CARDINALE CINESE CON ATTIVISTE LGBT DEGLI “OMBRELLI” CANVAS-CIA-SOROS. L’Arresto che “Preoccupa il Vaticano”

CARDINALE CINESE CON ATTIVISTE LGBT DEGLI “OMBRELLI” CANVAS-CIA-SOROS. L’Arresto che “Preoccupa il Vaticano”

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di Redazione Gospa News

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«Il cardinale Zen era uno degli amministratori fiduciari dell’organizzazione benefica, che ha smesso di operare nell’ottobre scorso. Le autorità lo hanno arrestato insieme ad altri promotori del Fondo, tra cui la nota avvocatessa Margaret Ng, l’accademico Hui Po-keung e la cantautrice Denise Ho. Da quanto si apprende, l’indagine delle Forze dell’ordine si concentra sull’eventuale ‘collusione’ del Fondo 612 con forze straniere, in violazione della draconiana legge sulla sicurezza nazionale imposta da Pechino nell’estate 2020. Zen è da tempo nel mirino del governo cinese. A gennaio la stampa pro-establishment ha pubblicato quattro articoli in cui lo si accusava di aver incitato gli studenti a rivoltarsi nel 2019 contro una serie di misure governative».

E’ quanto ha scritto AsiaNews in merito all’arresto del cardinale della Chiesa Cattolica in pensione, Joseph Zen, 90 anni, fermato lo scorso 11 maggio dalle autorità di Hong Kong, della quale diocesi è stato a lungo vescovo cattolico. Il cardinale è stato arrestato dalla polizia costituita per vegliare sulla sicurezza nazionale cinese con l’accusa «collusione con forze straniere» in relazione al suo ruolo di amministratore del “612 Humanitarian Relief Fund”, che ha sostenuto i manifestanti pro-democrazia nel pagamento delle spese legali che dovevano affrontare.

La notizia ha suscitato una vasta eco tra i giornali cattolici che si sono subito schierati contro le presunte repressioni religiose del Partito Comunista cinese anche e le battaglie del porporato hanno ben poco di spirituale/cristiano ma moltissimo di politico…

L’eterna giovinezza del cardinale in pensione Joseph Zen a 90 anni

«La Santa Sede ha appreso con preoccupazione la notizia dell’arresto del cardinale Zen e segue con estrema attenzione l’evolversi della situazione». Lo afferma il direttore della sala stampa vaticana Matteo Bruni secondo quanto riportato da Avvenire.

«Aperto difensore dei diritti democratici a Hong Kong e nella Cina continentale, il cardinale Zen ha spesso assistito alle udienze che vedono imputati politici e attivisti filo-democratici, finiti alla sbarra con l’accusa di aver violato il provvedimento sulla sicurezza nazionale. Zen è un sostenitore del movimento pro-democrazia» aggiunge il quotidiano della Conferenza Episcopale Italiana.

Ma se si analizza a fondo l’ambito in cui si muove la controversa figura dell’attempato alto prelato emerge un quadro poco confortante in cui la testimonianza del Dio di Gesù Cristo Risorto sembra aver ceduto il passo a un progressismo laico palesemente contrario ai più radicati valori della Bibbia.

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Nato a Shanghai e ordinato nel 1961 sacerdote dei Salesiani di Don Bosco, il cardinale Zen era fuggito a Hong Kong per sfuggire alla seconda guerra civile cinese e lì era diventato vescovo. Fu proclamato cardinale nel 2006, la seconda persona della Chiesa cattolica di Hong Kong a ricevere questo onore. Successivamente, dopo il controverso ritorno della colonia britannica sotto il potere di Pechino nel 1997, è divenuto un sostenitore del movimento democratico di Hong Kong, molto attivo nella lotta contro l’ingerenza del Partito Comunista Cinese nelle attività missionarie e ecclesiastiche.

Conosco personalmente una giovane e fervente cristiana di Hong Kong, già impegnata come avvocatessa in una banca estera, e non mi ha mai palesato un clima di feroce repressione religiosa.

«Beato l’uomo che non segue il consiglio degli empi, non indugia nella via dei peccatori e non siede in compagnia degli stolti; ma si compiace della legge del Signore, la sua legge medita giorno e notte» recita il Salmo 1 che probabilmente dovrebbe essere ripassato dall’anziano cardinale viste le frequentazioni che si è scelto negli ultimi decenni.

