Altro sangue cristiano in Africa: jihadisti uccidono 3 insegnanti e un giovane seminarista

Altro sangue cristiano in Africa: jihadisti uccidono 3 insegnanti e un giovane seminarista

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AGGIORNAMENTO 2 FEBBRAIO 2020

Cari Amici, Vi ricordate dei quattro seminaristi rapiti l’8 gennaio a Kaduna, in Nigeria? Se tre di loro sono stati rilasciati dopo essere stati torturati, il quarto, Michael Nnadi, è stato ucciso. Aveva soltanto 18 anni.

Nel video (clicca qui per guardarlo) lo vedete suonare al piano mentre i suoi compagni intonano il Gloria in lingua hausa. Non poteva immaginare allora il tragico destino che lo avrebbe atteso soltanto poche settimane dopo. Ma di certo era consapevole del rischio che correva a voler diventare sacerdote in un Paese, la Nigeria, in cui soltanto lo scorso anno sono stati uccisi mille cristiani.

I quattro seminaristi rapiti. Primo a destra Michael Nnadi ucciso a soli 18 anni

Purtroppo in questi giorni sanremesi, pochissimi mezzi di informazione hanno parlato del brutale assassinio di Michael. Ma noi siamo certi che Voi non rimarrete indifferenti al viso angelico e pulito di questo ragazzo che non aspirava a fare il rapper o l’influencer come tanti suoi coetanei nel mondo, bensì a servire il Signore e la sua comunità perseguitata.

Non restiamo indifferenti! Onoriamo la memoria di Michael sostenendo tanti seminaristi coraggiosi che in Nigeria, pur rischiando la morte, inseguono il sogno di diventare sacerdoti. Un saluto fraterno,

Alessandro Monteduro – Direttore ACS Italia

 

ARTICOLO DEL 16 GENNAIO 2020

Tre insegnanti cristiani sono stati uccisi lunedì mattina in Kenya durante un attacco contro una scuola elementare che gli investigatori locali ritengono sia stato condotto dalla fazione estremista al-Qaeda con base in Somalia, Al-Shabaab.La polizia nazionale del Kenya ha confermato in un post su Twitter che tre docenti sono stati uccisi quando sospetti militanti di Al-Shabaab hanno attaccato l’edificio dopo aver preso di mira un posto di polizia e un palo delle telecomunicazioni nella città di Kamuthe, nella contea di Garissa, intorno alle 2 del mattino.

Lo riferisce il giornalista Samuel Smith del Christian Post di Washington che a sua volta cita come fonte pricipale il gruppo americano di osservazione sulla persecuzione International Christian Concern che per primo ha diffuso la notizia sul suo website Persecution confermando che i tre maestri di scuola elementare non sono stati colpiti per caso ma in quanto di religione cristiana.

Nel frattempo dalla Nigeria arriva la notizia, riportata dall’agenzia Fides delle Pontificie Opere Missionarie e dalla fondazione pontificia Aiuto alla Chioesa che Soffre (ACS), del rapimento di quattro giovani seminaristi di cui non si hanno più notizie da vari giorni e che si teme siano caduti in un agguato dei famigerati jihadisti di Boko Haram, affiliati all’Islamic State West Africa Province (ISWAP), la costola africana dell’ISIS.

I fondamentalisti islamici militanti del gruppo terroristico somalo Al Shabaab vicino ad Al Qaeda

«Tre insegnanti cristiani della scuola elementare di Kamuthe a Garissa, in Kenya, sono stati uccisi dal gruppo terroristico somalo al-Shabaab nelle prime ore del 13 gennaio 2020. I militanti armati hanno teso un’imboscata al villaggio di Kamuthe intorno alle 2 prendendo di mira il centro risorse della scuola che ospitava gli insegnanti. Prima dell’imboscata, gli aggressori hanno distrutto uno strumento di telecomunicazione nel tentativo di paralizzare la comunicazione mentre eseguivano il loro atroce attacco» riferisce ICC sul portale Persecution.

I morti furono Caleb Mutua, Titus Ushindi e Samuel Muthui Kyonzu. Joshua Mutua è sopravvissuto con gravi lesioni alle gambe. Secondo il responsabile della sicurezza della regione, un insegnante locale è stato rapito dai militanti mentre un’infermiera non locale è stata risparmiata.

Robert Kibutu, un insegnante che risiede al di fuori dell’area residenziale della scuola, ha confermato l’attacco dicendo: “I miei colleghi insegnanti sono stati colpiti a morte da un numero sconosciuto di sospetti miliziani di al-Shabaab che hanno preso d’assalto la scuola elementare di Kamuthe questa mattina e ne hanno lasciato uno gravemente ferito da due colpi di pistola. Siamo tristi e allo stesso tempo spaventati perché siamo presi di mira per essere dipendenti governativi non locali che appartengono alla fede cristiana”.

