di cinque giudici, in alcuni casi anche il collegio giudicante di sette giudici.

 


AGGIORNAMENTO 9,35 ORA ITALIANA – MERCOLEDI’ 4 NOVEMBRE

“Ringrazio gli americani, abbiamo vinto ovunque, risultati fenomenali”: Cosi’ Donald Trump si è presentato nella East Room della Casa Bianca dove ad attenderlo c’erano circa 250 invitati. https://t.co/J7hhaUPUf0

Stiamo vincendo anche in Pennsylvania, con un margine veramente enorme“, ha detto Trump dalla Casa Bianca. “La partita non è chiusa”, ha aggiunto. “E’ chiaro – ha aggiunto – che abbiamo vinto in Georgia e North Carolina”.

“C’e’ un gruppo molto triste di persone che sta cercando di togliere il voto a milioni di elettori di Trump”, ha accusato.  “Andremo alla Corte Suprema, questa e’ una frode per gli americani, e un imbarazzo per il Paese”.

La cartina con le proiezioni dei voti dei Grandi Elettori per la Presidenza degli USA elaborata da Fox News

A confermare le dichiarazioni del presidente uscente c’è la cartina con le proiezioni elaborata da Fox News (che riporta anche il dettaglio capillare delle contee) nella quale ci sono ben 5 Stati strategici colorati di rosa, ovvero nei quali il candidato repubblicano è in netto vantaggio.

Tra questi in Georgia e Wisconsin è già stato scrutinato il 94 % dei voti. Insieme all’Alaska, dove è sempre in vantaggio, Trump potrebbe ottenere potenzialmente 80 nuovi grandi elettori capaci di proiettarlo verso una vittoria con 293 voti. Mentre lo sfidante democratico Biden risulta avvantaggiato solo nel Nevada che mette in palio 6 voti che lo porterebbero a 244 soltanto.

 


ARTICOLO 7,35 ORA ITALIANA – MERCOLEDI’ 4 NOVEMBRE

Audentes Deus ipse iuvat (Ovidio). Non è la fortuna ad aiutare gli audaci ma Dio. Lo sosteneva già il poeta romano e pagano Ovidio Publio Nasone. Può diventare il motto del sempre più possibile successo del presidente americano Donald Trump, sostenuto dal suo vice Mike Pence, riferimento della comunità Cristiana Evangelica a stelle e strisce, che le proiezioni negli Swing States, gli stati in bilico dei Grandi Elettori, vedono in grande rimonta dopo un inizio di serata in cui appariva nettamente sconfitto: alle 5,29 ora italiana (UTC + 1, le 23,29 a Washington DC), gli erano attribuiti soli 148 grandi elettori contro i 207 del suo avversario Joe Biden.

Un’ora dopo, però, alle 6,29 in Italia, secondo gli aggiornamenti live di Fox News, che riportano le percentuali di scrutinio per ogni singolo stato americano, il divario si era ridotto in modo considerevole a soli 27 voti di si scarto, 237 per Biden contro il 210 per Trump.

Alle 7,35 il divario è sceso a 25 con Biden che ne ha conquistato uno solo in più mentre, nella proiezione sugli scrutini di Fox News, 3 nuovi voti erano attribuiti al presidente repubblicano uscente, boicottato dai media di mainstream dal primo all’ultimo giorno del suo mandato, soprattutto per i dossier RussiaGate e UkraineGate, costruiti ad arte dagli avversari Dem, grazie alla complicità di ufficiali della FBI e della CIA sotto la regia del Deep State (per stessa ammissione dell’ex direttore della Central Intelligence Agency John Brennan).

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I voti ancora disponibili, però, rimangono 87 e pertanto ogni gioco è ancora aperto soprattutto in quegli stati dove Trump pare in vantaggio. Il candidato democratico si sente “sulla strada per vincere queste elezioni” ha dichiarato Biden. “Non consentiremo che ce le rubino”, risponde Trump sicuro di “una grande vittoria”. L’affluenza mai così alta da oltre un secolo, verso il 67%.

