YASKA, DISABILE “PERSEGUITATA E ORA DA DEPORTARE”. La Madre Denuncia Nuove Restrizioni per Episodi Sospetti in Casa di Cura

YASKA, DISABILE “PERSEGUITATA E ORA DA DEPORTARE”. La Madre Denuncia Nuove Restrizioni per Episodi Sospetti in Casa di Cura

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Comunicato stampa della madre di Yaska Gods in merito alla gravissima Ordinanza dal Giudice Tutelare di Firenze che aggrava ancor più grandemente le già precarie condizioni di vita della sua congiunta, già oggetto degli articoli di Gospa News, deireportage de Le Iene di Italia 1 e di altri media in relazione all’eccessiva prescrizione di psicofarmaci e all’aborto giudiziario cui fu sottoposta.


Il 22 febbraio 2023 il Giudice Tutelare del Tribunale di Firenze ha emesso un’Ordinanza, che si allega al presente comunicato, con la quale viene ordinato all’ASL Toscana Centro di deportare definitivamente Yaska Gods, attualmente sottoposta a misura interdittiva, in una “struttura residenziale-curativa a carattere permanente”, ovvero una Residenza Sanitaria per Disabili, da ricercarsi anche fuori dalla Toscana.

(N.B. Le Residenze Sanitarie per Disabili (RSD) sono strutture a carattere socio-sanitario e socio-assistenziale, destinate a persone con disabilità che risultano prive del necessario supporto familiare.)

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Di questa Ordinanza, che i familiari di Yaska sono riusciti a leggere solo nella serata di martedì 28 febbraio 2023, preme innanzitutto constatare un fatto inquietante: nel testo si legge che l’Ordinanza sia stata assunta “a scioglimento della riserva incamerata all’esito della udienza tenutasi in data odierna”, ossia mercoledì 22 febbraio, e che nella medesima udienza erano presenti “il tutore , il protutore e il legale di Jeanette Avelina Fraga, madre della interdetta”.

IL MISTERO DELL’UDIENZA DAL GIUDICE

Nella realtà, invece, l’udienza alla quale era presente anche il legale della Signora Fraga si è tenuta solo il giorno dopo, giovedì 23 febbraio: il legale della Signora Fraga, pertanto, non era affatto presente nell’udienza del giorno precedente al cui esito è stata emessa l’Ordinanza.

Questo fatto assume un significato ancora più grave quando, poco dopo nel testo, i familiari di Yaska con grande sconcerto e stupore hanno letto:

“nel corso dell’odierna udienza il tutore, il protutore e il legale di Jeanette Avelina Fraga …, madre della interdetta, hanno convenuto sulla opportunità dell spostamento di Yaska in una struttura residenziale-curativa a carattere permanente al fine di tutelare l’interdetta”

Secondo il Giudice Tutelare, pertanto, il legale della madre dell’interdetta, di fatto la medesima Signora Fraga, avrebbe ritenuto opportuno lo spostamento di Yaska in una struttura residenziale a carattere permanente!

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E lo avrebbe ritenuto in una ubiqua ’odierna udienza’, che non è affatto quella del mercoledì 22 febbraio, ma, bensì, l’udienza del giorno successivo in cui era effettivamente presente il legale e quando l’Ordinanza era stata già emessa.

La Signora Fraga, con la piena solidarietà degli altri familiari, nega con fermezza e indignazione di aver mai dato la sia pur minima indicazione al proprio legale di acconsentire alla deportazione della figlia Yaska in una comunità a carattere permanente, che, come si vedrà più avanti, sarà ancora più contenitiva dell’attuale e posta lontana da Firenze e fuori dalla Toscana.

L’ISTANZA DELL’AVVOCATO DELLA MADRE CONTRO L’ORDINANZA

In seguito al comunicato l’avvocato Maria Beatrice Perugini che tutela la Jeanette Fraga, madre della ragazza, ha presentato istanza contro l’ordinanza specificando un particolare assai importante:

La Legale scrivente non ha mai dato il suo assenso allo spostamento, né avrebbe potuto darlo, quantomeno prima di metterne al corrente la famiglia, tanto più per rendere la ragazza ancora più reclusa. La circostanza ha messo in imbarazzo la scrivente di fronte alla sua cliente. La sottoscritta Avvocata ha soltanto preso atto della decisione del Giudice, evidentemente fraintesa in un atto di assenso.

Presa d’atto per lo spostamento in una struttura analoga e non per l’invio in una sorta di ospedale psichiatrico. Anzi si ritiene lo spostamento deleterio per la salute psichica della ragazza che aveva ormai familiarizzato con il personale medico e paramedico. Lo spostamento rischia di essere destabilizzante.

Oltre a ciò va rilevato che Yaska non ha mai avuto comportamenti violenti con il personale della struttura, ma ultimamente riferiva che gli educatori le urlavano in faccia. Viene da pensare che si sia fatto in modo di liberarsi di una degente scomoda, vista la pressione che la madre ha fatto per avere più contatti con la figlia, anche al fine di reinserirla in famiglia, anche tramite il Garante Nazionale delle persone private della libertà personale”.

