DA SINDACALISTA IN PFIZER A SOTTOSEGRETARIO DI MELONI. Leghista Durigon prima contro il Parco Falcone-Borsellino, ora contro il Reddito di Cittadinanza

DA SINDACALISTA IN PFIZER A SOTTOSEGRETARIO DI MELONI. Leghista Durigon prima contro il Parco Falcone-Borsellino, ora contro il Reddito di Cittadinanza

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di Carlo Domenico Cristofori

Ci sono “squali” della politica italiana che non sarebbero nemmeno degni di un articolo ma la loro propensione per gli affari di potere è degna di un’attenta analisi per comprendere come si possa rimanere sempre in vetta agli incarichi di governo nonostante l’inciampo nella difesa sguaiata degli imbrogli finanziari di partito e nel tentativo di cambiare nome al Parco intitolato a veri martiri nella lotta alla corruzione come Giovanni Falcone e Paolo Borsellino.

Tra questi si distingue un vero uomo di grande peso della Lega, Claudio Durigon, tale non per intelligenza politica ma per il suo passato da 127 chili (oggi si vanta di averne persi 26 e di essere sceso sotto il quintale), che dal 1996 ha fatto una brillante carriera partendo dall’ormai famigerata Pfizer dove, nella filiale di Latina, è stato da subito sia un semplice operaio, nonostante il diploma da ragioniere, ma anche un potente sindacalista dell’Unione Generale del Lavoro (UGL). Per 13 anni.

Il Sottosegretario al Lavoro Claudio Durigon

Lo confidò a Panorama nell’aprile 2019 quando ancora nessuno sapeva quanto sarebbe diventata famosa e ricca la multinazionale di New York grazie al siero genico sperimentale antiCovid e ai miliardi ricevuti dalla Goldman Sachs dove hanno fatto invece carriera Mario Draghi, Mario Monti e Romano Prodi…

A volte ci si sente davvero più idioti che onesti a non essere parte di questa “grande e premeditata abbuffata” per cui il presidente della Commissione UE Ursula Von der Leyen è finita sotto inchiesta ed in cui si è tuffata pure la Coca-Cola! 

«Ero diventato operaio alla Pfeiffer. Un’azienda farmaceutica  – precisa al giornalista che probabilmente sbagliò a scrivere il nome della Big Pharma allora meno conosciuta – Ho costruito, e ne sono orgoglioso, le catene produttive dello Zitromax e del Norvax. “Non antibiotici” come antibiotici».

L’intervista di Panorama a Durigon con qualche errore sui nomi

Da lì, guarda caso, spicca il volo…

Diventa prima segretario provinciale UGL di Latina, quindi segretario generale dei metalmeccanici e poi vicesegretario generale della Confederazione dall’ottobre 2014 al gennaio 2018. Ma nel frattempo aveva già lasciato la Pfizer (2009) per salire sul carro della politica grazie alla governatrice del Lazio Renata Polverini che, nel 2010, lo portò con sé in Regione, indicandolo come capo della segreteria dell’assessore al Lavoro, Mariella Zezza. 

Passato con una carriera fulminea dal ruolo di dipendente-sindacalista in una Big Pharma al posto pubblico raccomandato politicamente (con ovvia crescita di contributi pensionistici poi garantiti dai successivi mandati politici) oggi è proprio lui a voler dettare le nuove regole draconiane per la revisione del Reddito di Cittadinanza per mandare a lavorare i presunti fannulloni…

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Alle elezioni regionali in Lazio del 2013 Durigon è stato candidato a consigliere regionale nella Lista Storace per la provincia di Latina, ottenendo 6.077 preferenze e non risultando eletto. Verso la fine del 2017 si è avvicinato alla Lega ed a gennaio 2018 ne è diventato responsabile del dipartimento lavoro. Alle elezioni politiche del marzo 2018 è stato candidato ed eletto alla Camera dei deputati nel Collegio plurinominale Lazio 2 – 02 nelle liste della Lega.

IL PRIMO INCARICO DA SOTTOSEGRETARIO AL LAVORO

In seguito alla nascita del governo Conte I tra il Movimento 5 Stelle e la Lega, il 13 giugno 2018 è stato nominato sottosegretario di Stato al Ministero del lavoro e delle politiche sociali durante il quale si è principalmente occupato della “Quota 100” che ha dato la possibilità di andare in pensione con 62 anni di età anagrafica e 38 anni di contributi.

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Commissario della Lega a Roma, nel dicembre 2020 è nominato coordinatore regionale della Lega nel Lazio. Il 1º marzo 2021 è stato nominato Sottosegretario di Stato al Ministero dell’economia e delle finanze nel governo Draghi, fino alle dimissioni intervenute il 26 agosto 2021 per la scandalosa proposta di cambiare nome al Parco intitolato ai giudici  Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, uccisi dalla mafia con complicità di politica e massoneria.

Alle elezioni politiche anticipate del 25 settembre 2022 viene candidato al Senato nel collegio uninominale Lazio – 01 (Viterbo) per il centrodestra, oltreché come capolista della Lega nel collegio plurinominale Lazio – 02. Verrà eletto all’uninominale con il 52,03%, Il 31 ottobre seguente torna quindi a ricoprire la carica di sottosegretario al Ministero del lavoro e delle politiche sociali nel Governo Meloni nonostante gli scandali ben evidenziati anche da Wikipedia. 

