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FARSA GIUDIZIARIA SUI MORTI DI COVID A BERGAMO. Accuse a Conte e Speranza per Cavilli Burocratici. Non per le Cure Domiciliari Negate Denunciate da Trinca

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Tocca al Tribunale dei Ministri valutare le colpe di Conte e Speranza

AGGIORNAMENTO DELL’8 MARZO 2023

Sarà il Tribunale dei ministri di Brescia a valutare la posizione dell’ex premier, Giuseppe Conte, e dell’ex ministro della Salute, Roberto Speranza, tra gli indagati dalla Procura bergamasca nell’inchiesta sulla gestione della prima ondata di Covid in Val Seriana, la zona più colpita d’Italia e dove tra la fine di febbraio e i primi di marzo 2020 la diffusione del virus era oramai “incontrollabile” a causa, secondo la prospettazione dell’accusa, di una serie di ritardi e omissioni dovuti alla mancata istituzione della zona rossa e alla non applicazione del piano pandemico influenzale del 2006, quello che tre anni fa era in vigore in quanto mai aggiornato.

La Procura di Bergamo, diretta da Antonio Chiappani, ha aperto un’inchiesta per fuga di notizie dopo che mercoledì sera erano usciti i nomi dell’ex premier Conte e dell’ex ministro della Salute Roberto Speranza indagati con il governatore Attilio Fontana e l’ex assessore Giulio Gallera nell’ambito dell’inchiesta sulla gestione della prima fase della pandemia a Bergamo.

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Si confida che qualcuno chieda invece conto ai magistrati perché, sebbene si trattasse di un’indagine prevalentemente documentale, abbiano impiegato ben 3 anni a concludere un’inchiesta che non è ancora nemmeno arrivata alla richiesta di rinvio a giudizio e, pertanto, in caso di attenuazione dei reati in fase processuale per ipotesi di violazioni amministrative (leggere articolo seguente) porterà a una rapida prescrizione dei reati…

I pm bergamaschi hanno inviato gli atti relativi alle posizioni dell’allora Capo del Governo e ora presidente di M5s e dell’attuale deputato di Articolo 1, ai colleghi bresciani. Faldoni di carte che ora il Procuratore, Francesco Prete, e i suoi sostituti hanno cominciato ad esaminare.

Come prevede la legge avranno tempo 15 giorni, non per indagare, ma solo per studiare la documentazioneper poi inviarla al collegio composto da tre giudici con eventuali richieste istruttorie. In questo caso il Tribunale dei Ministri entro 60 giorni dovrà decidere se consentire ulteriori approfondimenti, altrimenti entro 90 giorni dovrà compiere le indagini preliminari in seguito alle quali potrà disporre o l’archiviazione (non si può impugnare) o la trasmissione al Procuratore affinché chieda l’autorizzazione a procedere alla Camera di appartenenza.

Il peso della Precedente inattesa Archiviazione

Il Tribunale dei Ministri di Roma aveva già archiviato la posizione dell’ex premier Giuseppe Conte e degli ex ministri Roberto Speranza, Luciana Lamorgese, Lorenzo Guerini, Luigi Di Maio, Roberto Gualtieri e Alfonso Bonafede, indagati in seguito alle denunce da parte di associazioni dei familiari delle vittime, di consumatori e di alcuni sindacati per la gestione delle prime fasi della pandemia di Covid-19.

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Gli ex rappresentanti dell’esecutivo erano indagati tra l’altro per epidemia colposa e omicidio colposo in seguito alle denunce presentate, a partire già dal marzo 2020, in cui si ipotizzavano “le inefficienze e i ritardi del governo nell’adozione delle misure organizzative e restrittive necessarie a fronteggiare l’emergenza Covid”.

Una parte degli atti della maxi indagine della Procura di Bergamo sul Covid è stata trasmessa alla Procura di Roma per competenza territoriale e si aprirà così un nuovo filone che però ipotizza reati identici a quelli per cui è già avvenuta l’inattesa archiviazione.

Secondo quanto si apprende, gli atti riguardano il mancato aggiornamento del piano pandemico e vedono indagati a Bergamo gli ex ministri della sanità Speranza,  Lorenzin, Grillo e una serie di tecnici del Ministero. I Pm romani ora vaglieranno le posizioni e decideranno se procedere ad una nuova iscrizione anche a Piazzale Clodio.

L’inchiesta per Epidemia Colposa

Entrambi rispondono di epidemia colposa aggravata, ma per due diversi fatti. L’ex presidente del Consiglio è accusato di non aver istituito la zona rossa nei comuni di Nembro e Alzano Lombardo nonostante “l’ulteriore incremento del contagio” in Lombardia e “l’accertamento delle condizioni che (…) corrispondevano allo scenario più catastrofico”. Una contestazione, questa, che non riguarda Speranza che risponde solo per la mancata attuazione del piano pandemico. 

