BAVAGLIO A MILITARI E POLIZIOTTI SUI REATI IN CASERMA (e Danni da Vaccini). “Freno” di Stato a Procedura Whistleblowing per Denunce Anonime Protette

BAVAGLIO A MILITARI E POLIZIOTTI SUI REATI IN CASERMA (e Danni da Vaccini). “Freno” di Stato a Procedura Whistleblowing per Denunce Anonime Protette

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Whistleblowing fa paura ai Comandanti: Consiglio di Stato imbavaglia le Forze Armate e di Polizia

di Piero Angelo De Ruvo

Sottufficiale dell’Esercito Italiano in Congedo.. Ex sindacalista militare
Membro del direttivo dell’associazione Constitutio Italia

Ogni link a precedenti articoli di Gospa News è stato aggiunto a posteriori  dalla Redazione

La prima sezione del Consiglio di Stato ha espresso, su richiesta pressante del Ministero dell’Interno e della Difesa, un parere in merito all’applicazione del whistleblowing. a dir poco sconcertante, lasciando l’amaro in bocca a tutti coloro che indossano una divisa. Grazie a questo parere, ad avviso dello scrivente ex sindacalista militare, viene impedito di fatto, ai cittadini con le stellette, di utilizzare le norme del whistleblowing come strumento per combattere la corruzione e i soprusi all’interno di eventuali Istituzioni contaminate.

Nel corso della propria attività lavorativa, pubblica o privata, può accadere che si venga a conoscenza di fatti illeciti, talvolta costituenti veri e propri reati. In alcuni casi, grazie solo a chi denuncia questi illeciti, è possibile prevenire pericoli, come quelli legati alla salute o alle truffe.

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Sin dal 1958, negli Stati Uniti, il primo Stato fu l’Ohio, viene utilizzato il termine whistleblowing, per indicare colui che denunciava in maniera anonima gli illeciti che venivano perpetrati all’interno dell’azienda.

Un’Alta Ufficiale Medica Coraggiosa.

E’ quanto accadde nel 2021 al Tenente Colonnello Theresa Long, Medical Doctor (MPH, FS) che, sotto giuramento, depositò una dichiarazione ufficiale avvalendosi della norma che consente ai testimoni di gravi reati di violare il loro vincolo alla segretezza, come lei stessa spiegò:

«Faccio questo affidavit, in qualità di informatore ai sensi del Military Whistleblower Protection Act, Titolo 10 U.S.C. § 1034, a sostegno della citata MOZIONE come perizia a sostegno della stessa. Le perizie qui espresse sono mie e derivate dalle mie persone, esperienze professionali e educative contestualizzate, se del caso, da dati scientifici, pubblicazioni, trattati, opinioni, documenti, relazioni e altre informazioni pertinenti alla materia».

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Il Tenente Colonnello Theresa Long, nella sua relazione, aveva lanciato un monito al Pentagono per raccomandare «che tutti i piloti vaccinati siano messi a terra a causa di possibili complicazioni cardiache derivanti dai vaccini COVID».

La stessa Dottoressa Long, non ha autorizzato il volo a 4000 tra piloti ed addetti al volo, in quanto, in parte del personale ha riscontrato uno stato di salute debilitato con problemi cardiaci, tumore al cervello ipofisario di nuova diagnosi, disfunzione tiroidea a poche settimane dalla vaccinazione.

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Dopo essersi congedata per le pressioni subite ha firmato una petizione con altri ufficiali e militari riservisti o in servizio per denunciare i presunti abusi dei loro superiori proprio in riferimento ai danni causati dalle reazioni avverse ai sieri genici mRNA obbligatori per le forze armate negli USA (come nell’UE e in Italia).

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Il contesto italiano

Colui che segnala simili episodi, teme un’eventuale sua “esposizione”: infatti potrebbero susseguirsi una serie di pesanti ritorsioni non solo da parte del segnalato, generalmente diretto superiore, ma di tutta la struttura che, di fronte alla denuncia, anziché accogliere con favore l’emergere di una situazione malsana, promuovono azioni tali da far quadrato intorno al soggetto denunciato, isolandolo il denunciante, a tal punto da rendere impossibile per lui la normale prosecuzione del rapporto di lavoro, con inevitabili ripercussioni anche nella vita privata.

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Per tale ragione si erano diffuse le “lettere anonime”, una prassi esecrabile ma unico modo per portare alla luce soprusi e ingiustizie, anche se alcune volte, parte di esse erano frutto di vendette, inviate in mala fede e non rispecchiavano la verità, influenzate da sentimenti di rancore e/o vecchie vicende personali. Anche nel nostro paese viene introdotto il Whistleblowing. L’ordinamento tutela i dipendenti che segnalino illeciti di cui siano venuti a conoscenza.

Il Whistleblowing nell’ambito militare.

Nel contesto militare, il Whistleblowing potrebbe arrecare un grave danno all’immagine di un Reparto. Per questo motivo la classe dirigenziale, posta in essere da colleghi o da superiori, che magari occupano posizioni apicali nell’ambito delle rispettive strutture, di fronte alla segnalazione di abusi e vessazioni, tende a coprire i loro componenti, isolando gli autori della segnalazione, perseguitandoli con vessazione ed accuse disciplinari.

