ITALIA DIVISA, MATTARELLA NON LO SA! LA MAFIA RINGRAZIA… Malavitosi a rischio scarcerazione per Covid, Italiani onesti rinchiusi per colore politico

ITALIA DIVISA, MATTARELLA NON LO SA! LA MAFIA RINGRAZIA… Malavitosi a rischio scarcerazione per Covid, Italiani onesti rinchiusi per colore politico

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di Fabio Giuseppe Carlo Carisio

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«“I grandi processi di n’drangheta sono a rischio per l’emergenza covid.” L’allarme lanciato dalla Procura di Torino è a dir poco inquietante. Da quanto si apprende tale rischio è paventato a causa di un mero problema organizzativo: vale a dire l’impossibilità di allestire collegamenti in videoconferenza per gli imputati detenuti positivi al covid ma asintomatici. Tale situazione determina gravi (e a nostro avviso intollerabili) ritardi, rinvii delle udienze, allungamenti dei tempi dei processi, che spesso comportano rischi di decorrenza dei termini di custodia cautelare».

A segnalare l’ennesimo caso di “discriminazione” tra i cittadini onesti in “lockdown a colori” a seconda delle regioni (e dei partiti che le governano) e malavitosi a rischio di scarcerazione per decorrenza dei termini, ma anche per l’alta diffusione dela pandemia da Covid-19 nelle carceri, non sono soltanto i media di opposizione che ogni giorno enfatizzano il paradosso osceno degli Italiani costretti a non uscire dal loro comune e migranti africani liberi di inondare le coste.

Stavolta a “pestare duro” è un’organizzazione storicamente di sinistra come Federconsumatori che ha diffuso le frasi sopracitate in un dirompente e circostanziato comunicato dell’Ufficio Stampa nazionale lo scorso 17 novembre.

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Lo fa negli stessi giorni in cui il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che è anche di diritto Presidente del Consiglio Superiore della Magistratura chiamato a vigiliare sulle toghe come nel caso PalamaraGate ma anche, implicitamente, sul sistema giudiziario, fa un appello all’unità del paese. Nonostante proprio il governo PD-M5S, da lui stesso “costruito ed osannato”, grazie al Dpcm di Giuseppe Conte e alle ordinanze del Ministro della Salute Roberto Speranza ha di fatto frammentato in molteplici aree l’Italia creando divisioni lapalissiane e penalizzando inizialmente soprattutto le Regioni amministrate dal centrodestra (Piemonte, Lombardia e Campania).

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La divisione, in barba ai proclami del Quirinale che sembra quasi non esserne a conoscenza, è avvenuta con l’applicazione dei colori rosso, arancione e giallo che implicano misure restrittive personali più stringenti in relazione al presunto grado di diffusione del virus sulla base di 21 parametri di un algido algoritmo già contestato da molteplici governatori regionali solo a chiacchiere.

Tra questi c’è il numero dei contagiati, al 95 % asintomatigi e perciò non infettivi secondo i virologi, per di più identificati e quindi calcolati con tamponi di aleatoria efficacia che potrebbero confondere l’influenza stagionale per Covid-19, come svelato dall’Istituto Pallanzani. Ma le udienze contro la ‘Ndrangheta a rischio hanno fatto infuriare anche gli attivisti di sinistra della Federconsumatori.

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«Questa segnalazione scaturisce dalla vicenda relativa al maxi-processo Fenice-Carminius in occasione del quale uno degli imputati, detenuto alle Vallette di Torino, è risultato positivo al covid – scrive Federconsumatori – Questi, asintomatico, non ha rinunciato a partecipare all’udienza da remoto: a causa però delle difficoltà organizzative nel disporre il collegamento si è dovuto rinviare il processo al 16 dicembre. A quanto apprendiamo dalla stampa, sembrerebbe che per le carceri non sia stato previsto un protocollo che permetta di affrontare situazioni simili. Il rinvio in questo caso comporta una sospensione della decorrenza dei termini di custodia cautelare, ma non è detto sia sempre così, tale misura verrà infatti decisa caso per caso».

La vicenda ripropone esattamente quando accadde nella scorsa primavera. Quando una disposizione del Ministro di Grazia e Giustizia Alfonso Bonafede concesse la temporanea liberazione (ai domiciliari come tutti gli italiani in lockdown) ad oltre 300 boss mafiosi sollevando una marea di aspre polemiche politiche e giudiziarie (anche sulle nomine ai vertici del DAP – Dipartimento Amministrazione Penitenziaria).

