VACCINI: MILITARI E POLIZIOTTI CONTRO STATO & DOTTORI. Prescrizioni Mediche Negate: Parà Folgore ispira 500 Diffide. COSAP le fa a Ministeri e AIFA

VACCINI: MILITARI E POLIZIOTTI CONTRO STATO & DOTTORI. Prescrizioni Mediche Negate: Parà Folgore ispira 500 Diffide. COSAP le fa a Ministeri e AIFA

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In copertina il paracadutista Ciro Scognamiglio di Constitutio Italia e una vignetta sarcastica diffusa dai poliziotti COSAP 

di Fabio Giuseppe Carlo Carisio

«Illustrissimo Signor Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, anche ai militari viene riconosciuto il diritto della libertà di manifestare il  proprio pensiero, chi le scrive è Sottufficiale dell’Esercito italiano, Sergente Maggiore g. (gua.) par. Ciro Scognamiglio del 187° Reggimento Paracadutisti “Folgore”, sospeso dalla retribuzione per gli effetti del DL 26 novembre 2021, n.172. Un brocardo latino “Necare videtur qui alimenta detrahit” tradotto letteralmente “chi toglie gli alimenti è come se uccidesse”. Per fortuna non si è ancora arrivati a sopprimere la coscienza intellettuale e soprattutto lo stato di diritto, in quanto sono principi fondamentali della Costituzione Italiana. L’obbedienza militare leale e consapevole è certamente una virtù, quella cieca e assoluta può considerarsi un vizio, una specie di neo sulla cute della democrazia».

Queste poche righe, inviate al Quirinale il 6 gennaio scorso, trasmettono meglio di qualsiasi sintesi giornalistica  l’acrimonia compìta di almeno 150 militari delle Forze Armate (tra cui anche carabinieri e finanzieri) che insieme ad altri 350 lavoratori italiani di varie categorie (insegnanti, Vigili del Fuoco, impiegati pubblici e dipendenti privati over 50), hanno seguito l’esempio e la guida del parà di uno dei mitici Reggimenti italiani nella lotta contro all’obbligo vaccinale imposto dal 15 dicembre 2021 a varie categorie professionali (ed agli over 50 dal 15 febbraio) ed appena definito una “follia costituzionale” dal deputato Francesco Forciniti (ex 5Stelle ora indipendnete del Gruppo Misto della Camera).

Questi cinquecento cittadini italiani grazie a Scognamiglio, 42enne di Napoli, membro del direttivo di Constitutio Italia e forte dell’esperienza sindacale in ambito militare, hanno già inviato diffide a medici di base, medici militari e Asl competenti nel loro territorio per la mancata risposta alle richieste di informazioni e prescrizioni mediche.

Constitutio Italia un’Associazione di promozione Sociale senza fini di lucro, nata dalle esperienze associative e professionali degli appartenenti alle Forze dell’Ordine per difendere i principi Costituzionali ed i diritti civili degli stessi, di quelli delle Forze Armate e di tutti i cittadini.

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A nome di costoro il parà della Folgore preannuncia il rischio di azioni penali e civili anche per i singoli medici di base interpellati se non giungeranno tempestive risposte.

«Il cittadino mai come ora deve difendere i propri diritti, incominciando a modesto parere, intaccando gli anelli deboli di questo surrettizio obbligo vaccinale ovvero il consenso informato e i medici che si sottraggono negando arbitrariamente le corrette informazioni mediche, nascondendosi dietro le note Aifa, e pertanto negando a se stessi di agire in scienza e coscienza, macchiando indelebilmente il giuramento di Ippocrate» dichiara Scognamiglio rammentando quanto previsto dalle norme sanitarie.

«Una valutazione clinica completa del paziente comprende: un’anamnesi esauriente; un esame obiettivo completo; la valutazione degli esami laboratoristici; la valutazione se necessaria di imaging (RX, TC, RMN) o altri esami strumentali»

Un’analoga iniziativa è stata fatta portata dal Coordinamento Sindacale Appartenenti Polizia (COSAP) di cui è segretario generale Sergio Scalzo che sulla medesima questione ha inviato al Ministero dell’Interno, a quello della Salute e all’AIFA una formale diffida alle «Autorità interessate, dal procedere con l’imposizione del trattamento con “vaccini” Covid 19, in difformità dalle norme comunitarie e nazionali riportate nell’allegata nota di commento giuridico» invitando inoltre i parlamentari Francesca Donato (UE), Gianluigi Paragone, Pino Cabras e Francesco Forciniti a «rappresentare nelle rispettive sedi Istituzionali, le tematiche trattate in questo documento, affinché divengano argomento di urgente ed indifferibile trattazione parlamentare, sia a livello nazionale che europeo».

