“TEDROS E’ UN CRIMINALE”. Dall’Etiopia accuse al direttore OMS che nega di procurare armi ai ribelli Comunisti-Islamici TPLF. Incubo Al Qaeda nel Corno d’Africa

“TEDROS E’ UN CRIMINALE”. Dall’Etiopia accuse al direttore OMS che nega di procurare armi ai ribelli Comunisti-Islamici TPLF. Incubo Al Qaeda nel Corno d’Africa

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di Fabio Giuseppe Carlo Carisio

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Nei giorni scorsi abbiamo tracciato il profilo del più imbarazzante direttore dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, sia per i suoi trascorsi come leader carismatico in una formazione politico-paramilitare di estrema sinistra nel suo paese africano, sia per l’incapacità o la consapveole volontà – a questo punto il sospetto è d’obbligo – nella gestione della pandemia.

Ma nelle ultime ore Tedros Adhanom Ghebreyesus, storico comunista come il partito TPLF (Tygray Pepople’s Liberation Front che in Etiopia lo fece diventare ministro dal 2005 al 2016 (alla Salute prima e agli Affari Esteri poi), è stato accusato apertamente di essere un criminale da alcune autorità della sua stessa nazione, perché avrebbe cercato di agevolare diplomaticamente e militarmente, con l’aiuto a procurarsi delle armi, proprio i ribelli nazionalisti del Tigray che hanno riaperto un sanguinario conflitto con il governo federale di Addis Abeba.

Ciò ha già creato una crisi umanitaria devastante che avrebbe già causato un numero imprecisato di morti tra i civili (si stima almeno un migliaio) e più di 30mila sfollati fuggiti dall’Etiopia in Sudan.

La scheda politica di Tedros Adhanom Ghebreyesus e un miliziano TPLF

Nel 2018 una rivolta popolare rovesciò il governo nazionale che la minoranza etnica Etiope dei Tigré, forte di un radicamento in altri paesi africani cconfinanti come l’Eritrea, aveva detenuto dal 1991. Il 2 aprile 2018 salì al potere Abiy Ahmed Ali, un ex militare figlio di padre musulmano e madre cristiana ortodossa, quale primo ministro dell’Etiopia che nel 2019 fu insignito del premio Nobel per la pace per aver raggiunto un armistizio con l’Eritrea ma forse anche per aver gestito una transizione senza un sanguinoso conflitto pur essendo di etnia Oromo, una delle maggioritarie nel paese.

«Per prima cosa il nuovo leader ha denunciato i governi precedenti di corruzione e violazioni dei diritti umani e ha “rinnovato” ministeri e uffici governativi. Di fatto si è liberato rimuovendoli dalle cariche ricoperte molti esponenti del Tplf, che per decenni è stato il partito politico dominante. Poi, nel 2019, Abiy ha deciso di fondere i partiti a base etnica della coalizione governativa Eprdf in un unico partito, il Partito della prosperità – ha scritto Anna Bono su La Nuova Bussola – Il Tplf si è opposto alla riforma, che considera una manovra per smantellare la struttura federale del paese, sostenendo che avrebbe diviso il paese e ha rifiutato di entrare nel Pp. Anche la pace siglata con l’Eritrea, che ha meritato il Nobel ad Abiy, è stata vista come una offesa dai leader del Tplf perché il Tigray ha un lungo contenzioso con il governo eritreo».

Ma le tensioni sono degenerate a settembre quando il governo ha deciso il rinvio delle elezioni con la scusa dell’emergenza Covid-19 mentre la regione del Tigray ha deciso di indirle lo stesso decretando il successo travolgente, al limite del sospetto, del TPLF con il 98 % e la conquista di 152 seggi su 190. Ahmed le ha però dichiarate illegali fissando per il 2021 nuove elezioni nazionali e regionali.

A quel punto sono iniziati i primi fatti di sangue peraltro preannunciati già ad agosto da un raduno delle forze paramilitari dei Tigrè in uno stadio con tanto di parata con kalshnikov e bazooka.

