COVID: PER FARE PIU’ VACCINI (INUTILI E PERICOLOSI) AIFA BOICOTTA LA VITAMINA D. Ignorato Studio Italiano con Appello di 156 Medici

COVID: PER FARE PIU’ VACCINI (INUTILI E PERICOLOSI) AIFA BOICOTTA LA VITAMINA D. Ignorato Studio Italiano con Appello di 156 Medici

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di Fabio Giuseppe Carlo Carisio

La vergognosa sudditanza del Governo Italiano alle strategie finanziarie delle Big Pharma e alle azioni di Lobbying delle ONG di Bill Gates per la vendita dei vaccini Covid nonostante gli ormai quotidiani allarmi di pericolosità di molteplici autorità sanitarie nazionali (CDC e FDA negli USA, studio dei ricercatori Istituto Superiore della Sanità di Roma in Italia) ha portato la farmacologia e le terapie mediche indietro di un secolo.

Per far vendere i booster già acquistati dal Governo Meloni, in perfetta sintonia con quello di Draghi, nonostante non sia provata l’efficacia per quelle persone più fragili a cui dovrebbero maggiormente servire in questo momento di scarsa diffusione del Covid-19, l’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) arriva a sconfessare una secolare tradizione profilattica contro le malattie respiratorie: quella dell’efficacia della vitamina D, sancita da una ricerca tutta italiana e dall’appello di 156 illustri medici e accademici completamento ignorato dal Ministero della Salute e dalla stessa AIFA.

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LE COLONIE ELIOTERAPICHE PER UNA RICARICA NATURALE DI VITAMINA D

Per combattere una delle più contagiose e gravi infezioni polmonari, la TBC causata dal batterio Bacillo di Koch, durante il ventennio fascista il Duce Benito Mussolini incremento e assunse la gestione delle colonie elioterapiche private, la prima delle quale nacque nel 1856 a Viareggio.

I “bagni di sole” diventarono un punto di forza della propaganda fascista per mantenere i giovani tra i 18 e 30 in sana e robusta costituzione quando la TBC era davvero una minaccia grave, sconfitta con successo soltanto da un medico svizzero grazie alle radici del Geranio del Sudafrica (Pelargoinum Sidoides) che oggi è riconosciuto come miracoloso farmaco vegetale, per la sua potenzie azione immunostimolatoria, da quasi tutti i sistemi sanitari del mondo occidentale contro common cold (influenza Stagionale), bronchiti e sinusiti, ma ritenuto utile persino nelle prevenzione del Covid dal professor Vincenzo Soresi, primario emerito di Pneumologia dell’Ospedale Niguarda di Milano.

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«Le colonie elioterapiche sono state in effetti un’iniziativa di tipo popolare talmente indovinata che dopo la guerra molte di queste strutture sono state sfruttate per diversi anni e l’idea utilizzata anche dalle parrocchie o dall’Arci che istituirono delle proprie colonie in montagna o al mare» si legge in un articolo storico su quella di Argelato.

La finalità principale di tali “bagni di sole” fu quella di consentire all’organismo una preziosa ricarica estiva di vitamina D, efficacissimo supporto naturale del sistema immunitario.

Ma nell’era in cui la Commissione Europea, ovviamente con la complicità dei membri italiani, sta finanziando ricerche biomediche per la costruzione di “un’immunità a progetto” di matrice sintetica, pertanto di orientamento transumanista -eugenetico, con la sperimentazione del pericolosissimo ossido di grafene nelle terapie geniche, è ovvio che tutto ciò che giunge dalla natura va in contrasto con quanto prodotto in laboratorio per far arricchire ancora di più le Big Pharma e i loro investitori.

LA VITAMINA 3 BOICOTTATA DA SPERANZA E REGALATA DAL MINISTRO BRITANNICO 

Un chiaro esempio di mediazione tra cure naturali e medicina è la produzione degli integratori di vitamina D3 per renderla disponibile soprattutto a quegli anziani che per varie ragioni non possono approfittare dei bagni di sole.

