EPIFANIA CON FAN LGBT SU RAI 1. La Messa Solenne da San Pietro Commentata dalla Teologa dell’Omosessualità

EPIFANIA CON FAN LGBT SU RAI 1. La Messa Solenne da San Pietro Commentata dalla Teologa dell’Omosessualità

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di Carlo Domenico Cristofori

A causa di un malessere mi sono ritrovato costretto a rimanere a casa e a seguire la Santa Messa dell’Epifania del Signore celebrata da Papa Francesco nella Basilica di San Pietro a Roma e trasmessa in diretta su RAI 1.

Mi hanno fortemente disturbato i commenti dei conduttori televisivi che, rispetto al passato, sono diventati assai invasivi al punto di rubare attenzione al significato delle parole del Pontefice.

Tra questi sono risultati particolarmente confusi, teologicamente oziosi e forzosamente proiettati in una rilettura contemporanea del Mistero Sacro della visita dei Re Magi a Gesù Bambino quelli della teologa Cristina Simonelli.

Ella ha infatti voluto trasbordare la mirra del sacrificio di Gesù Cristo a quella dei migranti, ignorando la macroscopica differenza che il Primo è salito a morire sulla croce per salvare l’umanità, gli altri salgono sui barconi per salvare le loro proprie vite.

«Se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua. Perché chi vuole salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia e del Vangelo, la salverà. Infatti quale vantaggio c’è che un uomo guadagni il mondo intero e perda la propria vita? Che cosa potrebbe dare un uomo in cambio della propria vita?»

Recita il Vangelo di San Luca (9,23-25). Sembra un tributo a tutti i credenti nigeriani che non si lasciano allettare dalle navi delle ONG per approdare nel corrotto Occidente ma si offrono anche al martirio pur di vivere la loro Fede Cristiana nell’Africa minacciata dei jihadisti, soventi armati e finanziati dai paesi NATO come Turchia, USA e Regno Unito.

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Per quel piccolo commento abbastanza fuori luogo ho voluto capire chi fosse la teologa ospite su RAI 1 e ho così scoperto l’ennesima epifania, che significa etimologicamente “grane manifestazione, della cultura pro LGBT sostenuta più o meno apertamente dai vertici della televisione nazionale, già sanzionata dal Comitato Media e Minori  per aver trasmesso film a sfondo gay e con scene di orripilante violenza nella fascia protetta per i bambini.

Ebbene, con grande amarezza per lo spazio riservato alla professoressa Simonelli da RAI 1, ho scoperto che è una delle più grandi paladine delle idee progressiste sull’omosessualità di quello che Gospa News ha rinominato il “Vangelo secondo Bill Gates”.

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Fortunatamente, durante la messa sui Re Magi, la teologa non ha toccato gli argomenti spinosi che è solita trattare e che trasudano di fanatismo gender mescolato a un revanscismo femminista e anti-maschilista, forse dimentica del grande ruolo avuto dalle autentiche donne nella storia Cristiana.

Basta citare nell’ordine cronistorico le bibliche ‘matriarche” Sara, Rebecca, Betsabea, la profetessa Anna, Santa Elisabetta e la Santissima Vergine Maria, poi l’inclita teologa e guaritrice Santa Ildegarda di Bingen, Santa Chiara, Santa Rita da Cascia, per giungere a Santa Bernadette di Lourdes, Santa Faustina della Divina Misericordia e più di recente alla serva di Dio, marchesa Giulia di Barolo, e a Santa Madre Teresa di Calcutta, al secolo Anjezë Gonxhe Bojaxhiu.

Mi perdonino le molte altre anime radiose e sante che per brevità non ho menzionato…

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Basta invece il titolo di un libro per far capire chi è Cristina Simonelli: la curatrice italiana del testo “Nella giustizia e nella tenerezza. Storie Sacre di religiose lesbiche e queer”. 

