APP IMMUNI: AFFARE DEL PARTITO UNICO DEL COVID. Dai Berlusconi ai Radical Chic vicini al PD: Benetton e Rosso

APP IMMUNI: AFFARE DEL PARTITO UNICO DEL COVID. Dai Berlusconi ai Radical Chic vicini al PD: Benetton e Rosso

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In copertina da sinistra in senso orario Berlusconi, Draghi, Colao, Rosso e Renzi

di Carlo Domenico Cristofori

Il 17 aprile 2020, il Governo Italiano, in una nota sul proprio sito, ha annunciato di aver affidato a Bending Spoons il design e lo sviluppo di Immuni, l’applicazione ufficiale di tracciamento dei contatti per il COVID-19. Bending Spoons ha concesso a titolo gratuito al Governo Italiano una licenza perpetua e irrevocabile su Immuni. L’applicazione è stata rilasciata su scala nazionale il 1º giugno 2020.

Nei precedenti articoli abbiamo già evidenziato la curiosa coincidenza per cui il genio di Bending Spoons, Luca Ferrari, è uscito dal management di McKinsey in cui Vittorio Colao, ministro all’Innovazione Tecnologica del Governo di Mario Draghi dal 13 febbraio 2021, è stato manager della filiale di Milano negli anni Novanta prima di diventare anche esponente di spicco del club Bilderberg.

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Una coincidenza resa ancor più sospetta dal fatto che quando Colao diventò CEO di Vodafone Europa fece un accordo sull’immunizzazione globale con l’ong Gavi Alliance fondata da Bill Gates per promuovere i vaccini. Gates è anche tra i più importanti finanziatori di McKinsey che dopo gli investimenti del tycoon di Microsoft ha rinnovato i quadri dirigenziali dell’Organizzazione Mondiale della Sanità e di alcune tra le principali agenzie nazionali d’intelligence degli Stati Uniti d’America.

Ma ora vi sveliamo come l’App Immuni sia diventata il principale affare collante del “Partito Unico del Covid”, anche definito dal parlamentare indipendente Nino Cabras “Partito della Terza Dose”.

L’APPLICAZIONE DEL PARTITO UNICO DEL COVID

Prima ancora che Silvio Berlusconi portasse Forza Italia ad appoggiare Draghi per il nuovo governo creato all’ombra del Patto del Nazareno, metonimia dell’accordo siglato nella sede del Partito Democratico a Roma da Berlusconi e l’allora segretario PD Matteo Renzi che consentì a quest’ultimo di diventare premier, i suoi figli erano già in affari nella Bending Spoons con alcuni importanti imprenditori dell’area radical chic dei Democratici.

«L’azienda, nata nel 2013 in Danimarca, arrivata oggi a 117 dipendenti con un’età media di 29 anni, si è già conquistata il titolo di “salotto buono” delle App per i soci altolocati a cui ha aperto le porte in Italia» scrive FirstOnline che menziona anche tra gli investitori i figli di Berlusconi e, indirettamente, una Benetton.

La softwarehouse fu fondata dai quattro giovani ingegneri italiani Luca Ferrari, Francesco Patarnello, Luca Querella e Matteo Danieli e dal designer polacco Tomasz Greber. In pochi anni i fortunati rampolli delle applicazioni online lasciarono la Scandinavia per approdare in uno dei più sfavillanti palazzi di Milano.

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«Bending Spoons, società italiana e primo sviluppatore di applicazioni in Europa per la piattaforma iOS, ha stipulato un accordo preliminare per la locazione (9 anni), dell’intera area ad uso ufficio dell’edificio all’interno del progetto Corso Como Place, in via Bonnet a Milano. La consegna dell’immobile è prevista per il 2020. La sezione dell’edificio C, con circa 3.400 metri quadri di superficie commerciale, corrisponde all’80% dell’intero edificio (il rimanente sarà destinato al retail) e corrisponde al 18% del progetto Corso Como Place, in fase di sviluppo» scrisse Milano Finanza il 25 settembre 2019.

