CROSETTO, MINISTRO PER LE GUERRE DI NATO & GATES. Dalla Lobby delle Armi Private ai Prossimi Missili di Stato per Kiev

CROSETTO, MINISTRO PER LE GUERRE DI NATO & GATES. Dalla Lobby delle Armi Private ai Prossimi Missili di Stato per Kiev

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Nell’immagine di copertina Vladimir Putin e il nuovo Ministro della Difesa italiano Guido Crosetto

di Fabio Giuseppe Carlo Carisio

NESSUN CONFLITTO D’INTERESSI SECONDO IL MINISTERO DELLA DIFESA

AGGIORNAMENTO DEL 29 OTTOBRE 2022

Per dovere di cronaca pubblichiamo il comunicato del Ministero della Difesa che smentisce i conflitti d’interessi sul nuovo ministro Guido Crosetto, esponente di spicco internazionale della Lobby delle Armi, come spiegato nell’inchiesta che segue. Suggeriamo a chi ha fretta di leggerlo quando sarà in pensione perché rappresenta una vergognosa arrampicata sugli specchi della burocrazia…

«In merito all’ipotizzato conflitto di interessi fra l’incarico del Ministro Crosetto e le sue precedenti funzioni di presidente dell’AIAD, oggetto di recenti trasmissioni televisive e articoli di stampa, il Ministero della difesa sottolinea che a mente degli articoli 2 e 3 della legge n. 215 del 2004 e delle funzioni di indirizzo politico-amministrativo attribuite al Ministro dagli articoli 4 e 14 del decreto legislativo n. 165 del 2001 e dal 10 al 13 del codice dell’ordinamento militare, non si ravvisa sul piano tecnico-giuridico alcuna ipotesi di conflitto di interessi o di incompatibilità. Infatti, per espressa previsione di legge, anche eventuali situazioni di conflitto antecedenti all’assunzione della carica non assumono alcun rilievo in quanto cessate all’atto dell’assunzione della carica stessa».

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«Nessuno status di incompatibilità o di conflitto di interessi è giuridicamente ipotizzabile nel momento in cui il Ministro non ha più cariche, proprietà aziendali o patrimoni personali che in qualsiasi modo possano entrare in rapporto con le attività di Ministero della difesa. Peraltro, il Ministro della difesa non partecipa in alcun caso all’adozione di atti idonei ad incidere sul suo patrimonio o su quello del coniuge o dei parenti, in quanto del tutto privo di poteri e funzioni negoziali. Nel settore del procurement degli armamenti, a mente dell’articolo 26 del citato codice, è il Capo di Stato maggiore della difesa che definisce i requisiti operativi dei sistemi d’arma da approvvigionare e [ex articolo 41 del medesimo codice] il Segretario generale della Difesa che avvia le attività di ricerca di carattere tecnologico e industriale e che presiede alle procedure di acquisizione attraverso le competenti Direzioni tecniche».

«Cionondimeno, nel pregresso incarico di presidente di AIAD, per la natura dei settori industriali rappresentati, di chiaro interesse strategico nazionale, l’attuale Ministro ha perseguito obiettivi del tutto convergenti con quelli pubblici, rafforzando le capacità delle imprese e la conseguente competitività internazionale mediante la promozione dell’industria italiana della Difesa all’estero. Infine, il Ministero della difesa non ha mai detenuto né detiene alcuna partecipazione nei gruppi industriali di riferimento. Ad ogni buon conto sarà cura della Difesa trasmettere le dichiarazione sull’insussistenza di situazioni di conflitto previste dall’articolo 5 della legge 215 del 2004, confermando che non sussistono nella fattispecie motivi di inconferibilità o incompatibilità».

Nel comunicato si omette di precisare che ogni partecipazione azionaria nelle società miste privatizzate è detenuta dal Ministero dell’Economia come nel caso di Leonardo Spa di cui lo stato, tramite il MEF, controlla il 30,2 % (leggi sotto).


CROSETTO E I SIGNORI DELLA GUERRA

ARTICOLO DEL 23 OTTOBRE 2022

“Dalla padella nella brace”. E’ stata la boutade spontanea di un ex militare alla notizia della nomina di Guido Crosetto quale Ministro della Difesa nel Governo di centrodestra di Giorgia Meloni.