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L’allora responsabile del dicastero di Lungotevere Ripa, infatti, aveva firmato una bozza di decreto con cui proponeva di estendere la misura urgente di “contenimento del contagio” già adottata nel Lodigiano, ai due comuni della Bergamasca. Bozza che, invece, non venne sottoscritta da Conte il quale, quando nel giugno 2020 venne sentito a Roma dai pm di piazza Dante come persona informata sui fatti, aveva spiegato di aver agito “in scienza e coscienza” assumendosi la responsabilità di una scelta politica che arrivò dopo un confronto all’interno del governo e tra l’esecutivo e gli esperti. Una scelta, disse, che fu condivisa con la Regione Lombardia che, come previsto dalla legge, avrebbe potuto agire anche autonomamente.

Fonte aggiornamento RAI NEWS 


La farsa giudiziaria

ARTICOLO DEL 1′ MARZO 2023

di Fabio Giuseppe Carlo Carisio

L’inchiesta sui morti per la pandemia da Covid-19 non è una reale investigazione ma una farsa giudiziaria per vari motivi.

In primis perché essendo state fatte pochissime autopsie sui deceduti per il virus SARS-Cov-2 in un eventuale dibattimento gli avvocati degli imputati avranno gioco facilissimo nel dimostrare la mancanza di un nesso di causalità certo tra la mancanza di idonee misure preventive e l’esito fatale per alcuni contagiati. In quanto non sarà provato con certezza che sono deceduti a causa del Covid-19, come peraltro già fatto balenare dal direttore dell’Agenzia Italiana del Farmaco Nicola Magrini, forse rimosso dall’incarico proprio per tale ammissione, in relazione al numero dei morti falsato. 

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In secondo luogo perché la Procura di Bergamo ha voluto conspavelmente ignorare le denunce del compianto biologo Franco Trinca sulle cure domiciliari precoci ignorate, come quella del cortisone sconsigliata da OMS, AIFA e Ministero della Salute, dalla metà di marzo fino al giugno del 2020, che avrebbe potuto salvare migliaia di vite.

I magistrati bergamaschi sono stati tanto ligi a occuparsi degli errori governativi sulla mancanza di un piano pandemico aggiornato e altre anomalie commesse da Roma mentre nel caso delle terapie domiciliari ignorate non hanno ritenuto di loro competenza giuridica territoriale i morti e non si sono minimamente preoccupati di investigare sugli eventuali decessi avvenuti sul loro territorio a causa del protocollo “paracetamolo e vigile attesa” stabilito dal ministro Roberto Speranza.

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Dirottata l’indagine sui morti per cure domiciliari ignorate

Hanno infatti inviato a Roma il fascicolo facendo come Ponzio Pilato: lavandosene le mani!

Mentre per salvare l’onore davanti al popolo bue e perlopiù ignorante di logiche giurisprudenziali si sono concentrati sui presunti reati di epidemia colposa connessi a decisioni amministrative che i legali degli ex governanti impiegheranno dieci minuti a distruggere in aula nei vari gradi di giudizio con una derubricazione del crimine fino a qualcuno più lieve, come l’omissione d’atti d’ufficio, che comporta una rapidissima prescrizione.

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Se invece fossero stati accertati i casi di morte per il protocollo mortifero di Speranza, che secondo la virologa Maria Rita Gismondo ha causato migliaia di vittime, il reato indiscutibile sarebbe stato quello di strage o di omicidio plurimo: entrambi senza una breve prescrizione.

Orbene perché in un caso si interessano di reati avvenuti sul territorio ma commessi per palesi inadempienze a Roma, dove prima o poi sarà dirottato il processo, mentre nell’altro no???

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A tutto ciò si aggiunge un’altra enorme lacuna nell’inchiesta.

Anche l’FBI americana, pur di accusare la Cina in una belligeranza geopolitica perché alleata della Russia, sostiene che il virus SARS-Cov-2 ia stato creato in laboratorio. Gli investigatori USA ovviamente fanno finta di non ricordare che gli esperimenti del Wuhan Institure of Virology sono stati finanziati prima dal progetto Episars della Commissione Europea di Romano Prodi e poi da quello Predict dell’amministrazione di Barack Obama, spalleggiata da Joseph Biden che ha ricevuto sponsorizzazioni in campagna elettorale dalla Pfizer, protagonista di un sospetto summit sull’immunizzazione a Bruxelles nel settembre 2019 e prima Big Pharma a commercializzare e lucrare miliardi di dollari sul siero genico mRNA, tanto sperimentale tanto pericoloso.

