GREAT RESET DI MELONI: Rubare ai Poveri il Reddito di Cittadinanza ma Arricchire i Signori della Guerra (e Usurai di Mafia)

GREAT RESET DI MELONI: Rubare ai Poveri il Reddito di Cittadinanza ma Arricchire i Signori della Guerra (e Usurai di Mafia)

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di Carlo Domenico Cristofori

L’Unione Europea è un punto di riferimento per il nuovo governo italiano di centrodestra solo se asseconda le politiche del Nuovo Ordine Mondiale che la nuova premier Giorgia Meloni e il suo occulto regista Guido Crosetto vogliono portare avanti in conformità alla loro militanza nelle istituzioni pilotate dai Rockefeller.

La strategia fondata sull’odio sociale palesato con un razzismo di fascista memoria è infatti indirizzata a costruire nuovi Servi della Gleba privando i poveri del Reddito di Cittadinanza ma arricchendo i Signori della Guerra con nuove spese militari per finanziare il regime filo-nazista di Kiev e, indirettamente, aumentando il potere usuraio delle Mafie.

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Feta di Great Reset il progetto di revisione del RdC in un paese dove i livelli di disoccupazione sono ancora drammaticamente più elevati rispetto allo standard dell’Unione Europea e il 28 % degli occupati, secondo l’allarme INPS, hanno un reddito annuo inferiore a quello del reddito di cittadinanza che, è bene ricordarlo, è destinanto ai nuclei familiari con ISEE inferiore a 9360 euro annui. Ovvero di poco al di sopra della soglia di povertà assoluta.

Ecco perché la Commissione Europea a fine settembre, nell’imminenza di una catastrofica recessione, ha sollecitato gli stati a ottimizzare ogni misura di sostegno. Va infatti rammentato che il Reddito di Cittadinanza è una misura di sostegno economico diffusa, senza troppe prescrizioni vincolanti, in tutti i Paesi UE da molti anni.

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«Il reddito minimo è costituito da pagamenti in contanti che aiutano le famiglie che ne hanno bisogno a colmare lo scarto rispetto a un determinato livello di reddito per pagare le bollette e condurre una vita dignitosa. Tali pagamenti sono particolarmente importanti in periodi di recessione economica perché contribuiscono ad ammortizzare il calo del reddito delle famiglie per le persone più bisognose, contribuendo in tal modo a una crescita sostenibile e inclusiva» ha scritto la Commissione UE lo scorso 27 settembre.

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Valdis Dombrovskis, Vicepresidente esecutivo per Un’economia al servizio delle persone, ha dichiarato

“I sistemi di protezione sociale contribuiscono a ridurre le disuguaglianze e le differenze sociali. Garantiscono una vita dignitosa a coloro che non possono lavorare e incoraggiano coloro che possono farlo a ritrovare un impiego. In un momento in cui molte persone faticano a raggiungere fine mese, quest’autunno sarà importante che gli Stati membri modernizzino le proprie reti di sicurezza sociale con un approccio di inclusione attiva per aiutare le persone più bisognose. È così che possiamo combattere la povertà e l’esclusione sociale e aiutare un maggior numero di persone a trovare lavoro in questo periodo difficile.”

Qual è invece l’atteggiamento palesemente schizofrenico del nuovo presidente del Consiglio Giorgia Meloni, supportato dal vicepremier Matteo Salvini che non ha nemmeno competenza diretta essendo Ministro alle Infrastrutture?

Quello di due parassiti della politica che non hanno mai lavorato in vita loro e non conoscono le difficoltà di trovare un impiego in un paese che oscilla intorno al 10 % di disoccupazione e dove il 28 % degli occupati non riesce a ottenere un reddito annuo superiore agli 840 euro mensili, massima soglia ottenibile con RdC.