Il commento è più che fondato perché il nuovo esecutivo destinato ad amministrare l’Italia appare una versione “estremista” del precedente di Mario Draghi.

I media anglosassoni e di sinistra hanno lanciato l’allarme per l’apoteosi di uno schieramento di estrema destra.

Già è avvenuto sebbene i personaggi che contano nel partito Fratelli d’Italia, leader della maggioranza del governo appena insediatosi, abbiano ripetutamente preso le distanze dall’eredità fascista: annacquatasi con la metamorfosi del Movimento Sociale Italiano in Alleanza Nazionale e successivamente ulteriormente diluitasi nel Popolo della Libertà da cui sono fuoriusciti Giorgia Meloni, Guido Crosetto (con un passato in Democrazia Cristiana e Forza Italia) e Ignazio La Russa, appena eletto presidente del Senato, per fondare FdI.

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Mentre Fratelli d’Italia negli ultimi anni ha mostrato i connotati di un movimento politico estremista solo nell’Atlantismo.

Una conferma di tale orientamento geopolitico è giunta dalla neo presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, quando ha subito ribadito il sostegno dell’Italia all’Ucraina rispondendo su Twitter agli auguri estesi dal capo dello Stato ucraino, Volodymyr Zelensky.

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“L’Italia è e sarà sempre dalla parte del coraggioso popolo ucraino che lotta per la sua libertà e per una giusta pace. Non siete soli”, ha affermato Meloni incurante del manifesto orientamento “filo-nazista” del regime di Kiev sia nel sostegno ai para-militari del Battaglione Azov, eredi dei complici delle stragi del Terzo Reich degli Ebrei russi in Polonia durante la seconda guerra mondiale, sia nei mezzi di brutale repressione ed assassinio senza processo dei presunti traditori.

Il neo ministro degli Esteri e della Cooperazione internazionale, Antonio Tajani, ha confermato all’omologo ucraino, Dmytro Kuleba, il sostegno dell’Italia all’Ucraina: “La mia prima telefonata entrando alla Farnesina è stata al ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba. Ho confermato il sostegno dell’Italia all’Ucraina in difesa della libertà e contro l’invasione russa. Non c’è pace senza giustizia. E giustizia significa l’indipendenza dell’Ucraina”.

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Entrambi sembrano – o vogliono – ignorare che l’Ucraina non è indipendente ma è stata violentata dal sanguinario golpe della NATO del 2014 che ha innescato la Guerra Civile nel Donbass (ricco di gas), ha piazzato ai vertici politici e militari uomini di fiducia ed ha fornito armamenti e addestramenti all’esercito con l’utilizzo del reparto speciale Gound Branch del controspionaggio americano Central Intelligence Agency (CIA), noto per la licenza di uccidere come quello del Mossad israeliano, altro partner di Kiev in una paradossale alleanza tra filo-nazisti e sionisti che sotto il cilindro magico dell’Alleanza Atlantica è divenuta possibile…

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ARMI & VACCINI: DAI BURATTINI AGLI ESPERTI MANOVRATORI 

Il salto “Dalla padella nella brace” si è compiuto proprio perché nel Governo Meloni alcuni ruoli strategici sono passati dai burattini dei precedenti esecutivi nazionali a manovratori esperti di strategie geopolitiche internazionali.

Il Dicastero degli Affari Esteri e Cooperazione (MAECI) è toccato al fanatico dell’Unione Europea Tajani che ha preso il posto di Luigi Di Maio, marionetta del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

L’incarico di Ministro della Salute è passato dal politico di professione, completamente ignorante in ambito sanitario, Roberto Speranza al professor Orazio Schillaci, rettore dell’Università di Roma Tor Vergata già impegnata nel centro nazionale di ricerche su “Sviluppo di terapia genica e farmaci con tecnologia a RNA” in partnership con le Big Pharma dei vaccini controllate da Bill Gates. 

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E il Dicastero della Difesa è passato da un politicante al servizio della causa come Lorenzo Guerini al più grande esperto della Lobby delle Armi d’Italia: Guido Crosetto, appunto, che ha già annunciato le dimissioni da ogni incarico per rimuovere gli enormi conflitti d’interessi su un tema delicato come quello militare.