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L’ex vescovo di Hong Kong è stato infatti arrestato insieme alla cantante, attrice e attivista Denise Ho Wan-see, classe 1977, nota come HOCC dopo aver avviato nel 2007 l’HOCC Charity Fund per incoraggiare i sostenitori e i giovani a prendersi cura e dare di più alla società. Di lei scrive Wikipedia: «Impegnata per la democrazia e per i diritti LGBT, è stata inserita nella lista nera del governo cinese per la sua partecipazione attiva al Rivolta degli ombrelli del 2014. È stata arrestata nel dicembre 2021 ad Hong Kong dalla polizia cinese in occasione della chiusura del giornale on line pro-democrazia Stand News. È stata inserita dalla BBC nella lista delle 100 donne più influenti al mondo.

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All’età di 35 anni Deniso Ho si è orgogliosamente annunciata come “tongzhi”, un termine gergale cantonese per omosessuali, durante la quarta parata annuale dell’orgoglio di Hong Kong il 10 novembre 2012. E’ quindi divenuta famosa come cantautrice proprio grazie alla Lobby LGBT che all’interno del movimento “612 Humanitarian Relief Fund”, di cui il cardinale Zen è stato esponente di spicco prima che l’Ong fosse chiusa dalle autorità, può vantare anche Cyd Ho Sau-Lan.

L’ong 612 che, prima di essere chiuso dalle autorità, tra gli altri riuniva il cardinale Zen, la leader LGBT Cyd Ho Sau-Lan e la la lesbica Denise Ho

«Cyd è un’avvocatessa sostenitrice dei diritti LGBT e dei diritti delle lavoratrici del sesso e delle donne, ed è stata una voce significativa contro la discriminazione di genere e la discriminazione sui ruoli familiari. È stata una dei pochi legislatori a sostenere apertamente LGBT e successivamente ha ricevuto critiche e attacchi. Ha spinto il governo a emanare una legislazione contro la discriminazione basata sulla razza e sull’orientamento sessuale. È stata presidente della commissione per i progetti di legge per il progetto di legge sull’istruzione (rivisto) del 2004 e vicepresidente della commissione per gli affari ambientali».

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Questo è quanto si legge proprio nel sito ufficiale 612, collegato con altri movimenti politici di raccolta fondi e con la Rivoluzione degli Ombrelli di cui si è presa il merito l’ong Canvas.  Ed è quei che viene il peggio per il povero cardinale…

In sfregio al proprio acronimo derivante del Center for Applied NonViolent Actions and Strategies, ovvero Centro per le azioni e le strategie non violente applicate, gli attivisti non lesinano il ricorso ad ogni forma di aggressione violenta.

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«CANVAS è stata fondata nel 2005 da Slobodan Djinovic e Srdja Popovic per sostenere l’uso della resistenza non violenta nella promozione dei diritti umani e della democrazia. Da allora, abbiamo lavorato con attivisti pro-democrazia di oltre 50 paesi» scrivono gli attivisti nel loro sito omettendo di dire che sono gli stessi che insanguinarono le piazze con il Pugno Chiuso “Otpor” a Belgrado prima della Guerra dei Balcani, durante la Rivoluzione delle Rose a Tbilisi, la Rivoluzione dei Cedri in Libano e la Rivoluzione Arancione di Kiev, antipasto del golpe finanziato dai paesi NATO nel febbraio 2014 dopo il massacro compiuto da misteriosi cecchini mercenari tra la folla e i poliziotti in piazza Maidan.

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In una precedente inchiesta di Gospa News abbiamo dimostrato come gli attivisti della Rivoluzione degli Ombrelli abbiano usato la guerriglia urbana incendiaria con le bottiglie molotov, già sperimentata con le Guarimbas in Venezuela, dove Canvas si vanta di aver sobillato il regime-change contro il presidente eletto Nicolas Maduro. Nel medesimo reportage abbiamo evidenziato l’increscioso episodio di un parlamentare cinese ferito con una coltellata da una manifestante che gli aveva offerto dei fiori per avvicinarlo.