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Perché i magistrati di Bergamo non hanno indagato sull’ipotesi ormai sempre più concreta di un agente patogeno artificiale che farebbe cambiare inevitabilmente i capi d’accusa e non si esporrebbe a facili argomentazioni difensive a discolpa degli indagati in quanto vittima di un imprevedibile complotto internazionale?

Perché i magistrati di Bergamo non pensano a cambiare professione e a fare gli arbitri di calcio dove potrebbero fare danni meno gravi alla comunità?

Mentre me lo domando temo – o forse spero – un’eventuale querela che mi consentirebbe però di portare davanti ad altri magistrati gli indizi di una probabile omissione d’atti d’ufficio giudiziari ben più grave di quella commesse da Conte e Speranza sul mancato aggiornamento di un piano pandemico.

Fabio Giuseppe Carlo Carisio
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Covid, chiusa l’inchiesta sui morti di Bergamo: Conte, Speranza, Fontana e Gallera tra gli indagati

da Il Messaggero 

La Procura di Bergamo ha chiuso l’indagine sulla gestione della prima ondata di Covid. L’elenco degli indagati è lungo ed include Giuseppe Conte (all’epoca presidente del Consiglio), Roberto Speranza (ex ministro della Salute), Attilio Fontana (presidente Lombardia), Giulio Gallera (ex assessore al Welfare), Silvio Brusaferro (presidente Istituto Superiore di Sanità), Agostino Miozzo(coordinatore del primo Comitato tecnico scientifico), Angelo Borrelli (ex capo Protezioni Civile) e Franco Locatelli (presidente del Consiglio superiore di Sanità). Indagati anche diversi dirigenti chiave del ministero della Salute, alcuni ancora in carica. La Guardia di finanza ha avviato le notifiche per i reati di epidemia colposa aggravata, omicidio colposo plurimo, rifiuto di atti di ufficio per venti indagati. Per l’ex premier Conte e l’ex ministro Speranza si prepara la trasmissione degli atti al Tribunale dei ministri.

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L’inchiesta della Procura di Bergamo

A tre anni di distanza dallo scoppio della pandemia di Covid che, tra febbraio e aprile 2020, ha straziato la Bergamasca con oltre 6 mila morti in più rispetto alla media dell’anno precedente, la Procura ha chiuso l’inchiesta per epidemia colposa e a notificare l’avviso di chiusura. Il procuratore aggiunto di Bergamo Cristina Rota con i pm Silvia Marchina e Paolo Mandurino, sotto la super visione del Procuratore Antonio Chiappani, hanno tirato le somme di una indagine con cui si è cercato di far luce e individuare le responsabilità, eventuali o meno, di quella tragedia che ha lasciato una profonda ferita.

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Bergamo, indagati per la mancata istituzione della zona rossa nel Bergamasco

Al di là del numero degli indagati, di cui ora sono noti solo alcuni nomi, e dell’eventuale invio di alcuni filoni ad altre Procure, gli accertamenti, che si sono avvalsi di una maxi consulenza firmata da Andrea Crisanti, microbiologo dell’Università di Padova e ora senatore del Pd, hanno riguardato tre livelli, uno strettamente locale, uno regionale e il terzo nazionale. Nel mirino degli inquirenti e degli investigatori della Guardia di Finanza sono finiti non solo i morti nelle Rsa della Val Seriana e il caso dell’ospedale di Alzano chiuso e riaperto nel giro di poche ore, ma soprattutto la mancata istituzione di una zona rossa uguale a quella disposta nel Lodigiano e i mancati aggiornamento del piano pandemico, fermo al 2006, e l’applicazione di quello esistente anche se datato che comunque, stando agli elementi raccolti, avrebbe potuto contenere la trasmissione del Covid.

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Conte: «Massima disponibilità e collaborazione»

«Apprendo dalle agenzie di stampa notizie riguardanti l’inchiesta di Bergamo. Anticipo subito la mia massima disponibilità e collaborazione con la magistratura. Sono tranquillo di fronte al Paese e ai cittadini italiani per aver operato con il massimo impegno e con pieno senso di responsabilità durante uno dei momenti più duri vissuti dalla nostra Repubblica». Così in una nota il presidente M5S Giuseppe Conte.

FONTI

IL MESSAGFERO – Covid, chiusa l’inchiesta sui morti di Bergamo: Conte, Speranza, Fontana e Gallera tra gli indagati. L’ex premier: «Tranquillo di fronte al Paese»

GOSPA NEWS – COVID-19 & VACCINI KILLER

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