Pochi mesi dopo la pandemia portò grandissima fortuna al giovane discepolo della McKinsey ed ai suoi soci che giunsero all’appuntamento con l’emergenza Covid-19 con un’applicazione già ideata per il tracciamento delle persone.

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Tale intuizione appare sinistra rammentando che fu un esponente del PD, Romano Prodi, il primo a finanziare i pericolosi esperimenti sul virus SARS del Wuhan Institute of Virology nel 2004 quale presidente della Commissione Europea. E che i suoi compagni Renzi e Gentiloni portarono avanti il progetto pilota italiano di immunizzazione globale voluto dalla Global Health Security Agenda del presidente americano Barack Obama e del più importante stratega e finanziatore delle Big Pharma dei vaccini: Bill Gates.

L’intreccio di legami tra MckKinsey, PD e Berlusconi ha così trasformato l’App Immuni nel cappio messo al collo di tanti italiani per monitorarne la vita. Ma la gente del Bel Paese mediterraneo, si sa, ama le regole soprattutto per gli altri.

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Ecco perché il sistema nazionale di tracciamento dei contagiati si è rivelato un flop clamoroso ma, nonostante ciò, il Governo ha deciso di prorogarlo fino al 31 dicembre 2022 inducendo a ritenere che sia possibile una proroga anche dello stato di emergenza in quanto, per disposizione del Garante della Privacy, il tracciamento deve terminare quando viene meno l’emergenza.

Al di là della notorietà acquisita da Bending Spoons (che infelicemente evoca i cucchiai deformati simboli della lotta ai farmaci oppioidi negli Usa costati condanne a Big Pharma e alla stessa McKinsey per la promozione degli stessi) che ha determinato ricadute significative nel suo business, non è ancora chiaro se e quali siano le ricadute finanziarie dirette dell’App Immuni essendo stata ceduta gratuitamente alla Presidenza del Consiglio dei Ministri.

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Resta il fatto che intorno ad essa si è praticamente costituita l’ossatura imprenditoriale del nuovo governo Draghi. La software house milanese Bending Spoons è nata nel 2013 in Danimarca, trasferitasi come Spa in Italia nel 2015 con un capitale suddiviso tra 48 soci di varie nazionalità, è esplosa nel 2018. Il fatturato è passato in pochi anni da 4,7 milioni del 2016 e un utile di 1,6 milioni messo a riserva, a 6,8 milioni nel 2017 (1,5 milioni di utile) e 31,9 milioni nel 2018 (3 milioni di utile).

«Il suo nome è innovativo come tutto il team del resto: Bending Spoons (BS) sta per “cucchiai che si piegano” e richiama una celebre scena di Matrix in cui si vede un bambino che con la mente riesce a piegare il cucchiaio» aggiungeva il 20 aprile 2020 l’informatissima giornalista Barbara Corrao su FirstOnline.

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«In poco tempo i ragazzi di BS hanno scalato la vetta delle software factory europee e il 4 luglio scorso hanno annunciato l’ingresso nel proprio capitale di H14 (dei tra figli di Veronica Lario e Silvio Berlusconi, Barbara, Eleonora e Luigi che è anche azionista di Fininvest), Nuo Capital (holding di investimenti della famiglia Pao/Cheng di Hong Kong) e StarTip (veicolo di Tamburi Investments Partners S.p.A). Tutti insieme, complessivamente, hanno acquistato il 5,7% della società» si legge ancora nel sito FirstOnline.

Ma Bending Spoons sarà affiancata oltre che dal Centro medico Santagostino anche da Jakala in cui sono presenti, ancora una volta i tre ragazzi Berlusconi ma anche il fondo Ardian, Mediobanca e imprenditori come Renzo Rosso, Paolo Marzotto e Giuliana Benetton. D’altra parte Bending Spoons è una azienda piccola ma di grande successo: in pochi anni ha prodotto circa 12 App e ottenuto 294 milioni di downloads ad una media di 200.000 al giorno. Il fatturato 2019 è dato in ulteriore crescita trainato da energia creativa. Non poteva non attirare l’attenzione degli investitori.