Alla luce del Magistero della Chiesa Cattolica Apostolica Romana che la pensatrice dovrebbe conoscere stride vergognosamente lo stridente binomio tra “storie sacre” e “religiose lesbiche” che preferiamo non conoscere nemmeno…

Premettiamo che, come già ribadito in molteplici articoli che Gospa News, sotto il profilo umano non nutre né disprezzo né odio per gli omosessuali, maschi o femmine che siano, mentre sotto l’aspetto della sua compatibilità con il Cristianesimo siamo fermamente integralisti nel condannare tale forma di “unione” come peccaminosa e perciò contraria agli insegnamenti della Bibbia e di Gesù Cristo.

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Soprattutto quando questa rimozione del concetto di peccato viene insegnata anche ai bambini innocenti contravvenendo a un preciso monito del Messia.

«Chi invece scandalizza anche uno solo di questi piccoli che credono in me, sarebbe meglio per lui che gli fosse appesa al collo una macina girata da asino, e fosse gettato negli abissi del mare. 7 Guai al mondo per gli scandali! È inevitabile che avvengano scandali, ma guai all’uomo per colpa del quale avviene lo scandalo!» recita il Vangelo di San Matteo (18,6-7)

L’ILLUSTRE TEOLOGA CHE LODA IL PRINCIPIO DELLA MULA

Ecco perché il tema da lei trattato nella pubblicazione editoriale appare sconcertante soprattutto per il corposo curriculum e gli incarichi di matrice tradizionalista che la teologa ha svolto e svolge.

«Fiorentina di nascita e veronese di adozione, Cristina Simonelli ha iniziato a studiare teologia dall’interno di un’esperienza di condivisione: dal 1976 al 2012 ha infatti vissuto in contesto Rom, prima in Toscana, poi a Verona, entrando a far parte del Gruppo Ecclesiale veronese per i Sinti e i Rom, comunità di vita oltre che realtà pastorale. A questo titolo è stata presente nella rete che ha sostenuto questo tipo di pastorale della Chiesa Italiana» ha scritto in un articolo a lei dedicato l’Osservatore Romano, il quotidiano della Santa Sede.

«Ha conseguito nel 1993 il Baccalaureato in Teologia a Verona, affiliata all’epoca al Laterano (PUL), nel 1995 la Licenza in Antropologia teologica presso l’allora Studio teologico fiorentino (aggregato all’epoca alla Gregoriana-PUG), il Dottorato in Teologia e Scienze patristiche presso l’Augustinianum (Roma). Attualmente è docente di Storia della Chiesa e Teologia patristica a Verona (Studio teologico San Zeno, Istituto Superiore di Scienze Religiose San Pietro Martire) e presso la Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale (Milano). Attenta alla questione femminile e prospettiva di genere si è associata fin dalla sua fondazione al Coordinamento delle Teologhe Italiane, di cui è ora Presidente». Ha mantenuto tale incarico fino al 2021.

La teologa Cristina Simonelli e il libro da lei curato

Nell’intervista con il giornale del Vaticano già da un assaggio delle sue note caratteriali.

«Sono entrata in un campo rom a 20 anni, un po’ per caso e un po’ per sfida, e ci sono rimasta 35 anni. Volevo mettere alla prova il Vangelo, nelle sue frontiere: perché se funziona lì allora funziona anche al centro, pensai. La mia è stata una vita un po’ a casa e un po’ fuori luogo, un po’ a proprio agio e un po’ spaesata, da quando ero una ragazza degli anni Settanta, asimmetrica, terzomondista, resistente e di quel femminismo respirato per cui ritenevo di non dover essere autorizzata da nessuno. Quando nel 1975 la soglia della maggiore età si è abbassata a 18 anni, a me si è spalancato un ventaglio di libertà».

