“GRAVE PATOLOGIA DEI LINFONODI (anche Maligna) E APPENDICITI ACUTE NEGLI ADOLESCENTI DOPO VACCINI COVID”. Nuovo Studio Norvegese Segnala altre Pericolose Reazioni Avverse

“GRAVE PATOLOGIA DEI LINFONODI (anche Maligna) E APPENDICITI ACUTE NEGLI ADOLESCENTI DOPO VACCINI COVID”. Nuovo Studio Norvegese Segnala altre Pericolose Reazioni Avverse

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di Fabio Giusepe Carlo Carisio

«In generale, i potenziali AEFI sono stati rari tra gli adolescenti. Abbiamo riscontrato un aumento del rischio di reazione anafilattica, linfoadenopatia, miocardite e pericardite in seguito alla vaccinazione con la seconda dose. Sono emerse anche indicazioni di un aumento del rischio di appendicite acuta quando si applicavano finestre di rischio più lunghe».

E’ questa la conclusione di un nuovo studio norvegese che, essendo stato condotto da dipartimenti ospedalieri della sanità pubblica e da medici in conflitto d’interessi perché in precedenza finanziati dalle BI Pharma, pone l’accento sull’aggettivo “rari” nelle reazioni avverse Ravi tra gli adolescenti ma non può evitare di segnalare due nuove allarmanti patologie connesse al fenomeno AEFI, ovvero acronimo inglese per “eventi avversi a seguito dell’immunizzazione”. Essi sono la linfoadenopatia e le appendici acute.

La Linfoadenopatia Molto Comune

«La linfoadenopatia è un evento post-vaccinazione molto comune. Sono stati segnalati più casi di linfoadenopatia nei vaccinati in due studi clinici multinazionali e in uno studio nazionale sugli adolescenti israeliani,[6, 8, 10] a sostegno dei nostri risultati» si legge nelle conclusioni della ricerca intitolata “Adverse Events Following SARS-CoV-2 mRNA Vaccination in Adolescents: A Norwegian Nationwide Register-Based Study – Eventi avversi successivi alla vaccinazione con mRNA del SARS-CoV-2 negli adolescenti: uno studio basato su un registro nazionale norvegese”.

Lo studio norvegese pubblicato su medRxiv – link in calce all’articolo

E’ stata pubblicata in preprint (in attesa di revisione paritaria) su MedRxiv il 21 dicembre 2023. E contiene alcune novità sugli effetti indesiderati per i giovani di inquietante gravità.

«La linfoadenopatia si riferisce al rigonfiamento dei linfonodi che può essere secondario a infezioni batteriche, virali o fungine, malattie autoimmuni e tumori maligni. Questa attività delinea la valutazione e il trattamento della linfoadenopatia ed evidenzia il ruolo del team interprofessionale nella valutazione e nel trattamento dei pazienti affetti da questa condizione» si legge nella descrizione di tale patologia fatta da PubMED, la piattaforma dell’Istituto Nazionale della Salute (NIH) del governo americano.

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Impossibile non pensare alle tragiche e precocemente letali forme di turbo-cancro rilevate tra i vaccinati coi sieri genici mRNA che, come evidenziato da molteplici studi scientifici internazionali, possono innescare o riattivare forme tumorali sia per il gene SV40 inserito nei nuovi vaccini, che per i frammenti di DNA e la diabolica manipolazione del nucleoside Pseudouridina.

Alla luce di queste scoperte degli ultimi mesi, ignorate dall’ente regolatore americano Food and Drug Administration a costo di smentire le sue stesse linee guida che denunciano il rischio di oncogenesi nei frammenti di DNA dei vaccini, il uovo studio norvegese assume una portata dirompente per non dire epocale.

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La ricerca è stata condotta da Vilde Bergstad Larsen, Nina Gunnes, Jon Michael Gran, Hakon Boas, Jesper Dahl, Viksmoen Watle, Jacob Dag Berild, Margrethe Greve-Isdahl, Ketil Stoerdal, Hanne Gulseth, Oeystein Karlstad,  Paz Lopez-Doriga Ruiz,German Tapia.