Giuliana Benetton fa parte della nota famiglia vicina al PD che beneficiò della privatizzazione delle Reti Autostradali consentendo alla controllata Atlantia di diventare una delle finanziarie più importanti d’Italia (partecipata da Fondazione CRT e fondo BlackRock che specula su corporations delle armi e sulle Big Pharma dei vaccini GSK, Pfizer, AstraZeneca).

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Renzo Rosso è cofondatore del brand di jeans Diesel e nel 2020, secondo Forbes, è risultato al dodicesimo posto nella classifica delle persone più ricche d’Italia, con un patrimonio stimato di 4,6 miliardi di dollari. Attraverso il progressismo sociale tanto caro a Geroge Soros, Bill Gates e al PD è riuscito a fare breccia anche negli USA perché tramite veicolo di investimento Red Circle Investments investe con alcune delle figure e delle organizzazioni più influenti della Silicon Valley.

Nel 1995, Diesel è diventato il primo grande marchio di moda a lanciare un proprio website, www.diesel.com, che due anni dopo è stato seguito dal primo negozio online. Più tardi, nel 1995, Diesel lancia una delle sue campagne più popolari e provocatorie di sempre, con due marinai che si baciano celebrando la pace dopo la Seconda Guerra Mondiale. Scattata dal fotografo David LaChapelle, è stato il primo billboard a mostrare un bacio di una coppia omosessuale ed è stato pubblicato al culmine dei dibattiti “Don’t Ask, Don’t Tell” negli Stati Uniti, per cui il governo rifiutava l’ingresso al servizio militare per persone apertamente gay, lesbiche o bisessuali.

Il 22 maggio 2015 Renzo Rosso ha pubblicato un entusiasta endorsement nei confronti del premier su Facebook: “Oggi sono stato molto orgoglioso di avere incontrato il primo ministro italiano Matteo Renzi, in visita alla nostra azienda in Diesel”

Ma soprattutto fu il grande sostenitore del reuccio del Giglio Magico quando decise di fare il grande salto da Presidente della Provincia di Firenze a largo del Nazareno e Palazzo Chigi.

“Accogliamo con grande piacere il sostegno di un illustre bassanese come Renzo Rosso alla corsa di Matteo Renzi verso le Primarie 2012.” Il Comitato Bassano per Matteo Renzi commenta così, con una nota trasmessa in redazione, l’“incontro ravvicinato” nel quartier generale di Breganze della Diesel, tra il sindaco di Firenze, in corsa per le Primarie del Partito Democratico, e il patron dell’industria del casual Renzo Rosso.

E’ pertanto molto molto curioso che Colao abbia scelto proprio il prodotto informatico di un pupillo della McKinsey sponsorizzato dai Berlusconi e dagli amici di Renzi.

Ancor più curioso che su quelle partnership sia nato il Patto del Nazareno 2 allargato nella grande ammucchiata per il governo Draghi sostenuto da PD, Movimento 5Stelle, Forza Italia, Lega ma nel quale ha sempre un grande peso in Senato proprio il partito Italia Viva di Renzi.

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Ma proprio come le azioni governative di questi pachidermi della politica dal 2012 in poi, artefici dell’esplosione del debito pubblico favorita dai “bazooka” BCE sparati da Draghi quale presidente della Banca Centrale Europea di Francoforte, l’applicazione è stata un flop colossale.

«Peccato. Abbiamo sprecato un’occasione unica per provare a tenere sotto controllo, grazie alla tecnologia, la diffusione del coronavirus ed evitare contagi grazie a una capillare opera di controllo delle infezioni. Doveva essere la scoperta dell’uovo di Colombo. La magica chiave per tracciare i contatti dei contagiati di Covid 19 e rallentarne così la diffusione. E invece l’app Immuni si è trasformata in un gigantesco fallimento, con sprechi di tempo e di denaro. Ma innanzitutto di credibilità» sentenzia il sito NonSprecare.it.

Bending Spoons, però, si è guadagnata indubbia fama e chissà cosa altro…

Carlo Domenico Cristofori
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MAIN SOURCES

GOSPA NEWS – WUHAN.GATES REPORTAGE

GOSPA NEWS – INCHIESTE CORONA VIRUS

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Carlo Domenico Cristofori

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