ANALISI DI UNA CATASTROFE PREMEDITATA. Troppi Indizi Accusano Kiev per l’Attacco alla Diga: già Colpita più volte con Missili Himars USA o Vilkha Ucraini

ANALISI DI UNA CATASTROFE PREMEDITATA. Troppi Indizi Accusano Kiev per l’Attacco alla Diga: già Colpita più volte con Missili Himars USA o Vilkha Ucraini

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di Fabio Giuseppe Carlo Carisio

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«L’atto barbaro di distruggere la centrale idroelettrica di Kakhovka nella regione di Kherson» rappresenta per il presidente russo Vladimir Putin un gioco d’azzardo dell’Ucraina e dei suoi sostenitori occidentali in una pericolosa escalation.

Lo ha detto dal Cremlino parlando al telefono mercoledì con il presidente turco Recep Tayyip Erdogan. Putin ha anche evidenziato la “massiccia catastrofe ecologica e umanitaria” a valle che questa mattina ha fatto registrare il primo bilancio delle vittime.

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LE PRIME VITTIME ANNEGATE DURANTE L’ALLUVIONE

Almeno cinque persone sono state uccise e 41 sono rimaste ferite a seguito della rottura della diga di Kakhovka, ha detto il sindaco della città che ospita la struttura danneggiata.

“Oggi è giunta notizia che delle sette persone, che pascolavano il bestiame, cinque sono morte. Siamo in procinto di evacuare gli altri due”. Si tratta dei sette cittadini dati già ieri per dispersi.

Il Capo di Stato russo ha aggiunto che l’Ucraina sta “commettendo crimini di guerra [e] sta usando apertamente metodi terroristici”, anche sul suolo russo. E in tutti questi ha il supporto e l’incoraggiamento delle potenze occidentali, ha osservato Putin.

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Martedì, il rappresentante permanente della Russia presso le Nazioni Unite, Vassily Nebenzia, ha accusato il “regime di Kiev” di portare a termine un “complotto terroristico”. Ha aggiunto che c’erano indicazioni che l’atto di sabotaggio fosse stato pianificato con largo anticipo.

Secondo il diplomatico, Kiev ha compiuto il drastico passo di liberare le sue forze per la controffensiva altrove, oltre a “vendicarsi sui Crimea per la loro scelta a favore della Russia e lasciare la popolazione della Crimea senz’acqua”.

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I loro commenti arrivano nel momento in cui persino due delle più importanti nazioni della guerra per procura della NATO in Ucraina, il Regno Unito e gli USA, finanziatori del golpe del 2014 a Kiev e poi accusati di essere complici dei sabotaggi ai gasdotti NordStream e al Ponte di Kerch che collega la Crimea alla regione russa di Krasnodar, usano molta cautela nell’individuare il responsabile del tremendo disastro.

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Esso si è aggravato anche per le 150 tonnellate di petrolio sono fuoriuscite dalla centrale idroelettrica di Kakhovka e confluite nelle acque del fiume Dnepr con gravi incubi per i campi agricoli circostanti e per il Mar Nero dove la chiazza oleosa sta per riversarsi.

La titubanza di Londra e Washington è stata rimarcata persino dal Kiev Post che non comunque si è sbilanciato sulle responsabilità del sabotaggio.

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«Il Regno Unito – uno dei più fedeli alleati dell’Ucraina – ha dichiarato mercoledì che non è disposto ad attribuire la colpa in questo momento e che “sbaglierebbe per eccesso di cautela su questo”» ha riferito il quotidiano della capitale ucraina.

Parlando ai giornalisti a margine di un incontro all’OCSE a Parigi, il ministro degli Esteri britannico James Cleverly ha dichiarato: “Non diremo nulla finché non saremo completamente armati di tutti i fatti disponibili”.

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Ma ha poi incolpato indirettamente la Russia per l’invasione militare: “È chiaro che questo evento è una diretta ripercussione dell’invasione russa dell’Ucraina, e non c’è nulla che la Russia possa fare per nascondere questo fatto”, ha detto.

