PUTIN CELEBRA LA VITTORIA SUL NAZIFASCISMO. Mentre l’Europa Dimentica di Onorare gli Eroi Russi premiati come Liberatori accanto ai Partigiani

di Piero Angelo De Ruvo
Le divergenze interpretative sulla Seconda Guerra Mondiale evidenziano come la memoria storica ed il tentativo di cancellarla o manipolarla, sia utilizzata per giustificare posizioni politiche attuali. In questo contesto, è fondamentale riflettere su come la celebrazione della “vittoria” possa essere strumentalizzata e su come l’Europa possa preservare una memoria condivisa che onori veramente i sacrifici dei soldati caduti per la libertà.
I soldati sovietici caduti per la libertà dell’Italia e dell’Europa
Nel corso della Seconda Guerra Mondiale, soldati provenienti da ogni angolo del mondo hanno combattuto per liberare l’Europa dal giogo del nazifascismo. Tra questi, molti soldati sovietici hanno dato la vita in Italia, spesso al fianco dei partigiani italiani, per restituire alla nostra nazione e al continente la libertà e la dignità perdute.
Dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943, l’Italia si trovò divisa tra la Repubblica Sociale Italiana, alleata della Germania nazista, e il Regno del Sud, sostenuto dagli Alleati. Molti soldati sovietici, fatti prigionieri dalle forze dell’Asse, riuscirono a fuggire dai campi di prigionia e si unirono alla Resistenza italiana. Questi uomini, spesso provenienti da diverse repubbliche sovietiche, combatterono fianco a fianco con i partigiani italiani, affrontando le truppe nazifasciste in battaglie decisive.
Eroi Russi dimenticati accanto ai Partigiani
Tra questi soldati, alcuni divennero veri e propri eroi. Ad esempio, il sergente sovietico Fyodor Poletaev, catturato dai tedeschi nel 1942, riuscì a fuggire e si unì ai partigiani italiani. Nel 1945, durante una battaglia a Cantalupo Ligure, sacrificò la sua vita per salvare i compagni, guadagnandosi la Medaglia d’Oro al Valor Militare da parte del governo italiano. Solo anni dopo, grazie alle ricerche dello scrittore Sergei Smirnov, fu identificato correttamente e onorato come Eroe dell’Unione Sovietica.

Un altro esempio è il sergente maggiore Pore Mosulishvili, che, dopo essere stato catturato dai tedeschi e costretto a combattere nelle forze collaborazioniste, disertò e si unì ai partigiani in Piemonte. Nel 1944, durante un’imboscata, si sacrificò per salvare i suoi compagni, venendo insignito della Medaglia d’Oro al Valor Militare e, successivamente, dell’onorificenza di Eroe dell’Unione Sovietica.
Un legame di gratitudine
La presenza e il sacrificio dei soldati sovietici in Italia non furono solo un atto di coraggio, ma anche un simbolo di solidarietà internazionale. La loro lotta contribuì in modo significativo alla liberazione dell’Italia e dell’Europa dal nazifascismo. Per onorare il sacrificio dei soldati sovietici e di tutti gli alleati caduti, l’Italia ha istituito numerosi monumenti e cimiteri militari in loro memoria. Questi luoghi non sono solo simboli di gratitudine, ma anche promemoria del prezzo pagato per la nostra libertà.
Oggi, in molte città italiane, si trovano monumenti e lapidi che ricordano il loro sacrificio. Questi soldati, spesso dimenticati dalla storia ufficiale, meritano il nostro riconoscimento e la nostra gratitudine al fine di preservare la memoria storica e a trasmettere alle future generazioni i valori di pace, solidarietà e libertà.
Il riconoscimento del governo italiano
Il governo italiano ha più volte espresso il suo profondo riconoscimento nei confronti di questi eroi dimenticati. In occasione delle celebrazioni per la Festa della Liberazione, il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha sottolineato l’importanza di ricordare e onorare tutti coloro che hanno combattuto per la nostra libertà. Ha dichiarato che “l’Italia si inchina doverosamente, con commozione e con riconoscenza” a chi ha sacrificato la propria vita per liberare il nostro paese e il mondo dal nazifascismo.
La storia non va riscritta
Il sacrificio dei soldati sovietici in Italia è una pagina fondamentale della nostra storia
. Il governo italiano, attraverso atti ufficiali e iniziative concrete, ha dimostrato e continua a dimostrare il suo profondo riconoscimento e gratitudine. In questo modo, non solo onoriamo il passato, ma rafforziamo anche i legami di pace e amicizia che uniscono i nostri popoli.
In un’Europa unita e democratica, è fondamentale ricordare e onorare tutti coloro che hanno combattuto per la libertà. I soldati sovietici, con il loro coraggio e sacrificio, hanno contribuito in modo determinante alla nostra liberazione. Il loro esempio ci insegna che la lotta per la libertà è universale e che la memoria storica è un patrimonio da preservare e condividere.
Piero Angelo De Ruvo
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Sottufficiale dell’Esercito Italiano in Congedo.. Ex sindacalista militare
Membro del direttivo dell’associazione Constitutio Italia
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