COVID, GIUDICI PRO SPERANZA: NEGANO EFFICACIA DELLE CURE DOMICILIARI! Vitamina D e Cortisone “Bocciati’ dal Consiglio di Stato

In piena emergenza Covid il Ministro della Salute dell’Inghilterra ne regalò 2,5 milioni di dosi mentre quel “criminale” del suo omologo italiano Roberto Speranza, speriamo che ci quereli così finalmente portiamo davanti a un giudice i suoi reati colposi e forse dolosi, ha continuato a negare l’utilità della vitamina D3 ed è giunto a spronare l’Avvocatura dello Stato a difendere tale sua decisione, basata sul mortifero protocollo paracetamolo e vigile attesa contro il Covid, fin davanti al Consiglio di Stato quando il TAR del Lazio segnò un punto a favore delle cure domiciliari precoci.

Secondo la virologa milanese Maria Rita Gismondo, direttore di Microbiologia Clinica e Diagnostica del Polo Universitario dell’Ospedale Sacco di Milano, questa scelta dell’ex Ministro della Salute determinò il record di morti con Covid-19 in Italia, causando il decesso di decine di migliaia di persone che avrebbero potuto essere salvate.

RECORD DI MORTI COVID IN ITALIA! “PER COLPA DI TACHIPIRINA E VIGILE ATTESA”. La Virologa Gismondo Affossa il “Procollo Speranza” sulla Pandemia

In questo contesto s’innesta la scellerata decisione dell’Agenzia Italiana del Farmaco di limitare l’uso della vitamina D comunicata nella nota AIFA 96, una delle prime emesse dalla nuova direzione assunta il 25 gennaio da Anna Rosa Marra, già Direttore dell’Area Vigilanza Post-Marketing dal 2017, che ha così dato saggio della sua ignoranza scientifica al pari del presidente Giorgio Palù che, in quanto virologo in carica durante l’emergenza pandemica non può dichiarare di non sapere dell’esistenza di studi clinici significativi sull’apporto di tale integratore naturale.

L’AIFA RIDUCE LA VITAMINA D E NE LIMITA IL RIMBORSO

«L’aggiornamento della Nota, istituita nel 2019, si è reso necessario a seguito della pubblicazione di nuove evidenze scientifiche che hanno ulteriormente chiarito il ruolo della vitamina D in assenza di concomitanti condizioni di rischio» scrive AIFA.

«Sono stati presi in considerazione, in particolare, i risultati di due ampi studi clinici randomizzati, lo studio americano VITAL (LeBoff M et al, NEJM 2022) e lo studio europeo DO-HEALTH (Bischoff-Ferrari HA et al, JAMA 2020). Entrambi gli studi hanno concluso che la supplementazione con dosi di vitamina D più che adeguate (2000 UI die di colecalciferolo) e per diversi anni (oltre 5 anni nel primo studio e 3 anni nel secondo) non è in grado di modificare il rischio di frattura nella popolazione sana, senza fattori di rischio per osteoporosi. Questi risultati si sono confermati anche tra i soggetti con livelli più bassi di vitamina 25(OH)D».

Non entriamo nel merito di tali osservazioni in attesa di un imminente pronunciamento della Fondazione Osteoporosi. Ma vediamo come esse diventino un “cavallo di Troia” per introdurre un altro argomento liquidato in una sola riga priva di ogni fondamento scientifico dettagliato.

«A questi studi principali si aggiunge la ricca letteratura riguardante l’utilizzo nel COVID-19 che non ha dimostrato alcun beneficio della vitamina D anche in questa condizione» sentenzia con disarmante e ignorante qualunquismo medico l’Agenzia Italiana del Farmaco.

Anna Rosa Marra nuova direttrice AIFA

Fatte queste premesse l’AIFA diretta dalla dottoressa Marra (dopo il siluramento del precedente direttore Nicola Magrini che con temerarietà ammise che il numero dei morti di Covid-19 era stato falsato) detta le nuove regole.

Le modifiche introdotte con l’aggiornamento della Nota 96 sono le seguenti:

  • introduzione della nuova categoria di rischio “persone con gravi deficit motori o allettate che vivono al proprio domicilio”;
  • riduzione da 20 a 12 ng/mL (o da 50 a 30 nmol/L) del livello massimo di vitamina 25(OH)D sierica, in presenza o meno di sintomatologia specifica e in assenza di altre condizioni di rischio associate, necessario ai fini della rimborsabilità;
  • specificazione di livelli differenziati di vitamina 25(OH)D sierica in presenza di determinate condizioni di rischio (ad es. malattia da malassorbimento, iperparatiroidismo) già presenti nella prima versione della Nota;
  • aggiornamento del paragrafo relativo alle evidenze più recenti sopracitate e inserimento di un breve paragrafo dedicato a vitamina D e COVID-19;
  • introduzione di un paragrafo sui potenziali rischi associati all’uso improprio dei preparati a base di vitamina D.