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Prima di analizzare le questioni squisitamente tecniche di una battaglia legale giuridico-sanitaria contro l’obbligo vaccinale imposto ai sanitari il primo aprile e a militari, poliziotti ed altri dal 15 dicembre 2021, vediamo le premesse etiche-sociali dell’azione del sergente della Folgore che, forte della sua Laurea in Scienze Politiche e degli studi in corso per Giurisprudenza, ha espresso energicamente al Capo dello Stato le sue contrarietà.

LA SQUALLIDA IDEOLOGIA DEL LEVIATANO TECNO-SANITARIO

«Giova rammemorare ciò che è ovvio nel tempo della menzogna universale: i diritti fondamentali previsti dalla nostra Costituzione, dal diritto di movimento a quello di assemblea, non sono in alcun modo vincolati e vincolabili a presunti passaporti verdi, gialli, fucsia o color guano. È coerentemente un criminale chi prova a giustificare tale abominio con il nobile nome della scienza» si legge nella lettera di Scognamiglio, di cui riportiamo alcuni passi essenziali ma la riportiamo integrale in un link in fondo all’articolo.

«Non vi è virus al mondo che possa disporre in congedo le libertà, i diritti e la Costituzione. Una scienza che ce lo chiedesse, non sarebbe scienza, ma squallida ideologia proprio come l’infame dottrina della razza nel 1938 o l’aberrante dottrina eugenetica. Primo Levi, alla domanda: Come sono stati possibili i lager nazisti? Facendo finta di nulla, spostando lo sguardo dall’altra parte, accettando in silenzio, ma con passività».

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«Ormai dovrebbe essere chiara a tutti la mistificazione terapeutica. Si è trasformato la società in una clinica, i cittadini in pazienti sottomessi a prescrizioni mediche corrispondenti ad altrettante norme repressive. Cure, terapie, virologi e lessico messianico ospedaliero che occupa l’intero spazio della società, non vi sono più cittadini autonomi, soggetti di diritto, che – come è proprio delle democrazie – decidono della propria esistenza: in luogo dei cittadini soggetti di diritto, vi sono i pazienti da curare, della cui vita decidono gli esperti in camice bianco dei Media Mainstream».

«Il libero cittadino legato allo Stato, ma pur sempre nella forma di una libera individualità, è spodestato da quella del malato, che dipende in toto dalle cure del nuovo Leviatano tecno-sanitario, del resto, non è la prima volta nella storia che la medicina si fa ancella ideologica della politica».

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«Oramai noi cittadini tutti potenzialmente “malati asintomatici”, siamo precipitati in un inedito limbo, che ci rende destinatari, anche contro la nostra volontà, del tampone e del test sierologico, del vaccino sperimentale, dell’ininterrotta misurazione della temperatura corporea e dell’uso costante del bavaglio sanitario (simbolo di schiavitù di altri tempi)».

LE RICHIESTE DI INFORMAZIONI MEDICHE SUI VACCINI E ALLERGIE

Al fine di opporre resistenza all’imposizione dell’obbligo vaccinale anche il gruppo di militari e cittadini guidati da Scognamiglio con l’aiuto dell’associazione Constitutio Italia hanno intrapreso una linea simile a quella dei poliziotti COSAP che nel mese scorso avevano intasato le caselle postali dell’AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco) invocando la prescrizione medica funzionale alla sommministrazione dei vaccini antiCovid che la loro avvocatessa Renate Holzeisen ritiene fondamentale in virtù delle vigenti normative sanitarie nazionali e internazionali.

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Al fine di vagliare la possibilità di aderire alla «alla campagna vaccinale» organizzata presso la caserma militare il sergente dell’Esercito Italiano ha indirizzato una lettera Comandante di Corpo in qualità di Datore di lavoro con la «richiesta di informazione medica» da inoltrare al medico vaccinatore.

«Si precisa che le informazioni richieste [cfr. Ann. 1)] risultano conditio sine qua non, per consentire allo scrivente di poter esprimere in coscienza l’assenso alla vaccinazione. Inoltre, la stessa è garanzia dello stesso medico vaccinatore, in quanto ha messo in atto e preso in considerazione ogni azione preventiva possibile per ridurre al minimo il rischio di insorgenza di effetti avversi» riporta ancora il sollecito.

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Scognamiglio ricorda inoltre: «In particolare, in base alle informazioni delle stesse case produttrici, per poter procedere al vaccino si dovrebbe escludere l’assenza di allergia a uno dei componenti dei vaccini ed escludere la presenza di anticorpi contro il SARS-COV2, potendo risultare il vaccino dannoso nelle persone che, anche a loro insaputa, abbiano contratto il Covid-19 e potrebbero pertanto essere positivi alla ricerca degli anticorpi».

