“GRAVI INFIAMMAZIONI MUSCOLARI DOPO VACCINI mRNA”. Ricerca Coreana rilancia Allarmi di Segalla e McCullough. Pericoli Cardiaci!

“GRAVI INFIAMMAZIONI MUSCOLARI DOPO VACCINI mRNA”. Ricerca Coreana rilancia Allarmi di Segalla e McCullough. Pericoli Cardiaci!

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Nell’immagine di copertina il biochimico italiano Gabriele Segalla e il cardiologo americano Peter McCullough

di Fabio Giuseppe Carlo Carisio

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«Questo studio di coorte ha rilevato che gli individui che hanno ricevuto qualsiasi vaccino COVID-19 avevano maggiori probabilità di ricevere diagnosi di disturbi muscoloscheletrici infiammatori rispetto a quelli che non lo avevano ricevuto. Queste informazioni saranno utili per chiarire le reazioni avverse ai vaccini COVID-19 e per informare le persone sul loro potenziale di disturbi muscoloscheletrici infiammatori dopo la vaccinazione».

E’ questa la seria ed allarmante conclusione a cui sono giunti i medici di tre ospedali universitari coreani nello studio “Correlation between COVID-19 vaccination and inflammatory musculoskeletal disorders – Correlazione tra vaccinazione COVID-19 e disturbi muscoloscheletrici infiammatori”. 

La ricerca è stata pubblicata su MedRxiv da Young Hwan Park, Dipartimento di Chirurgia Ortopedica, Korea University Guro Hospital, Seoul, Min Ho Kim, Dipartimento di Informatizzazione, Ospedale Ewha Womans University di Seoul,, Myeong Geun Choi e Eun Mi Chun, Divisione di medicina polmonare e di terapia intensiva, Dipartimento di medicina interna, Ospedale Mokdong, Ewha Womans University College of Medicine, Seoul. E’ uno documento pre-print ancora in attesa di revisione paritaria ma essendo basata su dati statistici può già essere ritenuta assai affidabile.

L’rtopedico coreano Young Hwan Park e la ricerca degli ospedali universitari i Seoul di cui è primo firmatario – link tra le fonti in calce all’articolo

E’ peraltro di un’importanza fondamentale perché conferma attraverso risultati empirici lo studio scientifico pubblicato nelle scorse settimane dal biochimico Gabriele Segalla che ha lanciato un secondo allarme sulla pericolosità dei sieri genici mRNA dopo quello precedente sulle nanoforme tossiche.

Prima di entrare nel merito della ricerca coreana vediamo cosa aveva svelato il ricercatore italiano ormai divenuto famoso anche negli USA per le sue clamorose scoperte sul vaccino Comirnaty prodotto da Pfizer-Biontech e da lui segnalato come un “farmaco imperfetto” immesso sul mercato in ipotetica violazione dell’articolo 443 del Codice Penale italiano e oggetto di un esposto del sindacalista della Polizia di Stato Antonio Porto depositato insieme agli avvocati di ALI e ad associazioni di tutela dei vaccinati danneggiati.

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«Studiando meticolosamente tutta la documentazione prodotta da EMA per giustificare l’approvazione del cosiddetto vaccino Comirnaty della Pfizer/ BioNTech ho scoperto, non senza sconcerto e indignazione, che in quella stessa documentazione era contenuta la prova schiacciante che EMA sapeva, o quantomeno non poteva non sapere, che quel prodotto era inadeguato alla somministrazione intramuscolare».https://www.gospanews.net/2023/10/27/ema-conosceva-la-tossicita-del-vaccino-covid-pfizer-biontech-nuovo-studio-esplosivo-del-chimico-segalla-sulle-nanoparticelle-pericolose-dei-sieri-mrna/

E’ quanto ha dichiarato il chimico italiano Gabriele Segalla alla luce del suo nuovo studio pubblicato in peer-review sulla rivista scientifica americana International Journal of Vaccine Theory, Practice, and Research (IJVTPR), con il titolo “Citotossicità Apparente e Citotossicità Intrinseca dei Nanomateriali Lipidici Contenuti in un Vaccino a mRNA COVID-19”.

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Ora la sua scoperta basata su studi documentali e di letteratura scientifica trova conferma nella ricerca coreana ma anche in altre citate dal cardiologo Peter McCullough che mettono in tragica correlazione i dolori nel sito di inoculazione con serie infiammazioni muscolari locali ma anche con quelle più gravi e potenzialmente fatali nel cuore, ormai accertato bersaglio di miocarditi e pericarditi letali per esplicita ammissione dell’European Medicines Agency.

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«Ricerche precedenti sui vaccini COVID-19 hanno identificato una serie di reazioni avverse correlate ad azioni proinfiammatorie che possono portare a una risposta immunitaria eccessiva e a un’infiammazione prolungata. Tuttavia, non è stato condotto alcuno studio sull’associazione tra disturbi muscoloscheletrici infiammatori e vaccini COVID-19» si legge nell’Abstract dello studio di Park et al.