Sull’esito del voto sta certo pesando anche il differente atteggiamento dei due rivali dinnanzi all’emergenza della pandemia da Covid-19, da cui è guarito Trump in pochi giorni giungendo al gesto storico di togliersi la mascherina in diretta, mentre nelle losche trame del virus SARS-Cov-2 che molti ritengono costruito in labotratorio è implicata l’intelligence vicina a Biden, come svelato da Gospa News.

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Il sistema tutto americano dei Grandi Elettori è basato sui delegati nominati da ogni stato all’interno dell’United States Electoral College, un’assemblea di 538 membri che ha il solo scopo di eleggere il presidente. L’assegnazione del numero di grandi elettori è solitamente proporzionato alla popolazione.

Per essere eletti ne servono infatti almeno 270 e Trump nel 2016 ne conquistò 304 contro i 227 di Clinton, nonostante la candidata Democratica avesse ottenuto più voti. Questo succede perché 17 stati su 50 non obbligano per legge i loro grandi elettori a votare per il candidato più votato dal voto popolare. Gli “swing states”, ovvero gli stati in bilico su cui si gioca di fatto la corsa alla Casa Bianca sono: Florida, Pennsylvania, Michigan, Wisconsin, Arizona, North Carolina, Minnesota e Georgia.

Le proiezioni sullo scrutinio dei grandi elettori di Fox News delle 7,35 ora italiana

Il presidente uscente repubblicano ha infatti vinto in Ohio (18 che porta 18 grandi elettori), Texas (38), Florida (29), Iowa (6) ed ha sorpassato e staccato Joe Biden in Georgia, Wisconsin, Pennsylvania, Michigan e in North Carolina. Ma l’esito delle votazioni rimane ancora sospeso a causa della necessità di conteggiare i circa 102 milioni di voti arrivati per pota in conseguenza soprattutto delle misure di emergenza adottate per il Covid-19. Il candidato democratico, invece, si è aggiudicato l’Arizona (11) e il Minnesota (10).

Fonti ufficiali in Michigan, Wisconsin e Pennsylvania hanno riferito che non saranno in grado di annunciare l’esito del voto entro la fine della giornata. In Michigan, in particolare, si potrebbe attendere fino a venerdì. Lo riferisce il Guardian. Il motivo del rinvio, secondo alcuni media americani, è la necessità di continuare a contare i voti per posta. Basti pensare che in North Carolina il conteggio proseguirà per i prossimi 9 giorni in cui saranno accettate le schede anche dopo l’election day.

«Non c’è stato un vincitore decisivo delle elezioni presidenziali statunitensi del 2020 a mezzanotte di mercoledì sera, lasciando gli americani ansiosi, incerti e diffidenti nei confronti di potenziali disordini mentre i voti continuano a essere conteggiati nei giorni a venire» scrive Defense One, sito di geopolitica e sicurezza nazionale.

Proteste dei Black Lives Matter davanti alla Casa Bianca

In questo clima di palpabile tensione i Democratici già rivendicano la conquista della Camera grazie ai risultati dei singoli candidati (le proiezioni globali in tempo reale riferiscano di 170 seggi per i Repubblicani e 178 per i Dem) ma stanno correndo sul filo di lana anche in Senato, dove si rinnovano solo una parte di seggi, con una proiezione di 46 contro 47 del GOP (Grand Old Party) a fronte di una maggioranza necessaria per controllare il ramo del Parlamento di 51. L’eventuale predominio dei Blue nel Congresso potrebbe innescare un eventuale “shutdown”, il blocco amministrativo-finanziario, in caso di vittoria di Trump, come avvenne nel 2013 con Barack Obama.

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In questa situazione di incertezza che tiene gli americani col fiato sospeso Trump ha già annunciato un imminente discorso dalla Casa Bianca che da ieri sera è però stata presa d’assedio da centinaia di attivisti del movimento Black Lives Matter.

Ringrazio gli americani, abbiamo vinto ovunque, risultati fenomenali” ha dichiarato in nottata Trump quando si è presentato nella East Room della Casa Bianca dove ad attenderlo c’erano circa 250 invitati.

 

 

 

 

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Fabio Giuseppe Carlo Carisio

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