I ricercatori universitari lavorano in istituti nazionali di indubbia importanza:

  • Division for Health Services, Norwegian Institute of Public Health, Oslo, Norway;
  • Division of Mental and Physical Health, Norwegian Institute of Public Health, Oslo,
  • Oslo Centre for Biostatistics and Epidemiology, Department of Biostatistics, University of Oslo
  • Department of Infection Control and Vaccines, Norwegian Institute of Public Health, Oslo
  • Department of Pediatric Research, Institute of Clinical Medicine, University of Oslo, and Oslo University Hospital, Oslo

HLG (Hanne Gulseth) è l’unica a riferiredi precedenti partecipazioni a progetti di ricerca e studi clinici finanziati da Novo Nordisk, GSK, AstraZeneca e Boehringer-Ingelheim, tutti relativi al diabete e pagati alla sua precedente istituzione, l’Ospedale universitario di Oslo. Ha ricevuto un compenso per conferenze da Sanofi-Aventis (2018). Tutti gli altri autori non segnalano conflitti di interessi.

Lo studio parte da scontate premesse generali: «La vaccinazione degli adolescenti più grandi contro la sindrome respiratoria acuta grave coronavirus 2 (SARS-CoV-2) è iniziata nella primavera del 2021 ed è continuata con gli adolescenti più giovani per tutta l’estate e l’autunno. Abbiamo valutato i rischi di eventi avversi a seguito dell’immunizzazione (AEFI) negli adolescenti di età compresa tra 12 e 19 anni dopo la vaccinazione contro SARS-CoV-2 con un vaccino a RNA messaggero (mRNA) in Norvegia».

La ricerca si è basata su materiali e metodi assai meticolosi:

«Il campione di studio comprendeva 496.432 adolescenti nati nel periodo 2002-2009, residenti in Norvegia e non vaccinati contro la SARS-CoV-2 all’inizio delle ondate di vaccinazione specifiche per età nel 2021. Le esposizioni in studio erano vaccinazioni con mRNA SARS-CoV-2 di prima e seconda dose rispetto a nessuna dose. Abbiamo applicato la regressione di Poisson e l’analisi delle serie di casi autocontrollati (SCCS) per stimare i rapporti dei tassi di incidenza (IRR) di 17 risultati preselezionati, con intervalli di confidenza (IC) al 95% associati, tra soggetti vaccinati e non vaccinati utilizzando finestre di rischio post-vaccinazione predefinite».

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Ecco i risultati dello studio:

«La maggior parte dei numeri di casi specifici per l’esito erano bassi. Non sono state riscontrate associazioni statisticamente significative tra la vaccinazione della prima dose e nessuno degli esiti. Nella regressione di Poisson principale, la vaccinazione con la seconda dose è stata associata ad un aumento del rischio di reazione anafilattica (IRR aggiustato [aIRR]: 10,05; IC 95%: 1,22-82,74), linfoadenopatia (aIRR: 2,33; IC 95%: 1,46-3,72) e miocardite e pericardite (aIRR: 5,27; IC 95%: 1,98-14,05)».

Ma poi arriva la doccia fredda che conferma la pericolosità dei sieri genici mRNA:

«Abbiamo anche osservato un aumento dell’incidenza di appendicite acuta al di fuori della finestra di rischio di 14 giorni. Espandendo la finestra di rischio a 42 giorni in un’analisi post-hoc, è stato osservato un aumento dell’incidenza di appendicite acuta sia in seguito alla vaccinazione con la prima dose (aIRR: 1,39; IC al 95%: 1,09-1,78) sia in seguito alla vaccinazione con la seconda dose (aIRR: 1,43 ; IC al 95%: 1,07-1,91). I risultati dell’analisi SCCS erano simili alla regressione di Poisson».

Se si leggono le conclusioni più nel dettaglio ecco i molteplici segnali d’allarme suddivisi per patologia e riferiti anche ad altri studi di letteratura scientifica accertata. In corsivo i contenuti dello studio, in carattere normale (tondo) i nostri commenti riferiti ad altre rischi sulla tipologia di effetto indesiderato.