«La mancata erogazione di un’informazione esaustiva, veritiera e chiara, mette il sottoscritto nelle condizioni di non poter esprimere coscientemente la sua volontà, con il rischio che assuma una decisione senza averne compreso le implicazioni in termini di benefici e di rischi» prosegue il documento inviato al Comando militare ma analogo a quello inviato da cittadini a ASL e medici di base.

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«Altresì, in assenza di risposta o incompleta e insufficiente informazione, oppure l’utilizzo di un linguaggio incomprensibile nelle risposte e nei documenti che fornisco, il sottoscritto potrebbe essere posto nell’impossibilità di dare il suo consenso alla vaccinazione obbligatoria prevista dal D.L. 26 novembre 2021, n.172 “Misure urgenti per il contenimento dell’epidemia da COVID-19 e per lo svolgimento in sicurezza delle attività economiche e sociali”».

LE RISPOSTE CONFUSE DEL MINISTERO AI POLIZIOTTI

«Il sindacato di Polizia COSAP in data 21/12/2021 inviava una missiva all’ AIFA, in risposta alla loro nota n° 0147737-17/12/2021-AIFA-AIFA_STDG-P. In data 31/12/2021 apprendeva di una confusa e contradditoria circolare n° 850/A.P1-0023690, emanata dal Ministero dell’Interno, Dipartimento di Pubblica Sicurezza- Direzione Centrale di sanità, nella quale si evidenziano delle chiare contraddizioni che qui di seguito si riportano:

“Per quanto attiene alle numerose istanze di ostensione della prescrizione medica con riferimento all’obbligo vaccinale, si comunica che, con nota prot. STDG/CC/NM 0147737 del 17 dicembre 2021 pervenuta a questa Direzione, l’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) ha prospettato l’infondatezza giuridica e scientifica della stessa, specificando che i vaccini anti SARS-CoV-2 autorizzati all’immissione in commercio sono medicinali soggetti a prescrizione medica limitativa, ai sensi dell’articolo 91 del d.lgs. n. 219/2006, la cui prescrizione o utilizzazione è limitata alle strutture identificate sulla base dei piani vaccinali o di strategie specifiche messe a punto dalle regioni”.

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«In virtù della sopra citata nota AIFA, nonché della circolare de qua, emanata dalla Direzione Centrale di Sanità, questa OS COSAP non può restare inerme, date le lapalissiane contraddizioni in esse riportate, per cui ha dato mandato, all’Avv. HOLZEISEN Renate, di stilare un commento giuridico sulla tematica – che si allega alla presente – divenendo esso stesso, parte integrante della diffida».

«Prima di entrare sulla questione dirompente della necessità di una “prescrizione medica” ai fini dell’uso dei cosiddetti “vaccini”-COVID-19, va evidenziato come risulta ormai confermato dai dati provenienti da tantissimi paesi, oltre che dai dati italiani, che la variante virale OMIKRON (ormai quella preponderante) si sta diffondendo molto velocemente proprio anche tra i cittadini trattati già con la terza dose dei cosiddetti “vaccini”-Covid-19, mentre dimostra di provocare in generale (anche tra i cittadini non trattati con i “vaccini”-Covid-19) dei sintomi in generale lievi» è la prioritaria constatazione del legale del sindacato dei poliziotti.

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«Il Ministero dell’Interno in realtà rinvia semplicemente alla Nota dell’AIFA d.d. 17 dicembre 2021. Con tale Nota l’Agenzia del Farmaco Italiana in una comunicazione, espressione di evidente netta contraddizione in termini, dopo la mera asserzione, sfornita appunto del tutto di motivazione, che la richiesta di ostensione della prescrizione medica (inviata non soltanto da membri della Polizia di Stato ma anche da altri cittadini sottoposti all’obbligo “vaccinale” ex artt. 4, 4-bis e 4-ter D.L. 44/2021), sarebbe scientificamente e giuridicamente infondata» scrive il patrocinatore del COSAP.

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«L’AIFA non spiega minimamente per quale motivo la richiesta di ostensione inviata dai cittadini sarebbe infondata in termini “scientifici” e soprattutto “giuridici. E poi, nella stessa nota, l’AIFA conferma (e non potrebbe fare diversamente, vedi infra) che per i “vaccini”-Covid-19 è prevista la prescrizione medica. Peraltro, conferma che è previsto un tipo esigente di prescrizione medica: e precisamente una prescrizione ripetibile limitativa, RRL (ricetta ripetibile limitativa), che può essere rilasciata solo da centri ospedalieri o da medici specialisti».

Sono molteplici le violazioni di normative sanitarie vigenti segnalate dall’avvocatessa Holzeisen e già riportate nel precedente articolo a cui rimandiamo chi desidera un approfondimento.