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Il 4 novembre il premier Abiy ha accusato il Tplf di aver attaccato e occupato una base militare delle truppe federali a Macallè, la capitale della regione, ha definito l’azione, che peraltro il Tplf negava di aver compiuto, un tradimento e ha annunciato una offensiva militare, che si è concretizzata con gli attacchi dell’aviazione e delle divisioni corrazzate contro i ribelli comunisti, principalmente di religione islamica Sunnita.

Ciò si è intensificato dopo il massacro di centinaia di civili nella città di Mai-Kadra, nel Tigré, che Amnesty International ha attribuito alla polizia speciale TPLF di cui abbiamo riferito nel dettaglio nel precedente reportage su Tedros Adhanom Ghebreyesus, ora apertamente accusato di essere un criminale, come riportato da Reuters e BBC.

«I militari etiopi giovedì hanno accusato il più importante Tigré all’estero, il capo dell’OMS Tedros Adhanom Ghebreyesus, di aver cercato di procurarsi armi e sostegno diplomatico al TPLF – ha scritto Reuters – Il capo dell’esercito etiope Birhanu Jula ha chiamato Tedros “un criminale”. Bihanu non ha fornito prove».

In un messaggio su Twitter, Tedros ha negato l’accusa e ha invitato tutte le parti in Etiopia a lavorare per la pace, la sicurezza dei civili e l’accesso per l’assistenza sanitaria e umanitaria ai bisognosi. Tedros ha detto: “Ci sono state segnalazioni che suggeriscono che mi sto schierando in questa situazione. Questo non è vero e voglio dire che sono da una parte e quella è la parte della pace“.

Il post su Facebook di Tedros Adhanom Ghebreyesus in solidarietà al TPLF

Ma come riferito da Gospa News nel precedente reportage, ancora nel 2015, un anno prima di lasciare il suo incarico di Ministro degli Affari Esteri e nell’imminenza della sua nomina all’OMS caldeggiata da Bill Gates, principale finanziatore dell’organizzazione, il dottor Adhanom aveva postato su FB un’immagine della celebrazione dell’anniversario 1967-2007 del TPLF a riprova di un forte coinvolgimento emotivo.

«Non ci aspettiamo che si schieri dalla parte degli etiopi e condanni queste persone. Ha fatto di tutto per sostenerli, ha fatto una campagna affinché i paesi vicini condannino la guerra. Ha lavorato per loro per ottenere armi» aveva dichiarato il generale Birhanu Jula, come riportato dalla BBC.

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Già in precedenza c’erano state voci di un eccessivo coinvolgimento del direttore OMS nel conflitto che potrebbe travalicare i confini nazionali e destabilizzare l’intero Corno d’Africa con il rischio di favorire una recrudescenza dei terroristi islamici di Al Qaeda, particolarmente forti in Somalia grazie alla cellula Al Shabaab, e la rinascita del pressochè sconfitto ISIS.

Ciò avviene proprio mentre l’occidente si trova ad affrontare un grosso scandalo legato ai jihadisti. Infatti a Londra e in Florida dei rifugiati siriani ed un reporter americano rapito in Siria hanno fatto causa a due banche del Qatar accusandole di aver finanziato i terroristi qaedisti di Al Nusra. I procdeimenti giudiziari sono scottanti perchè rischiano di svelare le annose e strette relazioni tra il ricco emirato di Doha e gli amici del Regno Unito, dell’Italia e degli Usa.

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Come riportato da InsideOver, secondo l’agenzia Anadolu, che ha citato come fonte un funzionario etiope, Ghebreyesus sarebbe pienamente impegnato nel cercare sostegno diplomatico a favore delle autorità regionali del Tigray.

“Il leader dell’Oms avrebbe chiesto in particolare alle agenzie delle Nazioni Unite – si legge sull’agenzia turca – di esercitare pressioni sul governo etiope affinché interrompesse incondizionatamente la sua azione militare contro il Tplf e avrebbe anche sollecitato il sostegno militare dell’Egitto a favore del Tplf, oltre a contattare “ripetutamente”, ma senza successo, alti funzionari di Paesi confinanti in Africa orientale affinché fornissero sostegno diplomatico e militare ai tigrini”.