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LO SCANDALO FOLLOW THE MONEY

Nel mese di aprile 2021 è finito al centro dell’inchiesta giornalistica di Fanpage.it Follow the money, nella quale si è ricostruita la collaborazione tra il suo sindacato UGL e la Lega di Salvini, prima delle politiche 2018, suggellata da Durigon stesso.[18][19] L’UGL fornisce alla Lega supporto durante gli eventi pubblici, la sua sede al primo piano in via delle Botteghe Oscure per il team social di Matteo Salvini (la “Bestia”) e uomini nelle aree in cui la Lega cercava di radicarsi, come Rossano Sasso e Francesco Zicchieri.[18][20] Inoltre, ripreso con una telecamera nascosta, Durigon confida il motivo per cui non è preoccupato dalle indagini dei 49 milioni dei rimborsi elettorali confiscati alla Lega dalla procura di Genova: «quello che fa le indagini, il generale della Guardia di finanza, sulla Lega lo abbiamo messo noi.».[4][20]

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Il 3 maggio, lo stesso giornale informa che il deputato de L’Alternativa c’è Andrea Colletti depositerà una mozione di revoca rivolta al sottosegretario.[21] Il giorno successivo anche il deputato di Sinistra Italiana, Nicola Fratoianni, deposita un’interrogazione scritta indirizzata al Ministro dell’economia e delle finanze Daniele Franco e al Presidente del Consiglio Mario Draghi «per sapere quali iniziative intendono assumere» in merito alla vicenda[22]. Il successivo 7 maggio, anche il Movimento 5 Stelle deposita una mozione di revoca nei suoi confronti.[23]

MUSSOLINI AL POSTO DI FALCONE E BORSELLINO NEL PARCO DI LATINA

Nel mese di agosto 2021 suscita molto scalpore e polemiche tra le forze politiche, in considerazione del suo incarico di sottosegretario ricoperto nel Governo Draghi, la proposta di rimuovere l’intitolazione a Giovanni Falcone e Paolo Borsellino di un parco pubblico a Latina, per ripristinare la vecchia denominazione ad Arnaldo Mussolini, fratello minore di Benito Mussolini.[24]

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Il Partito Democratico, Sinistra Italiana e alcuni esponenti di Forza Italia annunciano di voler sottoscrivere la mozione di censura presentata nello scorso mese di maggio alla Camera dal Movimento 5 Stelle.[25] Inoltre molte testate giornalistiche e numerosi primi cittadini hanno avviato delle petizioni online volte alla rimozione di Durigon dal ruolo di sottosegretario.[26] Il 26 agosto 2021, dopo un incontro con il segretario federale della Lega Matteo Salvini, ha rassegnato le dimissioni da sottosegretario.[27]

REVISIONE DEL REDDITO DI CITTADINAZA FATTA DA UN RACCOMANDATO

Dall’alto della sua grande esperienza nel mondo del lavoro grazie al passato come sindacalista in una multinazionale, dove notoriamente vengono coccolati con ogni riguardo, e a raccomandato della politica per la sua successiva carriera professionale vuole oggi  togliere il Reddito di Cittadinanza agli italiani disoccupati per la carenza di offerte congrue ed economicamente dignitose.

Ecco le anticipazioni della proposta riportate dall’Ansa che sintetizza un’intervista di Claudio Durigon al Corriere,

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La proposta della Lega, secondo il sottosegretario, “è più morbida di altre che circolano nella coalizione, ma si muove nello stesso solco” e il punto di partenza è che “il sussidio non può essere a vita. Va fissato un termine oltre il quale non si può andare, un po’ come con la Naspi”, l’indennità di disoccupazione. Un percorso “ragionevole”, secondo Durigon, “prevede, dopo i primi 18 mesi di Reddito, che si possa andare avanti al massimo per altri due anni e mezzo, ma con un décalage”.

In sostanza dopo i primi 18 mesi, se la persona non ha trovato un lavoro, viene sospesa dal sussidio e inserita per sei mesi in un percorso di politiche attive del lavoro. Se dopo 6 mesi la persona è ancora senza lavoro, potrebbe ottenere di nuovo il Rdc, “ma con un importo tagliato del 25% e una durata ridotta a 12 mesi”, durante i quali continuerebbe a fare formazione. Se anche dopo questo periodo il beneficiario non è entrato nel mercato del lavoro, verrà sospeso per altri sei mesi, passati i quali potrà chiedere per l’ultima volta il Rdc, questa volta “solo per sei mesi e per un importo decurtato di un altro 25%. Prenderà cioè la metà di quanto prendeva all’inizio”.

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La riforma prevederà poi che si decade dal diritto al reddito anche rifiutando una sola offerta congrua di lavoro, oggi sono due. Da questa stretta verrebbe colpito “un percettore su tre del Rdc”.

Chissenefrega se l’intera Unione Europea sta andando in piena recessione, se l’Italia veleggia sempre intorno al 10 % di disoccupazione e se il 28 % degli occupati ha un reddito annuo inferiore a quello del RdC come rivelato dai dati allarmanti dell’INPS.

Che problema c’è? Pfizer e le altre case farmaceutiche sono sempre in cerca di nuova manovalanza... D’altronde è risaputo che chi si presta a fare la cavia umana per i farmaci non riesce a tenersi stretto il lavoro molto a lungo!

Carlo Domenico Cristofori
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MAIN SOURCES

GOSPA NEWS – INCHIESTE CORONA VIRUS

GOSPA NEWS – WUHAN.GATES REPORTAGE

WIKIPEDIA – DURIGON 

PANORAMA – INTERVISTA A DURIGON

ANSA – INTERVISTA DURIGON

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Carlo Domenico Cristofori

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