SEA WATCH: CAPITANA LIBERA, SPERONARE LA FINANZA NON E’ REATO

SEA WATCH: CAPITANA LIBERA, SPERONARE LA FINANZA NON E’ REATO

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IL GIP DI AGRIGENTO SALVA CAROLA RACKETE:
INVESTIRE UNA MOTOVEDETTA MILITARE

NON BASTA A GIUSTIFICARE UN ARRESTO
SE SI COMANDA LA NAVE DI UNA ONG TEDESCA
CHE SOCCORRE MIGRANTI ABUSIVAMENTE

___di Carlo Domenico Cristofori ___

Avremmo pensato che almeno la magistratura siciliana volesse salvare la “faccia“ adottanto una misura cerchiobottista: convalidare l’arresto e accogliere la mite richiesta del procuratore di Agrigento Luigi Patronaggio con l’imposizione del divieto di dimora alla capitana Carola Rackete, accusata di rifiuto di obbedienza a nave militare e tentato naufragio per l’ingresso abusivo in porto con la Sea Watch 3 con a bordo 42 migranti.

Invece il togato di turno è andato oltre ogni interpretazione favorevole possibile, in netto contrasto persino con il rapporto della Guardia di Finanza che ha segnalato lo speronamento della motovedetta militare da parte della nave Sea Watch 3, con bandiera olandese (ma di proprietà di un’ong tedesca).

Il natante da 600 onnellate di stazza nella notte di sabato 29 giugno, entrando nel porto di Lampedusa, aveva infatti investito la piccola imbarcazione in vetroresina delle Fiamme Gialle schiacciandola contro la banchina e mettendo in pericolo la vita dei 5 militari dell’equipaggio.

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Nell’era in cui nel CSM vengono fuori casi di corruzioni e commistioni politiche a go go evidentemente i giudici buonisti siciliani sanno che qualsivoglia interpretazione della legge favorevole ai trafficanti di migranti passerà in secondo piano. Lo stesso pm Patronaggio ha comunicato ai cronisti che gli sbarchi nell’Agrigentino sono passati dai circa 11mila del 2017 ai poco più di mille del 2019. Tra i quali sono una piccola parte è determinata dall’attività delle navi delle organizzazioni non governative.

Quindi la Gip del Tribunale di Agrigento Alessandra Vella ha usato il guanto di velluto con l’eroina dei soccorsi non convalidando nemmeno l’arresto, come riportato dall’Ansa, e liberando, nella serata di martedì 2 luglio, la comandante di Sea Watch, la quale ora rischia comunque l’incriminazione sebbene la giustizia abbia già espresso un parere perentorio: ha agito per salvare i migranti. Opposto il giudizio del Ministero dell’Interno che ha già avviato la pratica per l’espulsione di Carola Rackete

Il Gip del Tribunale di Agrigento Alessandra Vella
Ma il problema rimane un altro. Ben evidenziato dal Ministro dell’Interno Matteo Salvini, e concerne un quesito inquietante: ha ancora senso la legalità in Italia o vale solo per i cittadini regolari mentre stranieri e loro complici sono liberi di delinquere come Carola Rackete? Che la comandante dell’imbarcazione abbia speronato una motovedetta della Finanza non ci sono dubbi. Ma ciò non basta non solo per determinare misure cautelari ma neppure per la convalida dell’aresto non confermato dal Gip di Agrigento Alessandra Vella.

Ciò significa che da domani chiunque speroni un auto delle forze dell’ordine per una legittima necessità, magari soltanto quella di non fare tardi ad un appuntamento di lavoro, applicando la bizzarra interpretazione del magistrato agrigentino, non è passibile di alcuna misura cautelare o convalida di arresto.

Il capogruppo del Pd alla Camera, Graziano Del Rio, sulla Sea Watch 3 accanto alla comandante Carola Rackete

«Per la magistratura italiana ignorare le leggi e speronare una motovedetta della Guardia di Finanza non sono motivi sufficienti per andare in galera. Nessun problema: per la comandante criminale Carola Rackete è pronto un provvedimento per rispedirla nel suo Paese perché pericolosa per la sicurezza nazionale». Così il ministro dell’Interno Matteo Salvini commenta la decisione del gip di Agrigento.

Il vicepremier e leader della Lega Matteo Salvini, Ministro dell’Interno

«Non ho parole. Cosa bisogna fare per finire in galera in Italia?. Mi vergogno di chi permette che in questo paese arriva il primo delinquente dall’estero e disubbidisce alle leggi e mette a rischio la vita dei militari che fanno il loro lavoro – ha aggiunto il vicepremier Salvini –  Se stasera una pattuglia intima l’alt su una strada italiana chiunque è tenuto a tirare diritto e speronare un’auto della polizia. Pessimo segnale signor giudice».

La nave Sea Watch 3 che opera nel Mediterraneo con bandiera olandese

Il prefetto di Agrigento Dario Caputo, in contatto col Viminale, ha firmato il provvedimento di allontanamento dall’Italia nei confronti della comandante della Sea Watch Carola Rackete, rimessa in libertà stasera dopo che il Gip di Argrigento non ha convalidato l’arresto. La decisione è stata presa dopo avere approfondito i profili amministrativi della vicenda. Il provvedimento del prefetto dovrà essere convalidato dall’autorità giudiziaria.

Nei confronti della comandante di Sea Watch rimane comunque ancora aperto un fascicolo separato per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina: ma se il metro di giudizio è quello utilizzato per lo speronamento della motovedetta della Finanza si può già essere certi che diventerà un’altra eroina dell’accoglienza indiscriminata come l’ex Sindaco di Riace Mimmo Lucano. indagato per 21 reati tra cui l’associazione per delinquere e chiamato a rispondere di due violazioni al codice penale soltanto.

Fabio Giuseppe Carlo Carisio
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Fabio Giuseppe Carlo Carisio

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