Così descrive i suoi 35 anni trascorsi in una comunità ROM entrando poi nel dettaglio:

«Anche nella teologia, tradizionale dominio maschile, sto bene ma mi sento pure un po’ fuori posto: è un mondo che mi consente di incrociare linguaggi diversi, persino molto stimolante, tanto da apparirmi una sorta di principio euristico, un modo di stare al mondo, di abitare la città e anche la chiesa, secondo il principio della mula: «La mula (…) pareva che facesse per dispetto a tener sempre dalla parte di fuori e a metter proprio le zampe sull’orlo; e don Abbondio vedeva sotto di sé, quasi a perpendicolo, un salto o, come pensava lui, un precipizio. “Anche tu — diceva tra sé alla bestia – hai quel maledetto vizio d’andare a cercare i pericoli, quando c’è tanto sentiero”».

Nel linguaggio scientifico il termine euristico viene utilizzato per un’ipotesi che viene assunta precipuamente come idea direttrice nella ricerca dei fatti, e del metodo stesso di ricerca così condotta.

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La sua ode alla mula in cerca dei pericoli difetta di quelle virtù cardinali del Cristianesimo che sono la prudenza e la temperanza.

Ma è ben comprensibile per una laica contro-corrente che vuole “reinterpretare”, ovvero “riscrivere”, la Bibbia. Lo è un poi meno se si rammenta che è docente accademica di Storia della Chiesa e Teologia patristica.

“OMOSESSUALITA: LA SCRITTURA PUO’ ESSERE RILETTA”

«Omosessualità. La teologa Cristina Simonelli: “La scrittura può essere riletta”» è l’eloquente titolo di un’intervista rilasciata a Progetto Gionata, Portale su Fede ed Omosessualità, già citato da Gospa News in un’inchiesta sul Vangelo secondo Gates che sta cercando di ingannare l’ingenuo Papa Francesco, sempre caritatevole verso i gay ma peraltro altrettanto fermo nel condannare la benedizione dei matrimoni omosessuali.

Per motivi di sintesi pubblichiamo solo i passaggi essenziali (tutti i link agli articoli di Gospa News sono stato ovviamente aggiunti a posteriori per l’attinenza con gli argomenti citati) ben consapevoli che ciò può parzialmente alterare il ragionamento anche se esso è nettamente orientato verso la negazione dell’abominio dell’omosessualità sancita dall’Antico Testamento e ben sviscerata da San Paolo nel Nuovo.

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«E’ di estremo interesse il percorso sinodale che ha sintetizzato voce e dibattiti che erano molto più ampi; al di là della contrazione del testo finale (DF), che comprensibile da un certo punto di vista, è significativo osservare che due paragrafi che hanno ricevuto più bassa percentuale di approvazione sono proprio il numero 121, sulla forma sinodale della chiesa, e il numero 150, appunto, che contiene anche riferimento alla sessualità».

«La bassa adesione, in un modo di procedere che a tratti risulta quasi per acclamazione, dà a pensare e viene …. con quanto appena detto. Pur pure in questo quadro, l’indicazione che ne esce mi sembra quella più opportuna in questo momento: “esistono già in molte comunità cristiane cammini di accompagnamento nella fede di persone omosessuali: il sinodo raccomanda di favorire tali percorsi“».

«Prima di tutto si tratta di “riconoscere”: che nelle comunità ecclesiali e non solo davanti ad esse, ci sono persone omosessuali che esistono già molti percorsi di spiritualità, di preghiera, di accompagnamento, molto di più di quanto si potrebbe pensare guardando solo i banner della pastorale nei siti delle diocesi» dichiara la teologa.

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«In secondo luogo si tratta di “ascoltare”: in senso immediato, in senso radicale, ascoltare le voci, le esperienze, le sofferenze ad esempio: il portale Gionata, portale su Fede e omosessualità è una miniera, con molto spazio anche per AGEDO e 3volteGenitori» aggiunge encomuando chi la intervista in una stucchevole reciproca auto-celebrazione.