DIFFIDE DAI MILITARI DI COSTITUTIO ITALIA

Dopo le istanze del 15 dicembre e il sollecito del 19 rimasti senza risposta, il sergente Scognamiglio e il “battaglione” dei suoi followers armati solo di moduli da compilare sono passati alle formali diffide a medici curanti, ASL e dirigenti del Servizio Medico-sanitario dei Reggimenti (solo per i militari ovviamente). Ad affiancarlo nella battaglia legale c’è anche il luogotenente Piero Angelo De Ruvo che, nei mesi scorsi, era stato il primo a protestare con il Presidente della Repubblica sul Green Pass obbligatorio, prodromo all’imposizione vaccinale.

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«Non avendo ricevuto risposta alcuna, formulo le seguenti considerazioni: L’erogazione o meno di una terapia sperimentale, anche se obbligatoria, avviene in seguito a consenso o dissenso espresso dal “paziente” e firmato da parte dello stesso, sulla base delle informazioni ricevute dal/i medico/i nel rispetto dei principi di cui agli articoli 2, 13 e 32 della Costituzione e degli articoli 1, 2 e 3 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea, della Legge 219/2017 “tutela il diritto alla vita, alla salute, alla dignità e all’autodeterminazione della persona, quest’ultima stabilisce che nessun trattamento sanitario può essere iniziato o proseguito se privo del consenso libero e informato della persona interessata” – ai sensi dell’art. 1, co.3 della Legge 219/2017 “ogni persona ha il diritto di essere informata in modo completo, aggiornato e a lei comprensibile riguardo ai benefici e ai rischi dei trattamenti sanitari indicati, nonché riguardo alle possibili alternative» – ai sensi dell’art.1, co. 5 della Legge 219/2017 «ogni persona capace di agire ha il diritto di rifiutare qualsiasi trattamento sanitario”»,

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«Ricordo che, per quanto mi consti, la suddetta informativa deve contenere anche le dovute garanzie da parte di chi la fornisce, in modo da supportare il paziente relativamente alle informazioni di più difficile comprensione tecnica, pertanto, Si vuole qui precisare che, in quanto pervenuto l’obbligo vaccinale contro l’infezione da Sars.coV.2, spetta a Voi Medici l’onere della valutazione clinica del paziente e quella dell’informazione (si cfr. stralcio Codice deontologico Medico), atto prodromico e obbligatorio per presentarsi all’appuntamento di visita e somministrazione vaccinale» si legge nella diffida con cui si intima una immediata risposta.

L’INERZIA MEDICA E IL RISCHIO DI DENUNCE PENALI PER I DOTTORI

Purtroppo questa non è arrivata e sono pertanto scattate anche le contestazioni per “inerzia medica”, preambolo di un’eventuale denuncia penale per omissioni d’atti d’ufficio.

«Questa Vostra condotta negligente, imprudente e imperita di medici ha causato la violazione del consenso informato, diritto fondamentale della persona, ovvero all’espressione della consapevole adesione al trattamento sanitario proposto e quindi alla libera e consapevole autodeterminazione, che costituisce espressione della libertà positiva dell’uomo, e quindi della responsabilità e imputabilità di ogni suo volere e azione. Invero è solo per colpa vostra che lo scrivente patisce gravissimo nocumento patrimoniale e non patrimoniale, costituiti dalla mancata percezione della retribuzione stipendiale e contributiva fino al 15 giugno 2022 [cfr. DL 172/2021]».

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Qualora non ci dovessero essere risposte nemmeno a questo “ultimo appello” il sergente Scognamiglio e Constitutio Italia sono già pronti ai passi successivi

«I medici nell’ambito delle proprie funzioni sono pubblici ufficiali[1], e sono tenuti ad applicare l’art.3 della Carta di Nizza (Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea): “Nell’ambito della medicina e della biologia devono essere in particolare rispettati: – il consenso libero e informato della persona interessata, secondo le modalità definite dalla legge”» rammenta il militare napoletano che guida la battaglia.

Il sergente dei Paracadutisti Folgore Ciro Scognamiglio

«Ulteriormente, si fa presente ai medici interessati che, il non corretto adempimento all’obbligo informativo potrebbe esporre il professionista e la struttura ad eventuali richieste risarcitorie, anche a fronte di un trattamento correttamente prestato. Questa nota sta semplicemente ad indicare che i medici potrebbero essere interessati a segnalazioni presso le procure competenti e pertanto interessati a procedimenti di natura penale (per esempio indagati per il reato di omissioni atti d’ufficio – art.328 c.p.) e di natura civilistica per il risarcimento dei danni» aggiunge Scognamiglio.

Fabio Giuseppe Carlo Carisio
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MAIN SOURCES

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Fabio Giuseppe Carlo Carisio

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