Soprattutto nel momento in cui, come avvenne per l’esplicito e violento attacco NATO alla Serbia durante la Guerra dei Balcani nel 1999 quando Mattarella era Vicepresidente del Consiglio con delega ai servizi segreti prima di diventare Ministro della Difesa, l’Italia sta partecipando ad una belligeranza “offensiva” e non difensiva del proprio territorio, come imporrebbe l’articolo 11 della Costituzione.

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«Per tutti quelli che (non per amore) me lo stanno chiedendo, rispondo: mi sono già dimesso da amministratore, di ogni società privata (non ne ricopro di pubbliche) che (legittimamente) occupavo. Liquiderò ogni mia societa (tutte legittime). Rinuncio al 90% del mio attuale reddito», ha scritto Guido Crosetto, un minuto dopo che Giorgia Meloni ha letto il suo nome come nuovo ministro della Difesa.

Il riferimento è alla Csc & Partners Srl, società di lobbying che possiede in società col figlio Alessandro e la seconda moglie Graziana Saponaro. Dopo un esordio record nel 2021 con fatturato da 272mila euro e utile da 179mila euro. A Il Fatto Quotidiano non ha però voluto rivelare chi sono stati i suoi clienti nell’oscura pratica del lobbying tanto diffusa negli USA: ovvero il condizionamento di personaggi pubblici in ruoli strategici per indurli a scegliere iniziative favorevoli ai partner delle società.

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Un esempio appariscente è emerso di recente grazie a un’inchiesta giornalistica internazionale in relazione al business sui vaccini promosso tra politici e funzionari pubblici di USA e UE dalle ONG fondate Bill Gates per un impegno complessivo di 8,3 milioni di dollari…

Uno degli intrecci forse più eclatanti nelle strategie di lobbying è stato scoperto da Gospa News in merito alle attività della multinazionale americana Mercury, protettrice delle Big Pharma dei vaccini anche in sede legale e giudiziaria, ma pure incaricata di coprire il ruolo dei Fratelli Musulmani e della Turchia nell’utilizzo dei mercenari jihadisti, ex combattenti ISIS e Al Qaeda, nella missione in Libia a sostegno del Governo di Tripoli, tacitamente appoggiata dalla NATO. 

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LA LOBBY ITALIANA DELLE ARMI GUIDATA DA CROSETTO

Nelle scorse settimane Crosetto, in vista di un suo impegno politico dopo il successo elettorale di Fratelli d’Italia, aveva anche annunciato di non ricandidarsi alla Presidenza dell’AIAD, la Federazione, membro di Confindustria, in rappresentanza delle Aziende Italiane per l’Aerospazio, la Difesa e la Sicurezza. E’ una definizione elegante ed eufemistica per denominare i produttori di armi o cosiddetti Signori della Guerra.

Come si legge sul sito ufficiale, l’AIAD è membro, in rappresentanza dell’industria italiana, dell’equivalente Associazione Europea (ASD). In questo contesto e’ l’interfaccia di riferimento di tutte le Istituzioni nazionali ed estere per il coordinamento di ogni iniziativa in cui ci sia necessità di rappresentare gli interessi nazionali del comparto. Redige e presenta rapporti e posizioni industriali ai vari dicasteri governativi e ad ogni altra organizzazione istituzionale estera.

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L’AIAD ornisce un significativo contributo allo sviluppo di piani di settore da elaborarsi a cura degli organi della Difesa e/o di altre Amministrazioni dello Stato in materia di: Ricerca e Innovazione; Normative procedurali, tecniche e contrattuali. Con l’Amministrazione e il Segretariato Generale della Difesa è ormai consolidato uno stretto rapporto di collaborazione così come con altri dicasteri quali Affari Esteri, Sviluppo Economico, Università e Ricerca Scientifica od Enti e Istituzioni quali ENAC, ASI, CNR, ecc..

Ed al fine di monitorare e favorire una più efficace azione di coordinamento in relazione alle attività ed iniziative in ambito UE, la Confindustria delle Armi dispone di un proprio ufficio a Bruxelles; sono altresì attivi un presidio fisso della Federazione presso il Segretariato Generale della Difesa e, per monitorare e coordinare le iniziative a sostegno dell’internazionalizzazione delle proprie imprese, presso ICE-Agenzia, sede di Roma.