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Prima ancora di creare nuove opportunità di occupazione con una retribuzione dignitosa Meloni e Salvini vogliono costringere gli “occupabili”, che non hanno ottenuto nemmeno una convocazione per un colloquio di lavoro per il fallimento delle politiche dei navigator (e quindi delle Regioni che avrebbero dovuto monitorarli) a fare corsi di formazione, con rimborsi da definire, senza garantire alcuna reale prospettiva occupazionale successiva.

Si tratta di un atteggiamento schizofrenico perché la revisione del RdC vuole essere portata avanti dal Governo nonostante vi sia la consapevolezza della necessità di un Decreto Legge Aiuti per i rincari dei costi energetici e dell’inflazione, che hanno colpito soprattutto i beni di prima necessità come già previsto dal Sindaco di Londra in un allarmato annuncio.

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“Una cosa che mi ha colpito – e speriamo che il governo sappia affrontarla con molto equilibrio – è il problema del reddito di cittadinanza che è stato percepito da 4,7 milioni di persone, ma raggiunge poco meno della metà dei poveri assoluti”.

Lo ha affermato il card. Matteo Maria Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della Cei, nel video messaggio, con cui si è aperta la presentazione del Rapporto su povertà ed esclusione sociale dal titolo “L’anello debole”, curato da Caritas Italiana.

Per il porporato, “c’è un aggiustamento da fare ma mantenendo questo impegno che deve essere così importante in un momento in cui la povertà sarà ancora più dura, ancora più pesante e rischia di generare ancora più povertà in quelle fasce dove si oscilla nella sopravvivenza, che devono avere anche la possibilità di uscire da questa ‘zona retrocessione’”.

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Quali saranno le soluzioni per i poveri ritenuti “occupabili” ma senza una concreta proposta di lavoro che resteranno senza il sostegno mensile indispensabile del Reddito di Cittadinanza?

Finire come gli imprenditori vessati dai lockdown della pandemia ed entrare nell’ingranaggio perverso del racket degli usurai che è controllato dalla ‘Ndrangheta in una perfetta simbiosi tra mafia e politica, come emerso da continui arresti di esponenti vicini alle cosche.

MA I SOLDI PER LE ARMI A KIEV NON MANCANO

Mentre quindi Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia sono proiettati a far guerra ai poveri sono altrettanto impegnati a sostenere la Lobby delle Armi con i finanziamenti al presidente ucraino Volodymyr Zelensky che lo stanno rendendo sempre più ostico nel rifiutare qualsiasi tregua con la Russia.

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L’Italia continuerà a fare la sua parte a sostegno della legittima difesa ucraina, anche attraverso gli aiuti militari. È questo il messaggio che il ministro della Difesa, Guido Crosetto, ha voluto dare al suo omologo ucraino, Oleksij Reznikov, nel corso del colloquio in video conferenza tra i due.

“L’Italia continuerà a sostenere con convinzione e determinazione l’Ucraina e le sue Forze armate”, ha detto il ministro italiano, aggiungendo come il dicastero stia procedendo nei tempi concordati con quanto previsto dal quinto decreto di aiuti militari, siglato lo scorso 7 ottobre. “Saremo pronti a proseguire il nostro sforzo finché sarà necessario – ha proseguito Crosetto – non vi lasceremo soli in questa guerra a difesa dei valori di democrazia e libertà”.

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Il ministro Crosetto, infatti, ha confermato a Reznikov la disponibilità a valutare eventuali ulteriori richieste che la Difesa ucraina dovesse avanzare in relazione alle proprie esigenze operative o logistiche. Per il ministro “si tratta di uno sforzo dal punto di vista materiale e umanitario che testimonia il nostro impegno a difesa dei valori su cui si fondano le nostre democrazie”.

Uno sforzo che susciterà un colossale applauso da parte della Confindustria delle Armi di cui è stato presidente negli ultimi anni…

Carlo Domenico Cristofori
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MAIN SOURCES

GOSPA NEWS – GEOPOLITICA

COMMISSIONE UE – SOSTEGNO AL REDDITO MINIMO

CARDINALE ZUPPI – RISCHIO POVERTA’ SEMPRE PIU’ DURA

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Carlo Domenico Cristofori

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