In sintesi si limita il quantitativo che i medici possono prescrivere e si pongono enormi limiti al rimborso da parte del Sistema Sanitario Nazionale in modo da disincentivare i potenziali beneficiari più poveri.

L’OPPOSIZIONE DEGLI ENDOCRINOLOGI

«La nuova stretta sulla prescrizione di vitamina D è basata su una logica economica ma non clinicamente valida. Il risultato è che i cittadini ormai quasi sempre la pagano per conto loro».

Annamaria Colao, presidente della Società italiana di endocrinologia (Sie) non nasconde il suo disaccordo in un’intervista al SOLE 24 Ore (link tra le fonti).

«Studi sperimentali mostrano quanto sia importante per tantissimi apparati, da quello immunitario a quello scheletrico. Varrebbe la pena studiare meglio questo ormone, con studi clinici ampi e complessi, che ne valutino l’impatto sullo stato di salute generale della persona».

Sintetizzata con i raggi del sole e diventata famosa come cura contro il rachidismo infantile, la vitamina D è da sempre usata per fratture dovute a osteoporosi, ma non solo. È prescritta a donne in gravidanza per evitare deformazioni del feto, ai neonati nei primi mesi di vita, ai bambini durante la crescita per potenziare apparato immunitario.

Annamaria Colao, presidente della Società italiana di endocrinologia

«Capisco – precisa la professoressa Colao – il ragionamento economico alla base della nuova determina, ma è miope dal punto di vista clinico: la vitamina D in circolo è un parametro di buona salute, mentre la sua carenza è legata a un elevato livello infiammatorio nell’organismo, con tutte le malattie collegate. È un composto che ha recettori in tutte le cellule, il suo deficit è correlato allo sviluppo tumori, al peggioramento di obesità e diabete, all’aumento dell’ipertensione».

Rispetto agli studi che supportano la nuova determina Aifa, per Colao vanno fatte alcune opportune considerazioni.

«Innanzitutto è difficile valutare il dosaggio della vitamina D in circolo: la glicemia è misurabile in modo più attendibile rispetto a uno steroide di cui possiamo fare solo una stima approssimativa, con grandi variazioni tra un dosaggio e un altro. Quanto ai risultati emersi, mostrano che da sola la vitamina D non previene le fratture, e questo è vero perché la fragilità ossea negli anziani può esser dovuta anche a carenze nutrizionali nel corso di tutta la vita e ad altre patologie, cosa che lo studio pure ampio, non considera».

L’UTILITA’ CONTRO IL COVID ATTESTATA DA UNA RICERCA UNIVERSITARIA

Gospa News, insopsettita dal fatto che il ministro britannico regalasse Vitamina D3 mentre il ministro italiano la boicottava, fu tra i primi media ad occuparsi di tale integratore scoprendo una rivoluzionaria ricerca scientifica che pubblicammo una settimana prima del Corriere della Sera.

“COVID-19 SI CURA CON LA VITAMINA D”. 61 medici smentiscono il vademecum del ministro Speranza. Vitale studio dall’Accademia di Medicina di Torino

«Ad oggi è possibile reperire su PubMed circa 300 lavori, editi nel 2020, con oggetto il legame tra COVID-19 e vitamina D, condotti sia retrospettivamente (Meltzer D et al., https://doi:10.1001/jamanetworkopen.2020.19722), che con metanalisi (Pereira M et al., https://doi.org/10.1080/10408398.2020.1841090), che hanno confermato la presenza di ipovitaminosi D nella maggioranza dei pazienti affetti da COVID-19, soprattutto se in forma severa (Kohlmeier M et al., https://doi:10.1136/bmjnph-2020-000096) e di una più elevata mortalità (OR 3,87) ad essa associata (De Smet D et al., https://doi:10.1093/ajcp/aqaa252): tutti questi dati forniscono a nostro giudizio interessanti elementi di riflessione e di ripensamento su un intervento potenzialmente utile a tutta la popolazione anziana, che in Italia è in larga misura carente di vitamina D (Isaia G et al., https://doi.org/10.1007/s00198-003-1390-7)».

Lo studio, diffuso il 7 dicembre 2020 prima ancora che i vaccini fossero immessi in commercio, fu condotto dall’Accademia della Medicina di Torino con un gruppo di lavoro, coordinato dal suo presidente Giancarlo Isaia, professore di Geriatria (primario emerito dell’Ospedale Le Mollette) e da Antonio D’Avolio, professore di Farmacologia all’Università di Torino, e composto da 61 medici di molte città italiane.