Per colmare questa lacuna scientifica i ricercatori si sono posti l’obiettivo di «studiare i tassi di incidenza dei disturbi muscoloscheletrici infiammatori dopo la vaccinazione contro il COVID-19 e confrontarli con quelli degli individui non vaccinati» con un enorme «studio retrospettivo di coorte a livello nazionale ha utilizzato i dati del database del Servizio nazionale di assicurazione sanitaria coreano (NHIS), coinvolgendo 2.218.715 individui. I dati sono stati raccolti dal 1 gennaio 2021 a 12 settimane dopo la seconda dose di vaccino per i soggetti vaccinati e 12 settimane dopo il 30 settembre 2021, per i soggetti non vaccinati».

«Lo stato è stato classificato come non vaccinato e vaccinato con vaccino mRNA, vaccino a vettore virale e miscelazione e abbinamento» specificano i medici coreani.

«L’esito primario era la comparsa di disturbi muscoloscheletrici infiammatori che sono stati selezionati come fascite plantare (codice ICD, M72.2), sindrome della cuffia dei rotatori (M75.1), capsulite adesiva (M75.0), ernia del disco intervertebrale. (HIVD) (M50.2/M51.2), spondilosi (M47.9), borsite (M71.9), tendinite di Achille (M76.6) e tenosinovite di de-Quervain (M65.4). È stata utilizzata l’analisi di regressione logistica multivariata per determinare i fattori di rischio dei disturbi muscoloscheletrici dopo aggiustamento per potenziali fattori confondenti».

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Le percentuali di queste reazioni avverse gravi sono state disarmanti:

«Tra i 2.218.715 individui, 1.882.640 (84,9%) hanno ricevuto due dosi di vaccino COVID-19 e 336.075 (15,1%) no. A 12 settimane dalla vaccinazione, l’incidenza di fascite plantare (0,14-0,17%), sindrome della cuffia dei rotatori (0,29-0,42%), capsulite adesiva (0,29-0,47%), HIVD (0,18-0,23%), spondilosi (0,14-0,23 %), borsite (0,02-0,03%), tendinite di Achille (0,0-0,05%) e tenosinovite di de-Quervain (0,04-0,05%) erano più alti in tutti e tre i gruppi vaccinati (mRNA, cDNA e miscelazione e abbinamento dei vaccini) quando rispetto al gruppo non vaccinato. Tutti i vaccini COVID-19 sono stati identificati come fattori di rischio significativi per ciascun disturbo muscoloscheletrico infiammatorio (odds ratio, 1,404-3,730), ad eccezione della miscelazione e dell’abbinamento dei vaccini per la tenosinovite di de-Quervain».

Ecco quindi che la ricerca degli ospedali universitari coreani rappresenta una spia sufficientemente ampia ed esauriente sull’allarme lanciato dal biochimico Segalla che aveva individuato la precisa ragione fisiologica del problema che sintetizziamo rimandando gli addetti ai lavori alla lettura dell’articolo più dovizioso di dettagli.

«Il valore apparentemente basso di pKa (6,09) di ALC-0315 associato ad altri lipidi nei LNP, non è adatto all’applicazione intramuscolare. Il suo valore è troppo basso per consentire una corretta trasfezione delle cellule ospiti, nonostante quanto affermato da EMA (European Medicines Agency) nel suo Assessment report del 19 febbraio 2021, in flagrante contraddizione con la stessa fonte bibliografica ivi citata».

L’Intuizione di McCullough: “Infiammazione Muscolare negli Arti e nel Cuore”

«Sono rimasto stupito da quante persone hanno assunto uno o più vaccini anti-COVID-19 completamente privi di effetti collaterali. È stato ipotizzato che le fiale non ispezionate dei vaccini COVID-19 contengano quantità diverse di mRNA a causa dell’aggregazione delle nanoparticelle lipidiche (aggregate insieme all’interno di un lotto). Pfizer afferma di eseguire numerosi controlli di qualità del proprio prodotto; tuttavia, né Pfizer né la FDA hanno pubblicato un rapporto di ispezione per qualità, purezza e quantificazione dell’mRNA nelle fiale multiuso. Se ci fosse poco o nessun mRNA vitale, la proteina Spike non verrebbe prodotta nel lato dell’iniezione (muscolo deltoide) o in altri tessuti e ciò spiegherebbe la mancanza di effetti collaterali nel braccio e in altre parti del corpo».

Nell’articolo intitolato “Il dolore al braccio causato dalla vaccinazione contro il COVID-19 può essere la chiave per la stratificazione del rischio di complicazioni gravi” è questa la premessa investigativa da cui parte il cardiologo americano Peter McCullough che implicitamente fa riferimento alle conclusioni elaborate sempre dal biochimico Segalla nel suo precedente studio su Comirnaty quale “farmaco imperfetto” proprio a causa di sostanziali e gravi differenze nei lotti immessi in commercio.