Analoghe parole sono giunte da vari uomini di governo degli Usa che hanno ritenuto responsabile Mosca in quanto gestore della diga dopo l’invasione militare ma senza incolparla per la rottura del muro di contenimento

Il segretario generale della NATO Jens Stoltenberg ha INVECE dichiarato che giovedì presiederà una riunione di un gruppo di coordinamento di emergenza con l’Ucraina sulla “oltraggiosa distruzione” della diga.

Similare  la solitaria posizione del premier italiano Giorgia Meloni che, come se fosse perdutamente sedotta e innamorata di Zelensky, si beve ogni sua dichiarazione sulla guerra contro Putin, che in più di un’occasione si è rivelata falsa ed ipocrita

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Il Presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky è andato a visitare gli alluvionati della regione di Kherson sul lato Ovest del fiume, ormai divenuto la linea geografica del fronte di guerra tra esercito ucraino e russo, continuando a ribadire che sono stati i russi a fare esplodere l’infrastruttura.

Ma molteplici indizi probatori evidenziano il contrario. Analizziamoli.

CNN: “SOLDATI RUSSI TRAVOLTI DALL’INONDAZIONE”

La prima sollevare dei dubbi è stata la TV americana.

«Le truppe ucraine hanno visto i soldati russi essere travolti dalle acque alluvionali e fuggire dalla riva orientale del fiume Dnepr dopo il crollo della diga di Nova Khakovka, ha detto un ufficiale delle forze armate ucraine. Molte truppe russe sono state uccise o ferite nel caos, secondo l’ufficiale» scrive il network.

«Il capitano Andrei Pidlisnyi ha detto che quando la diga è crollata nelle prime ore di martedì mattina “nessuno dalla parte russa è riuscito a scappare. Tutti i reggimenti che i russi avevano da quella parte sono stati allagati”».

Pidlisnyi ha detto alla CNN che credeva che i russi avessero deliberatamente attaccato la diga per interrompere i piani delle forze ucraine per un’imminente offensiva.

Ha inoltre spiegato che la conformazione del terreno intorno al fiume ha fatto sì che l’esercito russo, situato sulla sponda orientale, abbia subito gravi impatti nella breccia della diga. La sua unità è stata in grado di osservare lo svolgersi degli eventi attraverso l’uso di droni e truppe sulla scena. Le unità russe in pericolo potrebbero non essere state avvertite, forse per mantenere l’elemento sorpresa, ha detto Pidlisnyi.

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Una tattica subdola e infame che non si addice a un ex funzionario militare del KGB come Putin che è anche un devoto cristiano ortodosso con a cuore le sue troppe al punto di inviare loro un’icona del Cristo Salvatore da far circolare in pellegrinaggio tra esse… 

La testimonianza del generale ucraino «non sembra avvalorare l’ipotesi di un sabotaggio deliberato della Russia, ma piuttosto quella di un cedimento strutturale improvviso della diga» scrive l’agenzia italiana Nova News, esperta di geopolitica militare in virtù della partnership con l’industria bellica italiana Leonardo.

Ma questa tesi è di fatto smentita dall’entità dalle decine di metri di lunghezza dello squarcio nella barriera di contenimento in cemento armato e da altre affermazioni contenute nell’articolo.

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«Secondo l’emittente televisiva statunitense, le foto satellitari mostrano che la diga appariva nel complesso strutturalmente intatta almeno sino al 28 maggio scorso; fotografie scattate pochi giorni più tardi, il 5 giugno, mostrano invece danni significativi a una sessione della strada che coronava l’orlo della diga, un danno che pare provocato da un attacco esterno, forse tramite proiettili d’artiglieria» scrive infatti Nova.

I PRECEDENTI BOMBARDAMENTI UCRAINI CONTRO LA DIGA

Tale ipotesi è stata confermata nel dettaglio da un’autorità civile russa e da un video pubblicato su YouTube dalla NBC che mostra il filmato registrato dalle telecamere di videosorveglianza della centrale idroelettrica fornendo però un’interpretazione travisata per non dire assurda…

«Ci sono state esplosioni alla diga ucraina di Kakhovka all’inizio di novembre 2022. L’intelligence militare britannica dell’epoca ha affermato che quasi certamente era opera delle forze russe che utilizzavano detonazioni controllate» scrive il sito americano che è noto per essere un network di propaganda dell’amministrazione Biden e dei Democratici USA di cui ha sostenuto tutta la propaganda sui vaccini Covid inefficaci e pericolosi.