IL RUOLO DI CROSETTO CON LEONARDO E LE NAVI DA GUERRA

Dal 2014 Crosetto è anche senior advisor di Leonardo, l’industria bellica nazionale partecipata dallo Stato che assunse tale nuovo nome per far dimenticare gli scandali giudiziari di Finmeccanica da cui deriva.

Ma vanta pure, finché non saranno esecutive le sue annunciate dimissioni, la presidenza di Orizzonte Sistemi Navali (OSN) un’azienda italiana che opera da oltre 10 anni come integratore di sistema a livello Whole Warship lungo tutto il ciclo di vita delle navi da guerra.

Lo screenshot dell’attività di Orizzonte Sistemi Navali

La società è controllata da Fincantieri (51%) e Leonardo (49%), i due principali gruppi industriali italiani che operano a livello mondiale nel settore della Difesa. OSN è l’integratore di sistema del Programma italo-francese FREMM per la costruzione di 10 fregate per la Marina Militare italiana e, sul mercato internazionale, di importanti programmi per la costruzione di unità anfibie e cacciamine.

Questo legame con Leonardo assume la connotazione di un vero intrigo tra geopolitica ed esponenti del cosiddetto Nuovo Ordine Mondiale per il ruolo assunto dalla Microsoft di Gates sia nei progetto di intelligenza artificiale applicati alle tecnologie militari con la multinazionale bellica italiana controllata 30,2 % dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, sia nell’iniziativa della NATO denominata DIANA quale acceleratore delle medesime innovazioni a Torino, Città dell’Aerospazio nel Distretto Aerospaziale Europeo.

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Senza dimenticare che Jens Stoltenberg, attuale segretario generale della NATO forse in attesa dell’arrivo di Mario Draghi, è stato promosso a livello internazionale dallo stesso Gates, che lo aveva reclutato in passato come direttore della sua ONG Gavi Alliance finita oggi nello scandalo sul lobying per i sieri genici mRNA…

Come abbiamo già evidenziato in altre inchieste il presidente di Leonardo Spa è Luciano Carta, ex generale della Guardia di Finanza divenuto famoso come Direttore del controspionaggio italiano AISE e come uomo di fiducia del Capo dello Stato Mattarella, mentre l’amministratore delegato è Alessandro Profumo, già manager della McKinsey, in cui la Bill & Melinda Gates ha fatto di recente investimenti cospicui per il rinnovo dei funzionari OMS e persino di quelli delle agenzie americane d’intelligence CIA e NSA.

LOBBY ARMI – 7. ASSE NATO-GATES A TORINO. Tecnologie Militari IA nell’Intrigo Politico PD-FI-Lega-FdI tra Leonardo, Microsoft & Alleanza Atlantica

Se da un lato Profumo ha ricevuto l’encomio di Grande Ufficiale Ordine al Merito della Repubblica Italiana nel 2005 e nel 2018 è stato lodato per il nuovo piano industriale di Leonardo 2018-2022, nell’aprile dello stesso anno è stato rinviato a giudizio insieme al manager Fabrizio Viola con le accuse di aggiotaggio e di falso in bilancio per la contabilizzazione a bilancio consolidato dei derivati del Monte dei Paschi di Siena (Santorini contratto con Deutsche Bank e Alexandria con la giapponese Banca Nomura), nonostante la procura della Repubblica di Milano avesse chiesto il proscioglimento di entrambi.

Il 15 ottobre 2020 il tribunale di Milano ha condannato in primo grado Profumo e Viola a sei anni di reclusione e al pagamento di una multa di 2,5 milioni di euro ciascuno. Nonostante ciò Profumo permane AD della più strategica industria italiana controllata per un terzo dallo Stato.

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L’OMBRA DEL PENTAGONO SULL’INDUSTRIA NAZIONALE

Nel frattempo la Leonardo Spa, partecipata dal famigerato fondo BlackRock che specula sulle più importanti corporations della Lobby delle Armi come sulle Big Pharma dei vaccini, aveva assunto una proiezione internazionale con la nascita della controllata americana Leonardo DRS (dopo l’acquisto di DRS Technologies da parte di Finmeccanica), di cui è CEO dal gennaio 2012 William J. ‘Bill’ Lynn III.

