INFAME TRAPPOLA PER IL NO VAX DJOKOVIC. L’Imperatore del Tennis Attirato e Perseguitato dall’Australia

INFAME TRAPPOLA PER IL NO VAX DJOKOVIC. L’Imperatore del Tennis Attirato e Perseguitato dall’Australia

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di Carlo Domenico Cristofori

ENGLISH VERSION HERE

MESTO EPILOGO 16 GENNAIO – ORE 9 CET

 I tre giudici della corte federale – James Allsop, Anthony Besanko e David O’Callaghan – chiamati a giudicare il caso del tennista numero 1 al mondo si sono espressi all’unanimità a favore della decisione con cui il governo ha cancellato il visto del 34enne tennista serbo. Il team dei legali di Djokovic ha rinunciato a ulteriori appelli, che tra l’altro non consentirebbero a Djokovic di poter giocare.

Ora il n. 1 del mondo attende l’espulsione dal paese. Deve fare i bagagli, lasciare l’infame sistemazione del Park Hotel per profughi dove era stato nuovamente rinchiuso.

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AGGIORNAMENTO 9 GENNAIO – ORE 21 CET

Per il governo australiano l’infezione da Covid non è una motivazione sufficiente per ottenere l’esenzione medica e Novak Djokovic non ha fornito ulteriori prove evidenti di controindicazione al vaccino.

Il campione serbo non può dunque entrare nel Paese nè prendere parte agli Australian Open, e indipendentemente dal giudizio del Tribunale chiamato ad esprimersi sull’annullamento del visto, è competenza del Governo la scelta di non far entrare in Australia Djokovic.

AGGIORNAMENTO IN TEMPO REALE QUI

E’ in corso l’udienza davanti alla Corte di Melbourne (giudice A. Kelly) che dovrà esprimersi in merito alla legalità della cancellazione del visto. Può darsi che ciò non sia sufficiente per far restare Djokovic nel paese ma sarebbe comunque per lui un’importante vittoria nella sua battaglia per i diritti umani contro l’ossessiva dittatura sanitaria delle autorità australiane.

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AGGIORNAMENTO 8 GENNAIO – ORE 12 CET

Il tennista numero uno al mondo Novak Djokovic è stato esentato dalla vaccinazione anti-Covid perché ha contratto il virus a dicembre, secondo quanto affermato dai suoi avvocati in un documento depositato in tribunale a Melbourne. “La data del primo test positivo per la PCR Covid è stata registrata il 16 dicembre 2021”, spiega l’atto il cui obiettivo è quello di ribaltare l’annullamento del visto per entrare in Australia.

Il numero uno al mondo di tennis Novak Djokovic ha chiesto di essere trasferito dall’hotel di Melbourne trasformato in struttura per viaggiatori irregolari in modo da potersi allenare per gli Australian Open: lo hanno detto i suoi avvocati.

AGGIORNAMENTO DEL 6 GENNAIO 2022 – ORE 13

«Il tennista numero uno al mondo Novak Djokovic rimarrà a Melbourne almeno fino a lunedì, giorno in cui si attende la decisione sul ricorso presentato dal tennista serbo contro l’ espulsione che gli impedirebbe di partecipare agli Australian Open. Il tennista si trova bloccato al Park Hotel di Carlton da dove non può uscire in base alle norme australiane sull’immigrazione. Non vaccinato, il numero 1 del tennis mondiale è arrivato nel Paese con un’esenzione speciale per partecipare al torneo del Grande Slam, al via il 17 gennaio a Melbourne» scrive RAI News..

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Il suo visto però non è stato giudicato regolare e per il serbo è scattata l’espulsione. Una decisione contro la quale Djokovic ha deciso di presentare ricorso. Il giudice Anthony Kelly ha aggiornato il caso alle 10 di lunedì, una settimana prima dell’inizio degli Australian Open. La sfida legale di Djokovic è iniziata giovedì pomeriggio, ma il giudice Kelly ha rinviato due volte l’udienza perché non aveva ricevuto il materiale scritto depositato dagli avvocati di Djokovic.


AGGIORNAMENTO DEL 5 GENNAIO 2022 – ORE 22,49

Il visto di Novak Djokovic è stato cancellato. Lo hanno riferito due fonti a The Age, sito di notizie australiano che riporta la notizia, che viene ripresa anche dal Daily Mail. Secondo lo stesso sito il numero uno del tennis mondiale dovrà lasciare l’Australia già oggi anche se i suoi legali intendono fare ricorso.

Secondo la Guardia di frontiera nell’interrogatorio non avrebbe fornito prove sufficienti per validare la sua esenzione al vaccino anti-Covid. Djokovic era arrivato a Melbourne per disputare gli Open ma è rimasto bloccato all’aeroporto dove il suo visto è stato ritenuto non valido.

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Tuona intanto anche il padre, Srdjan Djokovic, che parla del figlio separato dal resto del suo team e tenuto sotto controllo da guardie armate: “Novak da cinque ore è in una stanza dove nessuno può entrare. Questa è una lotta per il mondo libero, non solo per Novak ma per il mondo intero”.