“IL MONDO LGBT PUO’ EVANGELIZZARE LA CHIESA”

La domanda dell’intervistatore anonimo (Innocenzo e basta…) diviene capziosa: «Gli intolleranti assoluti sostengono che non sia giusto dare spazio a persone “colpevoli” di un peccato che, secondo il catechismo di Pio X, “grida vendetta agli occhi di Dio”».

Con abilità dialettica prima c’è la risposta umana: «ogni persona è una realtà complessa, che fra i vari aspetti ha anche quello dell’orientamento affettivo e sessuale, ma nessuno può essere identificato solo per un aspetto».

L’intervista alla teologa Cristina Simonelli – link in calce all’articolo

Poi quella affronta la questione ecclesiale: «La forma di rifiuto totale, invece, da una parte sta su un livello ormai improponibile sulla dimensione “contro natura” della omosessualità, non più presente nei documenti del Magistero, dall’altra si sposta su un aspetto ancora molto discusso, che è quello che afferma l’accoglienza delle persone, negando però la legittimità della loro vita affettiva e sensuale. Questa seconda posizione tuttavia è, a mio parere, contraddittoria: ritengo dovrebbe avere almeno la forma della questio disputata».

«Come avvenuto nel terzo secolo, quando la crisi della comunità dopo la persecuzione ha “obbligato” a rileggere in termini più ampi i passi sul perdono, così può cadere ancora oggi, se la vita delle persone ci aiuta a purificare ed approfondire la nostra lettura. Non “sugli” altri, ma insieme agli altri».

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Tralasciamo l’interpretazione ardita di passi evangelici che sembra ignorare totalmente le riflessioni di San Paolo. Forse perché inviso non come sommo teologo ma in quanto maschio… Ecco l’inquietante finale!

«Venendo a quello che era il centro della domanda, la reindirizzerei: è possibile che il mondo LGBT possa evangelizzare la chiesa portando a una comprensione migliore del Vangelo? Penso che sia possibile. Inoltre, è possibile che le persone omosessuali che non sono parte della chiesa e magari del suo clero possono fare un percorso con il resto della comunità? Sì, lo penso possibile. Infine, questo ha che vedere anche con le persone che sono parte della chiesa?

«Penso che sia comunque un aspetto molto importante, perché essere disprezzati, ferisce comunque, dunque anche a chi non si riconosce più nella chiesa “importa” come ci esprimiamo nei loro confronti».

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«Da qui nasceranno conversioni? Speriamo le nostre, mi auguro. Per quelle altrui, “non sta a noi conoscere i tempi e i momenti” (Atti 1,7) di un cammino di cui possiamo essere testimoni, non proprietari».

Le rispondiamo con le magistrali parole del Patriarca della Chiesa Ortodossa Russa Kirill:

«Se l’umanità riconosce che il peccato non è una violazione della legge di Dio, se l’umanità concorda sul fatto che il peccato è una delle opzioni per il comportamento umano, allora la civiltà umana finirà li».

Mi capiterà raramente di seguire ancora la Santa Messa su RAI 1…

Ma spero che la direzione sappia scegliere teologhe meno accecate da un progressismo ossessivo in favore dell’omosessualità e della cultura gender che le spinge verso una rilettura del Vangelo irta di pericoli. Come i sentieri di montagna a strapiombo per le mule…

Carlo Domenico Cristofori
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FONTI PRINCIPALI

GOSPA NEWS – DOSSIER PEDOFILIA

GOSPA NEWS – DOSSIER MINORI

OSSERVATORE ROMANO – “HO VISSUTO CON I ROM CON L’ISTINTO DELLA MULA”

PROGETTO GIONATA – Omosessualità. La teologa Cristina Simonelli: “La scrittura può essere riletta”

IL NO-GENDER SANTA CLAUS VUOLE UCCIDERE GESU’ BAMBINO. L’Occulta Propaganda Massonica LGBT a Natale

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Carlo Domenico Cristofori

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