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In questa Ordinanza si legge che il Giudice Tutelare, accogliendo l’istanza avanzata in data 09/02/2023 dal Tutore nella quale si chiedeva:

“l’individuazione di una Residenza Sanitaria per Disabili idonea rispetto alle esigenze di vita e di cura della interdetta, previo trasferimento dall’attuale struttura  ove la ragazza è inserita dal mese di febbraio 2020 a titolo provvisorio e meramente riabilitativo”,

invita l’ASL Toscana Centro – Direzione generale e ASL Toscana Centro – Direzione Dipartimento Salute Mentale e Dipendenze a individuare:

“entro il termine di gg. 60 … una Residenza Sanitaria per Disabili adeguata alle esigenze residenziali e curative di Yaska Gods … anche al di fuori dell’Area Metropolitana di Firenze ove la struttura individuata fosse collocata in altra Area regionale.”

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Secondo il Giudice Tutelare le “esigenze residenziali e curative” dell’interdetta richiederebbero lo “spostamento di Yaska in una struttura residenziale-curativa a carattere permanente al fine di tutelare l’interdetta, alla luce degli ultimi avvenimenti (fuga dalla struttura in data 28/01/23, aggressione fisica posta in essere dalla interdetta in data 21/02/23 ai danni di una coordinatrice educativa della struttura di accoglienza), di tal chè appare evidente la necessità collocare Yaska Ghods in un ambiente idoneo a prevenire il ripetersi di gesti auto ed etero lesionistici, dovendosi rilevare che la struttura in cui la stessa è attualmente inserita riveste le caratteristiche di abitazione civile che consente agli ospiti accessi liberi in entrata ed uscita.”

Innanzitutto è da rilevare come non sia affatto vero che nella struttura fiorentina, in cui Yaska è attualmente inserita, lei sia libera di entrare e uscire: lei, infatti, può uscire solo una volta la settimana per due ore accompagnata da un educatore, per tutto il resto del tempo rimane reclusa nella struttura.

In sostanza, pertanto, il Giudice Tutelare ha ordinato all’ASL Toscana Centro di spostare l’interdetta Yaska da una struttura fiorentina per lei già chiusa (tranne due ore alla settimana) in una struttura ancora più chiusa e posta in un’altra regione italiana.

Ovvero da una struttura posta all’interno del suo contesto sociale, ambientale e affettivo, non lontano dalla sua famiglia, lei viene deportata in una struttura lontana, totalmente sradicata dal suo intero contesto di vita e lontana dalla sua famiglia.

LE VERSIONI CONTRASTANTI SULLA FUGA DI YASKA

Secondo il Giudice Tutelare la ragione prima di questo grande mutamento delle condizioni di vita di Yaska risiede principalmente in un fatto: oltre che alla sua “fuga dalla struttura in data 28/01/23” si basa soprattutto su “l’aggressione fisica posta in essere dalla interdetta in data 21/02/23 ai danni di una coordinatrice educativa della struttura di accoglienza”.

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In sostanza l’attuale condizione esistenziale di Yaska, che già si trova al livello di libertà e di vita oltremodo basso di una “paziente psichiatrica interdetta perché totalmente incapace di intendere e di volere’, scivolerà ancora più verso il fondo in quello di una ‘paziente psichiatrica interdetta perché totalmente incapace di intendere e di volere e anche socialmente pericolosa’.

Ovvero da una condizione attuale di grande privazione delle sue libertà, ben oltre le norme di legge riguardanti la tutela, Yaska passerà a una condizione di contenzione ambientale ancora più profonda e afflittiva.

A proposito della presunta aggressione di Yaska avvenuta il martedì 21 febbraio 2023, i suoi familiari fanno presente che nei precedenti 7 anni e 3 mesi, a partire dal novembre 2015, nei quali la loro congiunta ha risieduto ininterrottamente all’interno di comunità, lei non ha mai manifestato episodi di aggressività verso altre persone!

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Ecco allora che nei familiari desta molta perplessità apprendere che la loro congiunta sia diventata improvvisamente aggressiva il giorno prima dell’Ordinanza del 22 febbraio 2023 con la quale il Giudice Tutelare ha ritenuto necessario restringere ancor più grandemente le sue scarsissime libertà soprattutto a causa di una presunta aggressione avvenuta appena 24 ore prima!

Nel merito di questo episodio, invece, Yaska ha riferito ai suoi familiari una versione totalmente diversa da quella rappresentata nel testo dell’Ordinanza: come già era accaduto qualche volta in precedenza, infatti, anche quel giorno le operatrici sono entrate improvvisamente nella sua stanza per somministrarle la ‘terapia del bisogno’.

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Viene chiamata ‘del bisogno’ la terapia farmacologica extra che viene somministrata per calmare uno stato di agitazione, e Yaska in quel momento era irritata perché in camera aveva trovato il suo violino completamente scordato; un’operatrice, però, non aveva voluto sentire ragioni e le aveva ordinato urlando di assumere comunque quella terapia, e quando si è fatta avanti per costringerla con la forza ad assumerla, Yaska, impaurita, con una reazione istintiva di autodifesa l’aveva spinta indietro. Dopo, comunque, Yaska aveva assunto la terapia, come ha sempre fatto del resto.

Ai familiari, infine, desta molta perplessità anche la decisione del Giudice Tutelare di spostare Yaska in una struttura residenziale a carattere permanente prima ancora che inizi il processo d’appello contro la sentenza che in ottobre ha respinto la richiesta di revocare l’interdizione, ovvero nel bel mezzo di un procedimento giudiziario che in merito alla condizione legale di Yaska non è ancora arrivato a una decisione definitiva.

Jeanette Avelina Fraga

 

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fonte selezionata da Gospa News

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