Le finalità e le indicazioni per un corretto uso del whisteblowing sono dettate dalle normative vigenti (fonte 1). Leggi che permettendo di segnalare gli illeciti perpetrati in passato e magari ancora in corso di esecuzione all’interno dell’ente di appartenenza, garantendo al “denunciante” la segretezza della segnalazione e tutelarlo in ogni caso, dal rischio di eventuali azioni ritorsive.

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Il pubblico dipendente che, nell’interesse dell’integrità della pubblica amministrazione, segnala al responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza ovvero all’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC), condotte illecite di cui è venuto a conoscenza in ragione del proprio rapporto di lavoro, non può essere sanzionato, demansionato, licenziato, trasferito o sottoposto ad altra misura organizzativa avente effetti negativi, diretti o indiretti, sulle condizioni di lavoro.

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Ma attenzione, l’interessato deve fornire una chiara descrizione dei fatti che costituiscono l’oggetto della sua segnalazione. non verranno prese in considerazione le segnalazioni che limitano ad evidenziare condotte indolenti, scarso impegno o divergenze lavorative dei colleghi e/o superiori, purché non rientrano nelle condotte discriminatorie e conseguentemente illecite.

La grande beffa del Consiglio di Stato

Contrariamente a quanto stabilito dalle normative nel sostenere, difendere ed incentivare  il whistleblowing,  il Ministero dell’Interno ed il Ministero della Difesa, hanno richiesto un parere di “merito” al Consiglio di Stato, (fonte 2), in relazione all’interpretazione del decreto legislativo dell’art 1, comma 4, del decreto legislativo 10 marzo 2023 n 24, attuativo della direttiva (UE) 2019/1937 in materia di whistleblowing.

Ebbene, ne esce fuori un quadro totalmente abnorme, infatti il consiglio di stato sostiene che il whistleblowing per il personale militare e delle Forze di polizia è salvaguardata l’applicazione delle corrispondenti normative di settore che, rispetto alle disposizioni in materia di whistleblowing, non possono ritenersi recessive o comunque derogate, in quanto funzionali alla tutela della “difesa nazionale” e “dell’ordine e sicurezza pubblica” che fanno parte del più ampio genus della “sicurezza nazionale” .

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In altre parole, si afferma che le norme disciplinanti le relazioni gerarchiche e i doveri di obbedienza devono prevalere, in quanto vi sarebbe una presunta incompatibilità tra la sicurezza nazionale e la segnalazione di attività illecite.

Ebbene, questa è una manna caduta dal cielo per tutti quei dirigenti e comandanti che compiono attività illecite e/o soprusi nei confronti del proprio personale. Il Consiglio di Stato ha messo una pietra miliare nel legalizzare  gli abusi e le angherie, suggerendo che la sicurezza nazionale debba essere preservata a spese della trasparenza e della responsabilità di comando. Questa prospettiva, crea opacità sulla volontà di affrontare eventuali abusi o cattiva condotte all’interno delle Forze Armate e delle Forze di Polizia, minando la fiducia dei cittadini nelle istituzioni.

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Ancora una volta assistiamo ad un’ennesima picconata sferrata sul personale militare ed il personale di polizia, atta a demolire giorno per giorno quella trasparenza, quella base democratica di un Paese di cui i cittadini in divisa sono la piena e fondamentale espressione. Anziché essere silenziata, l’istituto del whistleblowing deve essere incoraggiata ed implementata come strumento necessario per il mantenimento dell’integrità e della fiducia nella sicurezza nazionale.

Chi verità persegue, giudizio non teme.

Piero Angelo De Ruvo

Sottufficiale dell’Esercito Italiano in Congedo.. Ex sindacalista militare
Membro del direttivo dell’associazione Constitutio Italia

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FONTI PRINCIPALI

TUTTI GLI ARTICOLI DI PIERO ANGELO DE RUVO

GOSPA NEWS – INCHIESTE COVID, VACCINI & BIG PHARMA

“NESSUN SEGRETO MILITARE SUI VACCINI COVID”. Documento Governativo smentisce la Propaganda per Estorcere il Consenso Informato


FONTI NORMATIVE

Il Decreto Legislativo n. 231/2001

Gazzetta Ufficiale

Il Decreto Legislativo 97/2016

Gazzetta Ufficiale

Legge n. 179/2017

Gazzetta Ufficiale

d.lgs. n. 24 del 10 marzo 2023

*** ATTO COMPLETO *** (gazzettaufficiale.it)

Direttiva (UE) 2019/1937

Direttiva (UE) 2019/1937 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 23 ottobre 2019, riguardante la protezione delle persone che segnalano violazioni del diritto dell’Unione (europa.eu)

https://portali.giustizia-amministrativa.it/portale/pages/istituzionale/visualizza/?nodeRef=&schema=consul&nrg=202300723&nomeFile=202301485_27.html&subDir=Provvedimenti

 

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Piero Angelo De Ruvo

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