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L’attacco di oggi arriva sullo sfondo di una serie di attacchi del gruppo terroristico nelle ultime cinque settimane, portando alla perdita di 25 persone in totale a Wajir, Lamu, Mandera e Garissa. Il 6 dicembre 2019, quattro insegnanti sono stati tra gli 11 passeggeri cristiani uccisi in un bus diretto a Mandera da Nairobi assaltato dai terroristi islamici di Al Shabaab. I militanti hanno ammazzato solo quelli che hanno non hanno saputo recitare lo Shahada islamico.

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Nathan Johnson, direttore regionale dell’ICC per l’Africa, ha commentato: “Preghiamo per le famiglie dei defunti e affinché la pace arrivi in ​una regione che ha visto aumentare la violenza nei confronti dei cristiani che stanno solo cercando di sopravvivere. Speriamo che il governo agisca efficacemente per fermare l’assassinio insensato di così tanti cristiani in Kenya per mano di estremisti islamici come al-Shabaab. Lodiamo Dio come rifugio e forte torre che è per i nostri fratelli e sorelle perseguitati in Cristo che continuano a sopportare così tanto ”.

Mentre come conferma l’agenzia cattolica Fides non si hanno ancora notizie dei quattro seminaristi rapiti la sera dell’8 gennaio dal Seminario Maggiore “Buon Pastore” a Kakau, lungo l’autostrada Kaduna-Abuja. Il villaggio si trova nei pressi di Kaduna, capitale dello Stato di Kaduna, nel centro della Nigeria.

Mercoledì 8 gennaio, tra le 22,30 e le 23,00 alcuni terroristi, probabilmente della fazione di Boko Haram, hanno assalito il Seminario, sparando in maniera indiscriminata, senza per fortuna provocare vittime. Al termine dell’assalto, dopo aver proceduto all’appello degli studenti, ci si è resi conto che i banditi erano fuggiti portando con loro 4 seminaristi. Secondo un portavoce della polizia, nell’assalto durato una trentina di minuti, i banditi “hanno avuto accesso al dormitorio della scuola, che ospita 268 studenti”.

«I giovanissimi volti che vede sono quelli di Pius Kanwai (19 anni), Peter Umenukor (23 anni), Stephen Amos (23 anni) e Michael Nnadi (18 anni). Sono quattro seminaristi del Seminario Maggiore “Buon Pastore” di Kaduna, nell’omonimo Stato federato della Nigeria, rapiti la sera dell’8 gennaio scorso da sequestratori non ancora identificati» scrive Alessandro Monteduro, direttore di ACS Italia, la sezione nazionale della fondazione pontificia internazionale Aiuto alla Chiesa che Soffre, determinante per la liberazione della cristiana pakistana Asia Bibi.

«In tante comunità si sta pregando per il loro rilascio. ACS, che ha tempestivamente diffuso ai media italiani questa notizia drammatica (media che come al solito si sono rivelati indifferenti…), vuole unire alla preghiera un concreto sostegno ai Seminari del Paese. L’aiuto sarà destinato in particolare al Seminario di Maiduguri, che conta ben 53 seminaristi e che si trova anch’esso nel nord del Paese, un’area dove essere cattolico è particolarmente difficile. Il rapimento di Pius, Peter, Stephen e Michael ci spinge quindi ad aiutare i Seminari dove si formano le nuove generazioni di sacerdoti che saranno i più coraggiosi difensori della presenza cristiana.» aggiunge il referente di ACS lanciando un appello alla solidarietà.

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Secondo alcuni autorevoli istituti di ricerca sono stati infatti quasi 4.000 i Cristiani uccisi in odio alla Fede nel solo 2019. In questo territorio vige la sharia, la legge islamica, e si è nel mirino dei terroristi di Boko Haram e dei mandriani islamisti Fulani.

Il rapimento a fine di estorsione di personale ecclesiastico è una triste realtà in Nigeria, nonostante da alcuni anni la Conferenza Episcopale locale abbia proibito il pagamento di riscatti per la liberazione di preti, religiosi/e e seminaristi sequestrati.

Risale invece ai giorni scorsi l’arresto in Turchia di un paestore siro-ortodosso detenuto in violazione dei più elementari diritti legali dalla polizia turca in quanto sospettato di terrorismo solo per aver accolto dei Curdi nella sua Chiesa.

REDAZIONE GOSPA NEWS

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