Come facile arguire la ipovitaminosi D è la carenza di tale sostanza nell’organismo. In sintesi lo studio fecola clamorosa scoperta che tutti i pazienti gravi di Covid o i deceduti erano carenti della preziosa vitamina.

156 MEDICI “PRO VITAMINA D ANTI-COVID” BOCCIATA DA SPERANZA. “Ignorati 300 studi” accusa il prof. Isaia. Con lui Noti Primari e Accademici

Lo studio fu pubblicato e diffuso a tutte le autorità sanitarie nazionali ma nessuna decide ad esso importanza tanto da indurre 156 medici a lanciare un accorato appello al Ministro della Salute Roberto Speranza quando l’AIFA, nell’aprile 2021, confermò l’inutilità della vitamina D nella cura del virus pandemico.

«Ritengo che questa posizione del Ministero presenti un problema sia di merito che di metodo: nel merito,  mi pare che avrebbe dovuto tenere conto dei numerosi dati scientifici che, benché non conclusivi, sono stati prodotti sull’argomento in tutto il mondo e che, nel complesso, sono favorevoli all’uso della Vitamina D nella prevenzione e, forse, anche nella terapia del COVID-19: in particolare anche in Italia i ricercatori delle Università di Pavia e di Padova hanno analizzato gli effetti della vitamina D su pazienti COVID-19, rilevandone positivi risultati terapeutici» commentò professor Isaia criticando l’atteggiamento del ministero.

“BOOSTER COVID: EFFICACIA E SICUREZZA IGNOTE NEI FRAGILI”. Scheda AIFA Smentisce il Ministero sui Bimbi. Ma Occulta Rischi Aborti (Dati Shock Pfizer) e Tumori

Per tali motivi, qualora qualche italiano fragile dovesse patire conseguenza da Covid per la difficoltà di reperimento della vitamina D a causa della nuova Nota 96 AIFA, il suo avvocato avrebbe tutti gli elementi per presentare un esposto/denuncia per il reato di lesioni gravissime o omicidio colposo, in virtù di una manifesta imprudenza, imperizia o negligenza.

A maggior ragione in relazione al fatto che la stessa AIFA ha scritto nero su bianco che «L’efficacia e la sicurezza del vaccino non sono state valutate nei soggetti immunocompromessi» in relazione ai nuovi booster di cui il Ministro della Salute Orazio Schillaci, intrigato con le Big Pharma dei vaccini in relazione al “Centro Nazionale di ricerca sulle terapie geniche e vaccini mRNA”, ha però raccomandato “l’uso ai più fragili” nel solito corto circuito di contraddizioni sulla pelle della gente.

Per comprendere i motivi di tutte queste assurde scelte di politica sanitaria si consiglia di leggere la breve inchiesta dal titolo “Girandola da Milioni di Dollari tra politici, Big Pharma e Lobby Armi”.

Fabio Giuseppe Carlo Carisio
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MAIN SOURCES

GOSPA NEWS – COVID-19 & VACCINI KILLER

AIFA – Nota AIFA 96 “Prevenzione e trattamento della carenza di vitamina D”

SOLE 24 ORE – Vitamina D, perché l’Aifa frena sulle prescrizioni

GOSPA NEWS – WUHAN-GATES

GIRANDOLE DA MILIONI DI DOLLARI TRA POLITICI, BIG PHARMA & LOBBY ARMI. Il Losco Sistema Occidentale in 30 Righe

WUHAN-GATES – 59. BILL III Imperatore di Virus & Vaccini: $8,3 Milioni per Lobbizzare Governi UE-USA con le sue ONG

MELONI “RUBA” AI POVERI PER ARRICCHIRE LE BIG PHARMA: €650milioni in più di Vaccini coi Tagli al Reddito di Cittadinanza

IL MINISTRO DELLA SALUTE SCHILLACI CON BIG PHARMA & UE SUI SIERI mRNA. Rettore di Università Partner di Pfizer e del Marito di Von der Leyen

COVID-19, SPERANZA STOPPA CURE EFFICACI A CASA (cortisone) E VITAMINA D. Ma Londra la regala a 2,5 milioni di persone vulnerabili

 

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Fabio Giuseppe Carlo Carisio

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