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«È una vera assurdità che, per un banale problema di carattere organizzativo, si rischia di mettere a repentaglio l’efficacia del sistema giudiziario nel nostro Paese. Siamo di fronte ad una grave anomalia e ad una “svista” clamorosa consistente nella mancata predisposizione di un apposito protocollo per affrontare questi casi – incalza Federconsumatori – Non ci spieghiamo come sia possibile che una banale mancanza di organizzazione e l’arretratezza tecnologica possano compromettere lo svolgimento di processi così importanti e delicati. Chiediamo che si ponga al più presto rimedio a tale situazione, disponendo tutte le soluzioni opportune per garantire lo svolgimento dei processi. Il sistema giudiziario, già fortemente rallentato dalla pandemia in corso, non può e non deve fermarsi di fronte all’emergenza sanitaria, soprattutto in casi così rilevanti come i processi contro le organizzazioni di stampo mafioso».

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Qual è stata la risposta, ovviamente indiretta, a questa emergenza del Quirinale? «Dobbiamo far ricorso al nostro senso di responsabilità, per creare convergenze e collaborazione tra le forze di cui disponiamo perché operino nella stessa direzione – ha dichiarato il presidente della Repubblica Sergio Mattarella durante l’assemblea dell’Anci del 18 novembre come riportato dall’ANSA – Anche con osservazioni critiche, sempre utili, ma senza disperderle in polemiche scomposte o nella rincorsa a illusori vantaggi di parte, a fronte di un nemico insidioso che può travolgere tutti. La libertà rischia di indebolirsi quando si abbassa il grado di coesione, di unità tra le parti. E’ questa la prima responsabilità delle istituzioni democratiche, a tutti i livelli, e questa è la lezione che la pandemia ribadisce con durezza».

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«Questo virus è ancora in parte sconosciuto, ma, tra gli altri aspetti, ci rendiamo conto che tende a dividerci. Tra fasce di età più o meno esposte ai rischi più gravi, tra categorie sociali più o meno colpite dalle conseguenze economiche, tra le stesse istituzioni chiamate a compiere le scelte necessarie – talvolta impopolari – per ridurre il contagio e garantire la doverosa assistenza a chi ne ha bisogno. Il pluralismo e l’articolazione delle istituzioni repubblicane sono e devono essere moltiplicatori di energie positive, ma questo viene meno se, nell’emergenza, ci si divide» ha aggiunto il Capo dello Stato.

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Perché il buon Mattarella non ha chiesto alla Procura generale della Cassazione di disporre un’inchiesta sulle origini del virus o non ha suggerito al Ministero degli Affari Esteri e al rappresentante dell’Italia in seno all’Assemblea dell’Organizzazione Mondiale della Sanità di sollecitare l’indagine a tale scopo disposta con la risoluzione del maggio scorso e ancora ferma per i ritardi imputabili alla Cina (come spiegato nel precedente reportage)?

E’ a conoscenza l’ex deputato PD salito sul Colle più alto d’Italia che autorevoli scienziati ed esperti di intelligence ritengono il virus SARS-Cov-2 creato in laboratorio? Lo sa Mattarella che l’avvocato Robert F. Kennedy, attivista dei diritti umani capace di vincere una causa contro il Dipartimento della Salute USA sui vaccini commercializzati senza adeguati controlli, sostiene che la pandemia sia stata pianificata da decenni da «Bill Gates e Anthony Fauci»?

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Il presidente della Repubblica sa che tale agente patogeno risulterebbe infettato con sequenze del virus HIV per potenziarne la carica virale, come dimostrato da illustri virologi e bio-ingegneri, proprio come avvenne per il genotipo SARS del 2003, attinto dai pipistrelli e contaminato per pericolosissime sperimentazioni nel Wuhan Institute of Virology, grazie ad un finanziamento erogato nel 2004 dalla Commissione Europea presieduta da Romano Prodi, futuro premier in Italia con il Partito Democratico?

Perché lo stesso inquilino del Quirinale in veste di autorevole presidente del CSM durante l’assemblea dell’Anci non ha toccato il tasto dolentissimo e scabroso dei processi di mafia a rischio? Forse per evitare le infauste memorie di quando fu processato e assolto per i buoni benzina ricevuti da un imprenditore al servizio di Cosa Nostra in Sicilia?

Al Quirinale la facoltà di risposta. Ai posteri l’ardua sentenza… La mafia nel frattempo ringrazia!

Fabio Giuseppe Carlo Carisio
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MAIN SOURCES

GOSPA NEWS – WUHAN.GATES REPORTAGE

GOSPA NEWS – INCHIESTE CORONA VIRUS

GOSPA NEWS – OPINIONI

GOSPA NEWS – GIUSTIZIA – MAFIA

ITALIA MAFIA X-FILE: Dagli atti parlamentari la storia dei milioni dati dall’affarista di Riina a Mattarella: assolto per “modica quantità”…

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Fabio Giuseppe Carlo Carisio

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