Non dimentichiamo che il controspionaggio britannico MI6 è stato accusato da un giornalista investigativo americano di aver pianificato l’attentato dinamitardo al Ponte di Kerch che collega la Crimea alla provincia russa del Krasnodar.

La realtà dei fatti è un’altra. Le esplosioni ci sono state ma sono più compatibili con il lancio di razzi che con misteriose detonazioni interne senza motivo…

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«Le truppe ucraine si stavano preparando da oltre sei mesi a distruggere la centrale idroelettrica di Kakhovka (HPP) prima di sferrare un devastante attacco finale, ha dichiarato giovedì il capo dell’amministrazione della Novaya Kakhovka, Vladimir Leontyev» scrive la TASS – Russian News Agency.

Ma questa affermazione è stata confermata anche dal Washington Post che, come abbiamo scritto nel precedente articolo, ha pubblicato un’intervista a un generale ucraino in cui ha sostenuto di aver deliberatamente effettuato alcuni lanci di missili contro le paratoie esterne della diga per sperimentare la possibilità di un eventuale futuro sabotaggio. La notizia è stata riportata ormai da quasi tutti i giornali del mondo.

Ma vediamo nel dettaglio gli indizi probatori di un sabotaggio dell’esercito di Kiev.

LA CRONOLOGIA DEGLI ATTACCHI DI KIEV 

Come ha sottolineato il sindaco, “per strana coincidenza”, il livello dell’acqua nel bacino idrico di Kakhovka è stato innalzato di 1,5 metri prima che l’esercito ucraino distruggesse la diga dell’HPP con il suo colpo finale il 6 giugno.

«Hanno effettuato voli di droni sull’area e sapevano perfettamente dove ogni razzo del sistema HIMARS [il sistema di razzi a lancio multiplo di fabbricazione statunitense fornito al regime di Kiev dai paesi occidentali] avrebbe colpito il suo obiettivo e conoscevano la condizione dell’HPP (centrale idroelettrica – ndr) e hanno sferrato l’attacco finale proprio contro le sezioni deboli, cioè [loro] stavano preparando e deliberatamente distruggendo l’HPP da oltre sei mesi… E perché il livello dell’acqua è stato alzato di oltre 1,5 metri nel bacino idrico di Kakhovka quasi un giorno o due prima di quello?” ha detto il sindaco in una trasmissione in diretta su Channel One della TV russa.

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L’esercito ucraino ha bombardato Nova Kakhovka per la prima volta l’11 giugno 2022 e ha iniziato massicci bombardamenti del Kakhovka HPP nel luglio dello stesso anno, ha detto.

“In agosto e settembre, si sono intensificati in modo significativo. Di conseguenza, la chiusa e la pavimentazione stradale sono state colpite: esattamente le strutture che sono state distrutte. Per quattro mesi l’anno scorso, i razzi HIMARS hanno sicuramente “rafforzato” la forza strutturale dell’HPP Kakhovka. Cosa successo dopo è stata la conseguenza, l’ultima goccia”, ha sottolineato il sindaco di Novaya Kakhovka.

«Il Kakhovka HPP fa parte della cascata Dnieper delle centrali idroelettriche. Nella notte fino al 6 giugno, l’esercito ucraino ha lanciato un attacco contro l’HPP di Kakhovka, distruggendo le valvole idrauliche dell’impianto e provocando uno scarico incontrollato di acqua» aggiunge la TASS.

L’IGNORANTE TEORIA DI UN’AZIONE RUSSA PER FERMARE LA CONTROFFENSIVA

In difesa dell’Ucraina molti giornali italiani ripresi purtroppo persino dal direttore di Radio Maria, il sacerdote cattolico padre Livio Fanzaga che crede a ogni menzogna propalata dalla propaganda russofoba sebbene sia la stessa che sostiene i Gay Pride, hanno diffuso una teoria politica intrisa di profonda ignoranza sul contesto militare.