Appendicite acuta

«Uno studio israeliano a livello nazionale ha segnalato un aumento del rischio,[10] mentre gli studi danesi e svedesi a livello nazionale non lo hanno fatto.[28, 29] Nelle nostre analisi principali, non abbiamo trovato associazioni all’interno delle finestre di rischio. Nelle analisi stratificate per età, abbiamo osservato un aumento del rischio dopo la vaccinazione della prima dose nei ragazzi di età compresa tra 12 e 15 anni e dopo la vaccinazione della seconda dose in quelli di età compresa tra 16 e 17 anni. Questi risultati devono essere interpretati con cautela, ma non sono necessariamente in conflitto con i risultati scandinavi negli individui più anziani (12-24 anni).[28, 29]»,

Lasciamo i numeri tra parentesi che si riferiscono alle fonti della ricerca di cui pubblichiamo il link in calce all’articolo.

Reazione anafilattica

«La reazione anafilattica è stata rara, con meno di 5 casi dopo entrambe le dosi. Contrariamente a Lai et al.,[27] abbiamo osservato un aumento del rischio dopo la vaccinazione con la seconda dose. Abbiamo incluso solo le cure ospedaliere, mentre Lai et al. comprendeva sia cure ospedaliere che ambulatoriali.[27]».

Morte

«Non abbiamo trovato associazioni statisticamente significative con la mortalità per tutte le cause entro 28 giorni. Gli eventi erano molto rari».

In questa voce non viene però citato il numero di autopsie correlate ai decessi che, nel caso di una ricerca condotta dall’Università del Michigan, ha invece palesato un numero drammatico di correlazioni.

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Epilessia e convulsioni

«Gli studi sugli adulti sono incoerenti. [30-33] Lai et al. non è stata trovata alcuna associazione statisticamente significativa.[27] Abbiamo osservato un aumento del rischio dopo la vaccinazione con la seconda dose in soggetti non infetti e in soggetti di età compresa tra 18 e 19 anni utilizzando la regressione di Poisson. I soggetti non infetti potrebbero essere sovrarappresentati da soggetti con aumentato rischio di epilessia e convulsioni, che presumibilmente aderivano più strettamente alle misure protettive. L’analisi SCCS ha mostrato una potenziale associazione con la vaccinazione della seconda dose, che scompariva includendo un periodo di preesposizione di 14 giorni. Questi risultati dovrebbero essere interpretati con molta cautela».

Soprattutto perchè altre ricerche hanno evidenziato un elevato numero di reazioni avverse con convulsioni soprattutto nei bambini.

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Paralisi dei nervi facciali

«I dati dello studio clinico Pfizer hanno riportato quattro vaccinati con paralisi di Bell rispetto a nessuno nel gruppo placebo,[4] ma altri studi non riportano alcuna associazione statisticamente significativa, [10, 30, 34-37] a supporto dei nostri risultati».

Unos studio condotto dal CNR ha invece rilevato una reazione avversa neurologica ogni tre vaccinati. Sorge i dubbio che i norvegesi non ne siano venuti a conoscenza…

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Fuoco di Sant’Antonio

«Alcuni studi riportano un aumento del rischio di herpes zoster post-vaccinazione negli adulti e negli adolescenti maschi, [10, 38] mentre altri no.[36] Non abbiamo trovato alcuna associazione statisticamente significativa, ma sono stati osservati pochi casi».

Ciò significa che i norvegesi esaminati non sono tra i 27mila casi di reazioni avverse da Herpes Zoster rilevati dal sistema di farmacovigilanza dell’Unione Europea di cui la Norvegia non fa parte.

Esclusivo! EPIDEMIA DI HERPES DOPO I VACCINI COVID. 27mila Casi nell’UE: 31 Morti da Zoster. Lo Studio: “Per danni al Sistema Immunitario”

Abbiamo citato all’inizio il fenomeno della Linfoadenopatia definito «un evento post-vaccinazione molto comune» pertanto passiamo oltre.

Miocardite e pericardite

«Un precedente studio nordico ha riportato un aumento del rischio in età ≥ 12 anni,[39] così come studi sugli adolescenti,[10, 27, 40] in particolare dopo la seconda dose.[41] Ciò non è stato osservato negli studi clinici,[5, 7-9] né in uno studio malese.[30] I nostri risultati supportano un aumento del rischio dopo la vaccinazione».