La vicenda sta diventando un caso di politica internazionale: il premier serbo Alksandar Vucic ha accusato l’Australia di un “brutto comportamento” nei confronti del campione, mentre è stato convocato per comunicazioni urgenti l’ambasciatore australiano.

Le domande che potrà rivolgere al diplomatico sono molte a cominciare dalla più evidente: perché gli è stato comunicato dalle autorità dello Stato di Victoria che avrebbe potuto ottenere un’esenzione salvo poi rinnegare tale promessa?


ARTICOLO DEL 5 GENNAIO 2022 – ORE 20

Con il passare delle ore l’imprevisto burocratico occorso all’imperatore mondiale del tennis sta assumendo i contorni di un giallo all’ombra del quale comincia a delinearsi un’infame trappola orchestrata dai servi delle Big Pharma e del Nuovo Ordine Mondiale che hanno attivato le forze dell’ordine come si faceva con le polizie politiche delle SS naziste o della successiva STASI comunista, scegliete voi.

Dopo che sono stati autorevoli cardinali e vescovi a legittimare la convinzione che la dittatura sanitaria sia funzionale all’imposizione di uno stato di sorveglianza possiamo anche abusare dei termini di paragone col passato senza… commettere peccato!

Il tennista n.1 al mondo Novak Djokovic, atterrato in Australia con un volo Emirates partito da Dubai in vista della sua partecipazione agli Open d’Australia, è stato bloccato a lungo in aereo e poi trattato da criminale dalla polizia australiana che da mesi non esita a sparare proiettili di gomma anche alle famiglie con bambini quando vanno alle manifestazioni contro lockdown e obblighi vaccinali. Il nodo della questione è un’esenzione non a norma.

E certamente il fatto che lui abbia la cittadinanza della Serbia, paese malvisto in Occidente perché filorusso, non gli ha procurato attenzioni diplomatiche particolari.

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L’incidente è stato preceduto da mille polemiche sui social quando Djokovic ha postato la comunicazione che avrebbe preso parte agli Australian Open pur rifiutandosi di dichiarare se avesse fatto o meno il vaccino. Lo Stato di Victoria, che inizialmente aveva assecondato la scelta di Tennis Australia di autorizzare l’esenzione per il tennista notoriamente ‘No vax’, ha fatto una sospetta retromarcia ed ora non vuole offrire il sostegno (richiesto dalla legge) al suo visto di lavoro.

Va infatti ricordato che dal 15 dicembre al 12 gennaio il Governo di Victoria ha imposto la vaccinazione obbligatoria a tutte le categorie di lavoratori per il contenimento della variante Omicron, assai contagiosa ma peraltro praticamente innocua. 

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Ma il tenore dei commenti rilasciati dalle autorità politiche australiane inducono a ritenere che sia stata ordita ai danni del tennista una trappola di visibilità mondiale: punirne uno, famoso, per educarne milioni; ancora restii a farsi inoculare i sieri genici sperimentali che possono alterare il DNA (secondo la ricerca pubblicata dal genetista di Colonia Walter Dorfler) ed uccidere per le reazioni avverse (come comprovato dalle autopsie del direttore della Divisione di Patologia dell’ospedale di Heidelberg, in Germania).

Il ministro dello sport ad interim Jaala Pulford, in un tweet a tarda notte, ha confermato che il governo di Victoria non avrebbe sostenuto la domanda di visto di Djokovic. “Il governo federale ha chiesto se sosterremo la richiesta di visto di Novak Djokovic per entrare in Australia. Non forniremo al tennista supporto per la richiesta di visto individuale per partecipare all’Australian Open Grand Slam 2022″, si legge nel tweet.

Da parte sua, il premier australiano, Scott Morrison, ha assicurato che Djokovic verrà “rimesso sul prossimo volo” in partenza se non sarà in grado di spiegare i motivi che giustificano la sua “esenzione medica” dal vaccino.

Ciò gli farebbe saltare la competizione sportiva ma gli eviterebbe almeno di essere trattato come un immigrato fuorilegge qualunque, come è accaduto finora. Dopo che è stato indotto a prendere il volo verso Melbourne dalle rassicurazioni dello Stato di Victoria.

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«Novak Djokovic è stato fatto scendere dall’aereo in cui era rimasto bloccato all’arrivo a Melbourne ed è stato interrogato sul suo visto di ingresso da agenti della polizia di frontiera australiana, in una saletta dell’aeroporto di Tullamarine. Il numero uno del tennis mondiale, che aveva ottenuto un’esenzione dalla vaccinazione anti-Covid per partecipare agli Australian Open, avrebbe presentato un visto di lavoro che però non contempla esenzioni di questo tipo» scrive RAI News.

Una fonte del governo federale, riferisce il quotidiano australiano The Age, ha spiegato che ci sono dubbi sul fatto che il 34enne serbo disponga della documentazione necessaria per provare il diritto all’esenzione, anche perché il fatto di essere stato infettato negli ultimi sei mesi (la presunta motivazione addotta dal giocatore) potrebbe non essere sufficiente in base alla normativa federale.