«Una escalation nel conflitto, forse una svolta decisiva, si è avuta nella notte tra il 14 e il 15 novembre quando le forze tigrine hanno lanciato dei razzi in Eritrea, caduti vicino all’aeroporto della capitale Asmara. Nei giorni precedenti Debretsion Gebremichael, leader del Tplf, aveva dichiarato che le sue truppe stavano combattendo con 16 divisioni dell’esercito eritreo entrate in Etiopia per aiutare le forze federali. Il premier Abiy e il presidente eritreo Isaias Afewerki hanno negato di collaborare, ma ci sono testimonianze di scontri al confine tra i due paesi e di militari etiopi ricoverati negli ospedali eritrei» scrive ancora Anna Bosso paventando il più tremendo dei pericoli oltre ad una crisi umanitaria di dimensioni imprevedibili.

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«Una delle conseguenze prevedibili è che l’Etiopia decida o si veda costretta a ridurre il sostegno militare al governo della Somalia, decisivo nella lotta contro i jihadisti al Shabaab legati ad al Qaeda. Abiy ha già richiamato circa 600 militari che presidiavano il confine con la Somalia. Sarebbe una catastrofe se ritirasse anche il contingente etiope dalla Amisom, la missione di peacekeeping dell’Unione Africana. A dirlo è lo studioso di relazioni internazionali Rashid Abdi: darebbe l’opportunità ai jihadisti di rafforzarsi e riorganizzarsi, con ripercussioni in tutta l’Africa orientale» si legge ancora su La Nuova Bussola.

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A questo punto però è lecito porsi una domanda ben più inquietante. Questo rischio è una conseguenza “indiretta” oppure una manovra preventivata nello scacchiere globale dal TPLF che, in virtù della sua componente Sunnita, potrebbe cercare un’alleanza coi jihadisti per rimettere in gioco lo scacchiere del potere nel Corno d’Africa ricreando lì il medesimo contesto dell’ancora viva guerra civile in Siria, portata avanti dalla Turchia con l’utilizzo come mcernari di ex comandanti e tagliagole dello Stato Islamico e di Al Qaeda?

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La cirostanza che Tdros Adhanom Ghebreyesus sia stato scelto ai vertici dell’OMS grazie all’appoggio di Bill Gates, principale donor di Barack Obama, regista delle Primavere Arabe (Libia, Siria, Iraq) e finanziatore tramite la Central Intelligence Agency dei missili anticarro TOW alle fazioni jihadiste estremiste, nel tentativo di rivoluzione contro il presidente siriano Basha Al Assad (pianificato dalla CIA fin dal 1983 quando a Damasco governava suo padre).

E’ evidente che nel momento di un’emergenza globale come la pandemia, imposta proprio dal direttore OMS con una sempre più diffusa dittatura sanitaria adottata dagli stati occidentali senza che la stessa OMS abbia investigato seriamente la fondatezza degli studi sul virus SARS-Cov-2 creato in un laboratorio come richiesto dalle nazioni nell’assemblea dello scorso maggio, il Corno d’Africa sarebbe abbandonato a se stesso…

Fabio Giuseppe Carlo Carisio
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GOSPA NEWS – WUHAN.GATES REPORTAGE

GOSPA NEWS – INCHIESTE CORONA VIRUS

GOSPA NEWS – JIHADISTS REPORTS

GOSPA NEWS – WARZONES REPORTS

LA NUOVA BUSSOLA – IL CONFLITTO IN TIGRAY

REUTERS – ETHIOPIA WAR AND ALLEGATIONS TO WHO BOSS

BBC – WHO BOSS DR TEDROS DENIES SUPPORTING TIGRAY LEADERS

INSIDE OVER – ANADOLU ACCUSA DR. TEDROS

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Fabio Giuseppe Carlo Carisio

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