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Aritmia

«La miocardite può portare ad aritmia, ma non abbiamo osservato alcuna associazione vaccino-aritmia. Altri studi che riportano un aumento del rischio di miocardite post-vaccinazione non riportano similmente alcuna associazione vaccino-aritmia, [10, 27, 42] mentre uno studio malese riporta un aumento del rischio. [30] La miocardite post-vaccinazione potrebbe essere più lieve, [40, 43] determinando un minor numero di aritmie, oppure le aritmie potrebbero essere meno comuni negli adolescenti».

Un altra ricerca ha segnalato decine di milioni di lesioni cardiache silenti nei vaccinati… 

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Eventi cerebrovascolari ed eventi tromboembolici venosi

«Gli eventi cerebrovascolari sono stati raggruppati nel presente studio. Sebbene individualmente rari negli adolescenti, potrebbero essere considerati manifestazioni diverse di una patologia comune. Un ragionamento simile è stato utilizzato quando sono stati raggruppati gli eventi tromboembolici venosi. Alcuni studi sugli adulti riportano un aumento del rischio di eventi tromboembolici venosi ed eventi emorragici in seguito alla vaccinazione, [30, 44] mentre altri no.[45-47] Uno studio nordico sugli adulti non ha trovato associazioni coerenti con malattie cerebrovascolari o disturbi della coagulazione,[48] mentre uno studio condotto su adolescenti non ha riportato associazioni con eventi tromboembolici o cerebrovascolari (ad eccezione della miocardite).[27] Uno studio condotto su ragazzi di età compresa tra 16 e 19 anni non ha riportato associazioni tra vaccinazione e trombosi venosa profonda o embolia polmonare.[38]».

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«Non abbiamo trovato associazioni statisticamente significative tra vaccinazione ed eventi cerebrovascolari o eventi tromboembolici venosi. Le stime degli eventi tromboembolici venosi erano elevate dopo le vaccinazioni di prima e seconda dose, sia all’interno che all’esterno delle finestre di rischio nell’analisi di Poisson (Tabella 3). Questi eventi dovrebbero quindi essere ulteriormente indagati».

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Altri eventi avversi

«Sebbene la maggior parte degli esiti studiati non fossero significativamente associati alla vaccinazione, alcuni (aritmia, artropatia, eventi cerebrovascolari, encefalomielite e meningite, sindrome di Guillain-Barré, porpora di Henoch-Schönlein, porpora trombocitopenica idiopatica e sindrome infiammatoria multisistemica nei bambini [MIS-C]) non può essere escluso a causa della rarità».

Con la parola rarità i medici norvegesi attenuano l’allarme sugli eventi avversi che, almeno per quanto concerne la linfoadenopatia e le appendici acute dovrebbero indurre qualsiasi genitore sano di mente a evitare la vaccinazione mRNA Covid negli adolescenti che sono quelli a correre il minore rischio come evidenziato dalle statistiche in Italia rilevate durante la fase pià acuta della pandemia.

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Mentre i pericoli di gravissimi disturbi del sistema immunitario sono stati già evidenziati da altri studi e da molte ricerche ancora in fase di accreditamento sui rischi potenzialmente letali dei sieri genici mRNA. 

Non va inoltre dimenticato che la banca centrale norvegese Norges Bank è uno dei più importanti investitori mondiali delle Big Pharma dei vaccini e sarà presto presieduta dall’ex primo ministro sdel paese scandinavo Jens Stoltenberg appena lascerà il posto di segretario generale della NATO dove è stato premiato per il suo precedente incarico di direttore dell’ong GAVI Alliance fondata da Bill Gates e dai Rockefeller per l’immunizzazione globale.

Fabio Giuseppe Carlo Carisio
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MAIN SOURCES

MEDRXIV – Adverse Events Following SARS-CoV-2 mRNA Vaccination in Adolescents: A Norwegian Nationwide Register-Based Study

GOSPA NEWS – INCHIESTE COVID. VACCINI & Big Pharma

GOSPA NEWS – WUHAN-GATES DOSSIER

VACCINI mRNA KILLER. 14 MODI IN CUI POSSONO UCCIDERE. Sintesi dei Più Scioccanti Studi Mondiali per Patologia

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Fabio Giuseppe Carlo Carisio

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