Hanno infatti sostenuto che l’esplosione suicida dei russi sarebbe stata innescata per allagare l’area di Kherson e fermare la controffensiva tanto annunciata di Kiev.

La mappa sul fronte di guerra elaborata dal sito specializzato South Front: come si vede i combattimenti della controffensiva sono tutti nelle regioni orientali dell’Ucraina ben distanti dal fiume Dnepr

Assolutamente falso. L’esercito ucraino non ha mai tentato, e mai lo farebbe, un attacco suicida che presuppone il guado del fiume Dnepr. Basti pensare che persino la potente armata, che aveva conquistato la città di Kherson creato un avamposto nel territorio sul lato occidentale controllato dagli Ucraini è stata alla fine costretta a ritirarsi per le difficoltà di approvvigionamento.

Ecco perché il fiume è diventato la linea invalicabile del fronte di guerra tra esercito ucraino e russo.

A conferma di ciò va rimarcato che tutti i tentativi di attacco falliti di Kiev, con quasi 5mila soldati uccisi in pochi giorni (quasi 4mila nei primi giorni e altri mille mercoledì), sono avvenuti nelle regioni orientali dell’oblast di Karkov e del Donbass (Lugansk e Donetzk) che distano un centinaio di chilometri dalla diga.

IL PERICOLOSO SABOTAGGIO DI UN OLEODOTTO DI AMONIACA A KARKOV

L’ipotesi del sabotaggio ucraino dalla diga è stata indirettamente confermata anche da un altro grave episodio accaduto due giorni prima dell’esplosione nella centrale idroelettrica.

Un gasdotto di ammoniaca è stato danneggiato nella regione ucraina di Kharkov, ha detto lunedì il capo dell’amministrazione militare regionale, Oleg Sinegubov.

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Facendo saltare l’oleodotto dell’ammoniaca Togliatti-Odessa, il regime di Kiev ha eliminato la possibilità di fornire ammoniaca ai mercati globali e ha inferto un duro colpo agli sforzi personali del segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres per combattere la carestia nei paesi poveri, ha affermato la portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova ha detto mercoledì.

LA DEVASTAZIONE CAUSATA DA MISSILI VILKHA O HIMARS

Per chiudere l’analisi resta solo da capire come l’Ucraina avrebbe fatto saltare la diga. Un sabotaggio interno viene ritenuto impossibile perché la centrale idroelettrica era pattugliata dai militari russi giorno e notte in quanto ritenuto obiettivo sensibile per i precedenti attacchi missilistici e, qualora fosse riuscito ad avvenire, avrebbe lasciato tracce evidenti.

Alcuni sedicenti analisti hanno sostenuto che la lunghezza dello squarcio nella cinta muraria di protezione fosse troppo ampia per poter essere stata da un missile.

Ma infatti l’esperimento di attacco tentato dall’esercito dell’Ucraina nell’inverno 2022, come sostenuto dal Washington Post, fu sperimentato con l’utilizzo del lanciarazzi fornito dagli USA a Kiev M142 High Mobility Artillery Rocket System che può sparare in pochi secondi una raffica di missili sullo stesso bersaglio innescando micidiali esplosioni.

Questo sistema è supportato da un camion e può lanciare anche i razzi di ultima generazione M31A2 con testata unitaria ad alto esplosivo da 200 libbre (91 kg). Intervallo: 15–92 km (9,3–57,2 mi). M31A1 migliorato con Insensitive Munition Propulsion System (IMPS). Solo variante M31 in produzione dal 2019.

In un primo articolo, invece, l’agenzia di stampa russa TASS aveva ipotizzato che fosse stato utilizzato un strumento bellico quasi identico, orgoglio della produzione ucraina.

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Si tratta del Vilkha (ucraino: «Вільха», “Alder tree”, anche Olkha) che è un lanciarazzi multiplo pesante anch’esso in grado di sparare missili guidati. Progettato dal Luch Design Bureau, era basato sul sistema di lancio di razzi BM-30 Smerch e sviluppato negli anni 2010. Vilkha è entrato in servizio nelle forze armate ucraine nel 2018.