“NANOFORME TOSSICHE NEL VACCINO PFIZER-BIONTECH”. Studio “Esplosivo’ in ESPOSTO della POLIZIA. Pubblicato dal biochimico Segalla in Italia e USA

«Particolare preoccupazione desta la presenza nel formulato dei due eccipienti funzionali, ALC-0315 e ALC-0159, mai usati prima in un prodotto medicinale, né registrati in Farmacopea Europea, né tantomeno nell’inventario europeo C&L. Le attuali Schede di Dati di Sicurezza del fabbricante risultano omissive e inadempienti, soprattutto in merito a quanto previsto dalle vigenti normative europee in tema di registrazione, valutazione, autorizzazione e restrizione dei nanomateriali» scrisse il ricercatore italiano nella sua ricerca pubblicata sull’International Journal of Vaccine Theory, Practice, and Research.

Ma Segalla evidenziò anche la tossicità dovuta a una variabile critica:

«Alla luce dei dati tecnici sopra esposti, è ormai del tutto evidente che l’instabilità del sistema colloidale di nanomateriali lipidici (e il conseguente maggior rischio tossicologico) della prima versione di Comirnaty sia sostanzialmente dovuta alla presenza, in quella formulazione, di fattori destabilizzanti, quali, appunto, i composti inorganici elettrolitici in eccesso, costituiti principalmente dai componenti del tampone pH PBS utilizzato da Pfizer-BioNTech».

Il cardiologo americano aveva già segnalato l’inquietante circostanza che oltre il 70 % delle reazioni avverse erano causate dal 4 % dei lotti, avvalorando così la teoria della “roulette russa” avanzata da Segalla in relazione alle fiale del vaccino Pizer-Biontech di differente composizione.

Fatto questo promemoria vediamo cosa ha scoperto McCullough mettendo in correlazione altri studi pubblicati su PubMED, l’incontestabile libreria dell’Istituto Nazionale della Salute (NIH) del Governo USA.

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«Polykretis e McCullough hanno segnalato un aumento di quasi 10 volte degli arresti cardiaci tra gli atleti europei dall’introduzione dei vaccini obbligatori contro il COVID-19. Questi arresti cardiaci potevano essere previsti in qualche modo fin dall’inizio? Komici et al hanno studiato 460 atleti agonisti e ricreativi presso l’Università del Molise in Italia sottoposti a vaccinazione COVID-19. Dolore al braccio è stato riportato nell’81,3% dei soggetti che hanno ricevuto la prima dose e nel 24,9% dei soggetti che hanno ricevuto la seconda dose. Il più forte predittore del dolore al braccio era il sesso maschile» si legge nel Substack di McCullough.

«I risultati sono simili a quelli di Schmeling et al. che hanno riferito che circa il 32,1% delle dosi non ha prodotto alcun effetto avverso segnalato alle autorità sanitarie danesi dopo la vaccinazione – evidenzia il cardiologo mentre – Schwab et al. hanno riportato un riscontro coerente di infiammazione simultanea indotta dal vaccino nel muscolo deltoide e nel cuore tra coloro che sono morti dopo la vaccinazione. Le aree di infiammazione sembrano molto simili in entrambi i campioni».

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Infine, Nakahara e colleghi hanno riferito che si verifica un maggiore spostamento dal normale assorbimento di acidi grassi liberi all’assorbimento di 18-FDG nel cuore umano tra coloro che avevano un braccio dolorante (65,4%) dopo la vaccinazione. Questo reperto PET cardiaco è associato a malattia miocardica e ischemia cronica.

Ancora una volta studi empirici, biochimici e medici si confermano vicendevolmente per confermare la pericolosità anche letale dei sieri genici mRNA che può essere determinata da un numero ormai elevato di noti fattori, come abbiamo evidenziato nella nostra riassuntiva inchiesta.

Fabio Giuseppe Carlo Carisio
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FONTI PRINCIPALI

MEDRXIV – Park et al. – Correlation between COVID-19 vaccination and inflammatory musculoskeletal disorders

MCCULLOUGH – SUBSTACK – Arm Pain with COVID-19 Vaccination May be Key to Risk Stratification for Serious Complications

PUBMED – Schmeling et al. – Batch-dependent safety of the BNT162b2 mRNA COVID-19 vaccine

PUBMED – Schwab et al. – Autopsy-based histopathological characterization of myocarditis after anti-SARS-CoV-2-vaccination

PUBMED – Nakahara et al – Assessment of Myocardial 18F-FDG Uptake at PET/CT in Asymptomatic SARS-CoV-2-vaccinated and Nonvaccinated Patients

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Fabio Giuseppe Carlo Carisio

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