All’inizio della sua carriera ha lavorato nello staff del Senatore statunitense Ted Kennedy come consigliere nella Commissione Forze Armate del Senato. E’ membro del Consiglio di Amministrazione di USO, dell’Atlantic Council, del Marshall Legacy Institute, della National Defense Industrial Association e del Center for a New American Security.

L’ex vice-capo del Pentagono Usa, William J. ‘Bill’ Lynn III

Prima di entrare in Leonardo DRS, Lynn è stato il trentesimo Vice Segretario alla Difesa degli Stati Uniti d’America dal 2009 al 2011. E’ stato, inoltre, Sottosegretario alla Difesa (Comptroller) degli Stati Uniti d’America e Direttore Program Analysis and Evaluation presso l’ufficio del Segretario alla Difesa degli Stati Uniti d’America.

Bill Lynn è stato, inoltre, insignito di quattro onorificenze dal Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti d’America (Pentagono): una al merito civile (Joint Distinguished Civilian Service) e le altre dall’Esercito, dalla Marina e dall’Aeronautica militare statunitense.

Ma dal 2002 al 2009 Bill Lynn è stato Senior Vice President of Government Operations and Strategy di Raytheon. Ha lavorato quindi in una delle industrie belliche americane che ha sponsorizzato il piano CEPA sviluppato dall’omonimo think-tank di Washington insieme ai vertici della NATO e a quelli della Difesa dell’Unione Europea che è stato finalizzato alla militarizzazione dell’Europa nei quattro scenari di conflitto con la Russia.

LOBBY ARMI 5 – PIANO DI GUERRA “NWO” A RUSSIA E CONTRO-INFORMAZIONE. Progetto CEPA con NATO-UE & Industrie Belliche

Il progetto, scritto in chiave palesemente russofoba e provocatoria nei confronti di Mosca, ha previsto il rafforzamento delle postazioni NATO ai confini con la Russia ed è stato redatto nel 2020, ben 2 anni prima dell’inizio dell’Operazione Militare Speciale avviata dal presidente russo Vladimir Putin per proteggere le repubbliche filo-russe del Donbass dal genocidio portato avanti dal regime di Kiev.

Un massacro che ha causato almeno 5mila vittime civili (oltre a 9mila tra militari ucraini e filo-russi) tra cui il reporter italiano Andrea Rocchelli, ucciso dopo un tiro al bersaglio da parte della Guardia Nazionale Ucraina.

REPORTER ITALIANO UCCISO IN DONBASS: Assolto il Paramilitare Ucraino alleato dei Neonazisti. Come voluto da Soros & co.

Ecco perché la nomina di Guido Crosetto quale Ministro della Difesa, nonostante un retaggio quasi decennale di conflitti d’interessi per il suo ruolo nella Confindustria delle Armi e in Leonardo, appare come la legittimazione di un Dicastero per tutte le future Guerre della NATO.

Ovvero quei conflitti supportati e incentivati dalla sperimentazione della tecnologia militare di Gates e dalle manovre rivoluzionarie di George Soros, attuate con successo in Georgia e Ucraina, in una palese contrapposizione apocalittica tra l’aggressivo scientismo del Nuovo Ordine Mondiale d’impronta massonica e sionista e il Cristianesimo Ortodosso della Russia di Putin che rifiuta il revisionismo sociale progressista sulla natura umana, sia nell’ambito della cultura gender-LGBT, sia in un’ottica transumanista.

Fabio Giuseppe Carlo Carisio
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FONTI

GOSPA NEWS – INCHIESTE LOBBY ARMI

GOSPA NEWS – DOSSIER UCRAINA

MINISTERO DELLA DIFESA SMENTISCE CONFLITTI D’INTERESSI

IL FATTO QUOTIDIANO – CROSETTO ANNUNCIA LE DIMISSIONI DALLE SOCIETA’ IN CONFLITTO D’INTERESSI

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14MILA JIHADISTI IN LIBIA grazie a Turchia, Deep State NATO e Lobby Armi USA. Col plauso dell’ex consigliere di Napolitano, ora ambasciatore a Tripoli

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Fabio Giuseppe Carlo Carisio