Nella stessa inchiesta abbiamo spiegato come gli attivisti degli Ombrelli abbiano avuto contatti con l’ambasciata americana e siano stati pilotati dal controspionaggio della Central Intelligence Agency, grazie agli attivisti di Canvas creati dalla stessa CIA nell’ex Jugoslavia, e dal grande esportatore delle democrazie con le rivoluzioni sanguinarie: il plutarca ungaro-americano George Soros.

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Tra gli altri attivisti del movimento “612” c’è anche la dottoressa Margaret Ng Ngoi-yee, avvocato praticante a Hong Kong. Ng ha rappresentato il collegio legale funzionale nel Consiglio legislativo dal 1995 al 1997 e dal 1998 al 2012. È anche membro del Partito Civico e del Gruppo di preoccupazione articolo 45 Legge fondamentale. Prima di intraprendere la pratica legale, ha lavorato per l’Università di Hong Kong e la Chase Manhattan Bank of America (ora JP Morgan Chase) e ha ricoperto una posizione senior in Ming Pao Daily News.

Ecco un’altra discepola del mondo degli speculatori finanziari di Soros & co che investono sulle corporations americane della Lobby delle Armi.

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A questo punto perché stupirsi se il pur vecchio cardinale Zen è stato arrestato da un regime cinese che, alla pari di quello italiano ed europeo, non tollera movimenti estremisti sospettati di essere finanziati dall’intelligence di paesi stranieri?

Il Vaticano ha perso un’occasione per calare un velo pietoso sulla vicenda. Anche in considerazione del fatto che i grandi passi avanti tra la Santa Sede e il governo di Pechino controllato dal Partito Comunista Cinese sulla libertà religiosa potrebbero subire una battuta d’arresto. L’accordo provvisorio sulla nomina dei vescovi firmato il 22 settembre 2018 è stato infatti prorogato fino all’ottobre 2022 ed è pertanto in prossima scadenza.

Va detto che nella sua lunga vita religiosa Zen ha “anche” lottato per il Cristianesimo condannando la rimozione delle croci dall’esterno delle chiese in Cina e ha celebrato negli anni messe in ricordo dei martiri di Tiananmen a Pechino: i giovani massacrati dalle autorità il 4 giugno del 1989 per aver chiesto libertà e democrazia.

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Ma di recente si apertamente schierato contro l’accordo tra il Vaticano e la Cina sulla nomina dei vescovi esponendo dei Dubia rimasti senza risposta da parte di Papa Francesco I. In un paese dichiaratamente ateo come la Cina la tolleranza religiosa è già di per sé un miracolo che occasionalmente soggiace ai capricci persecutori dei governatori locali, come ne abbiamo scritto più volte.

Ma tale compromesso ha cercato di sanare la contrapposizione tra i vescovi cattolici nominati dal governo cinese, senza il consenso del Pontefice, e quelli creati dalla Chiesa Cattolica. Non è certamente un esempio di pieno rispetto della libertà religiosa ma è un ottimo punto di convergenza.

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Inoltre, nel pieno di un biennio dove anche in Occidente la pandemia ha legittimato dittature sanitarie e sociali, può essere visto come un enorme risultato.

Basti pensare che durante la Pasqua del 2020 il governo italiano impose alla Chiesa Cattolica un severissimo lockdown, definito massonico dal parlamentare leghista Alessandro Pagano, vietando le funzioni religiose aperte al pubblico nella solennità della Festa della Risurrezione di Gesù Cristo del 12 aprile salvo poi aprire le gabbie ai cortei delle Bandiere Rosse per la Ricorrenza del 25 Aprile, anniversario della Liberazione dell’Italia dal Nazismo.

Prima che tornasse in voga nell’Ucraina resa da Soros così democratica da essere amica dei Nazisti del Battaglione Azov!

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FONTI

GOSPA NEWS – DOSSIER LOBBY ARMI

GOSPA NEWS – DOSSIER UCRAINA

GOSPA NEWS – SOCIETA’ E BIOETICA

PASTORE CRISTIANO INCARCERATO PER 2 SETTIMANE. Per dire Messa violò le Regole Covid: Canada come la Cina!

VENEZUELA: ARRESTATO PER TERRORISMO IL BRACCIO DESTRO DI GUAIDO’

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