Novak Djokovic sarebbe ora in isolamento in una stanza dell’aeroporto di Tullamarine e non può vedere nessuno del suo team. Lo riporta l’emittente televisiva di Belgrado B92. Con lui ci sono due poliziotti.

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Sdrjan Djokovic, papà del numero uno al mondo, ha confermato la notizia. In Australia sono passate le 3 del mattino e si sta ancora attendendo la decisione finale, ovvero se Novak Djokovic può entrare nel Paese o se dovrà tornare in Europa. I funzionari delle forze di frontiera hanno la discrezionalità di consentire al tennista di entrare in Australia nonostante il rifiuto del visto da parte del governo dello stato di Vittoria.

Secondo The Age si sospetta che il giocatore abbia contratto il virus negli ultimi sei mesi, motivo per il quale avrebbe chiesto l’esenzione, ma potrebbe non essere un motivo sufficiente per garantirgli l’ingresso nel Paese, a differenza di quanto riportato dal Dipartimento di Salute del Governo australiano.

“LA POLIZIA MI HA SEQUESTRATA E PORTATA IN UN CAMPO DI CONCENTRAMENTO COVID”. Inquietante Video di una Giovane Australiana

Sulla questione, a quanto pare, sarebbe in atto un rimpallo di responsabilità tra lo Stato di Victoria e il governo federale, dopo le accese polemiche scoppiate nel Paese per quello che è apparso come un ingiustificato favoritismo.

Gli ingredienti per trasformare una diatriba sportiva in una burocratica poi mediatica al fine di dimostrare al mondo l’inflessibilità delle leggi australiane (ergo anglosassoni-occidentali) contro i No Vax ci sono tutti.

Ma proprio perché ci troviamo in Australia i burattini del Nuovo Ordine Mondiale dovrebbe ricordarsi di quell’arma usata dagli aborigeni chiamata BOOMERANG!  Perché questo è l’effetto che potrebbe avere questa vicenda una volta che sarà risolta e il tennista numero uno al mondo potrà commentarla sui social e sui media…

Escape from Alcatraz! Manhunt in Australia after Teenagers Broken Away from Covid Quarantine Camp “Howards Springs”

L’Australia, d’altronde, ha già dimostrato di aver imposto una dittatura sanitaria degna del Terzo Reich di Adolf Hitler avendo già aperto i campi di detenzione per chi è in quarantena anche solo dopo un contatto con una persona positiva. Nei giorni scorsi abbiamo pubblicato il drammatico racconto di una ragazza portata via di forza dalla polizia.

Qualche giorno prima avevamo riportato la vicenda di tre giovani aborigeni scappati da Howards Springs, uno dei luoghi di temporanea prigionia per chi è sospettato di aver frequentato un contagiato, anche se asintomatico,

PANDEMIA, PERENNE REGIME DI TERRORE DEI DRAGHI. Profetica Scomunica della Massoneria di Papa Leone XIII…

Mentre il mondo del tennis – e non solo – attende l’esito di una farsa diplomatica che è assolutamente ingiustificata dalla scarsa pericolosità della variante Omicron, tanto che in Sud Africa dove è stata individuata hanno già tolto restrizioni e coprifuoco, in Italia il premier Mario Draghi ha imposto il super green pass (vaccino o guarigione da Covid) a tutti i lavoratori over 50 a partire dal 15 febbraio prossimo.

La scusa è sempre quella di contenere l’emergenza sanitari anche se, a fronte di un milione di tamponi al giorno, emerge soltanto una marea di asintomatici, ovvero possibili “falsi positivi” a test RT-PCR processati da laboratori partner dei colossi dei vaccini.

Ma con un regalo extra per le fasce più disagiate e povere della società che faticheranno a trovare il sostegno di avvocati: obbligo vaccinale per tutti i disoccupati. Attendiamo la pubblicazione del decreto ufficiale prima di commentarlo.

Per leggere in sintesi tutti i retroscena del SARS-Cov-2 da laboratorio acquista il libro WuhanGates…

Carlo Domenico Cristofori
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MAIN SOURCES

GOSPA NEWS – WUHAN.GATES REPORTAGE

GOSPA NEWS – INCHIESTE CORONA VIRUS

RAI NEWS – DJOKOVIC PIANTONATO IN AEROPORTO

PFIZER: AFFARI CON GOLDMAN SACHS, INTRIGHI CON GLI EX MANAGER DRAGHI & MONTI. In CdA Big Pharma pure ex vicepresidente della Banca

ENIGMA OMICRON: MIGLIAIA DI ASINTOMATICI OCCULTATI. Solo due Regioni svelano Dati sui Contagiati Sani: possibili “Falsi Positivi”

COVID, FDA SCONFESSA CDC: OK A TAMPONI RT-PCR COI “RISCHI FALSI POSITIVI”. Esauriti Test Amazon: Affaroni su Omicron!

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Carlo Domenico Cristofori

2 pensieri su “INFAME TRAPPOLA PER IL NO VAX DJOKOVIC. L’Imperatore del Tennis Attirato e Perseguitato dall’Australia

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