Il Vilkha-M aggiornato utilizza il razzo R624M migliorato, che riduce il peso della testata a 170 kg per raggiungere una portata maggiore di 130 km, sebbene con una precisione inferiore di 30 m CEP. I proiettili che estendono ulteriormente la gittata sono in fase di sviluppo.

Il lanciarazzi Vilkha di fabbricazione ucraina molto simile all’HIMARS

L’ipotesi che fa propendere per l’uso dell’HIMARS deriva dal fatto che i Vilkha sono stati usati nel primo periodo di guerra, prima della fornitura del lanciarazzi americano, e pertanto in teoria potrebbe essere stati esaurita la scorta.

Ma non va dimenticato che la lunghezza di gittata è superiore di quasi 50 km rispetto al sistema che hanno fornito gli USA proprio per non permettere a Kiev di fare ingenti danni a distanza nel territorio russo esacerbando ulteriormente il conflitto in modo formale e palese.

Infatti gli attacchi nella regione di Belgorod sono perpetrati da terroristi neo-nazisti di nazionalità russa, sicuramente addestrati in Ucraina dalla CIA, ma coi quali Zelensky nega ogni coinvolgimento. 

Il problema è stato superato con la fornitura all’esercito ucraino dei missili da crociera britannico Storm Shadow, finora tutti intercettati dalle batterie difensive Russe. A differenza di quest’ultimo gli HIMARS e i Vilkha sono ben più difficili da intercettare proprio perché volano sono lanciarazzi multipli e volano a bassa quota.

I MISSILI PRODOTTI DAL GIORNALISTA DEL GOLPE DI EUROMADIAN

Una curiosità finale.

La Luch Design Bureau che produce l’innovativo missile ucraino fa parte di Ukroboronprom, l’industria nazionale bellica, di cui è stato vice direttore (dal 2019 al 2021) l’ex parlamentare Mustafa Nayyem, il reporter islamico di origini afghane che diede il via alle proteste di piazza EuroMadian grazie all’appoggio di Mark Zuckerberg su Facebook nel novembre 2014 quando la Hromadske.TV per cui lavorava fu finanziata da George Soros e dalle ambasciate di Kiev di alcune nazioni NATO tra cui USA e Regno Unito.

UkraineGate: reporter islamico finanziato da Soros e Usa nel golpe 2014 ora ai vertici dell’industria di armi

La sparatoria di alcuni misteriosi cecchini mercenari contro manifestanti ma anche poliziotti fedeli al governo filo-russo, analoga a quella ordita dal controspionaggio americano della CIA a Caracas nel 2002, ha fatto deflagrare la rivolta trasformandola in un golpe con regime-change già tentato da Soros con la Rivoluzione Arancione di 10 anni prima.

GOLPE NATO IN UCRAINA: LA GENESI – 1. Strage di Cecchini in piazza Maidan a Kiev 2014 come quella con Regia CIA a Caracas 2002

Nayem è stato licenziato da vicedirettore della Ukroboronprom il 29 aprile 2021 per soppressione dell’incarico (a conferma che si trattava con ogni probabilità di un ruolo politico di riconoscimento per la sua attività rivoluzionaria del 2014). Ma dal 4 agosto 2021 al 28 gennaio 2023 è diventato Viceministro delle Infrastrutture. Il 28 gennaio 2023 il gabinetto dei ministri dell’Ucraina ha nominato Nayyem capo dell’Agenzia statale per il restauro e lo sviluppo delle infrastrutture.

Fare il golpista è pertanto una missione molto remunerativa (se si sopravvive…)

Com’è affascinante il mondo quanto tutto appare circolare a conferma di una tremenda diabolica premeditazione.

Fabio Giuseppe Carlo Carisio
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MAIN SOURCES

GOSPA NEWS – LOBBY DELLE ARMI

GOSPA NEWS – DOSSIER UCRAINA


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Fabio Giuseppe Carlo Carisio

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