VACCINATI COVID: TURBO-CANCRO DOPO POCHI GIORNI-ORE! 26 Casi SHOCK in Studio di Oncologa Italiana sul Rischio Cancerogeno mRNA

VACCINATI COVID: TURBO-CANCRO DOPO POCHI GIORNI-ORE! 26 Casi SHOCK in Studio di Oncologa Italiana sul Rischio Cancerogeno mRNA

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di Fabio Giuseppe Carlo Carisio

«L’insorgenza dei sintomi rispetto all’inoculo del vaccino è stata in genere breve: da qualche giorno a tre mesi; addirittura poche ore come nel caso della paziente, già affetta da sclerodermia, che ha sviluppato una Leucemia Mielomonocitica».

E’ forse questa la frase più agghiaiante del corposo studio realizzato dall’oncologa italiana Patrizia Gentilini e intitolato “Vaccini mRNA Anticovid-19 e Rischio Cancerogeno: Un Inquietante Sospetto”.

La ricerca è stata diffusa in anteprima dal sito ufficiale della Fondazione Allineare Sanità e Salute, del cui Comitato Scientifico la specialista medica è componente (link in fondo all’articolo). E’ di grande rilievo sia per le fonti di letteratura medica citate (47) sia per il numero di 26 Casi Report di tumori analizzati dall’autrice.

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Un numero assai limitato rispetto alle segnalazioni di reazioni avverse registrati dalla piattaforma EudraVigilance per forme anomale tumorali rinominate dagli esprimi americani e inglesi “turbo-cancro” ormai quasi 2 anni fa.

La nostra precedente inchiesta aveva infatti svelato 642 esiti fatali tra ben 7.116 casi nell’Unione Europea raccolti dalla piattaforma di farmacovigilanza dell’European Medicines Agency solo per le prime dosi di sieri genici mRNA, quindi senza prendere in considerazione i BOOSTER dalla terza alla settima dose (già inoculata in Piemonte).

Ma la sostanziale importanza clinica dello studio della professoressa Gentilini (già Dirigente Medica dell’Unità Operativa di  Oncologia di Forlì e autrice di un articolo allarmante su Il Fatto Quotidiano) è data dalla precisa osservazione dell’analisi delle forme tumorali e dei tempi di insorgenza dopo le inoculazioni dei cosiddetti vaccini Covid-19. 

In vari casi si sono infatti sviluppate linfomi nel sito d’inoculo soltanto 3 giorni dopo!

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In questa sintetica analisi del dovizioso documento tutti i link si riferiscono a precedenti articoli di Gospa News in quanto più divulgativi e meno tecnici dei link citati in bibliografia più utili agli addetti ai lavori.

«Prove crescenti hanno dimostrato che non producono immunità sterilizzante, consentendo alle persone di incorrere in frequenti reinfezioni. E’ inoltre appurato che l’mRNAvaccinale può raggiungere, grazie alle nanoparticelle lipidiche in cui è incapsulato, ogni distretto dell’organismo, interferendo a più livelli con il sistema immunitario e potendo innescare patologie su base autoimmunitaria, ma anche potenziali processi degenerativi in senso neoplastico» (Le neoplasie sono forme tumorali – ndr)

«Ai numerosi effetti avversi già segnalati (alterazioni ematologiche, metaboliche, danni all’apparato cardiovascolare, renale, riproduttivo, nonché danni al sistema endocrino, immunitario, nervoso) in seguito alla somministrazione di vaccini mRNA anti COVID-19, si aggiungono ora preoccupazioni anche per un loro potenziale effetto cancerogeno» si legge nell’Abstract della ricerca che fa riferimento a quelle del biochimico Gabriele Segalla sulla tossicità dei nanomateriali.

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Ecco quindi l’allarme ribadito dall’oncologa italiana nelle sue Conclusioni dopo un approfondito capitolo su “Vaccini mRNA COVID-19 e cancro: ipotesi eziopatogenetiche e dati di letteratura” nel quale ha di fatto sintetizzato i contenuti di decine di studi pubblicati negli ultimi due anni da Gospa News dopo il boom di tumori rilevato in Italia, come previsto dal biologo Luc Montagnier nel marzo 2020.

«Lo sviluppo e la rapida commercializzazione dei vaccini mRNA contro COVID-19 hanno rappresentato una sfida senza precedenti a livello globale. Questi preparati sono stati utilizzati su larga scala nella grande maggioranza dei paesi occidentali, in tutte le età e in tutte le fasce di popolazione, anche quelle più giovani, poco o nulla colpite da Covid 19, comprese le donne in gravidanza e in allattamento anche se escluse dagli studi registrativi» si legge nella ricerca.

«Le motivazioni addotte per indurre a somministrare il farmaco e le informazioni fornite sono risultate scarse, frammentarie e spesso non veritiere, in quanto si tratta di preparati in grado di offrire una protezione transitoria dalla malattia grave, ma non sterilizzanti e non tali da impedire la trasmissione dell’infezione». 

Dato che le ripetute e continue varianti del SARS-Cov-2 continuano a eludere i booster come segnalato da medici di Harvard in uno studio pubblicato in anteprima da Gospa News.

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«A queste innegabili criticità si stanno aggiungendo quelle derivanti dalla comparsa di eventi avversi, alcuni dei quali di recente ammessi nelle schede informative, quali mio/pericarditi anche con esito fatale. L’incremento di casi di cancro, anche molto aggressivi in persone giovani, e l’inaspettata ripresa di tumori da tempo guariti o stabili a seguito della somministrazione dei vaccini mRNA anti COVI-19, sono eventi sempre più segnalati a livello internazionale e in modo indipendente da esperti oncologi e ricercatori ed alcune pubblicazioni in tal senso sono già disponibili».

Uno dei riferimenti menzionati è lo studio del primario di OncoEmatologia dell’Ospedale di Piacenza, professor Luigi Cavanna, pubblicato dalla nostra testata giornalistica nel luglio 2023.

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La nostra autonoma inchiesta sui dati di Eudravigilance delle segnalazioni di reazioni avverse sospette (pertanto non vagliate da farmacovigilanza attiva sulla correlazione e sul decorso) ne è una riprova visto che ben 2.440 risultano con esito ignoto e potrebbero pertanto riferirsi ad altri decessi.

Gentilini entra poi nel merito scientifico del fenomeno: «Le crescenti conoscenza degli effetti indotti da tali farmaci sull’organismo umano, specie a livello del sistema immunitario, offrono consistenti prove sulla plausibilità biologica di una loro potenziale azione cancerogena».

Ma prima di affrontare la parte più tecnica vediamo lo sconcertante bilancio dei casi report di vaccinati che hanno sviluppato forme di quello che è stato definito mediaticamente turbo-cancro.

26 Casi Report di Tumori sviluppati pochi Giorni dopo i Vaccini mRNA 

«Quanto ai “Case Report” si riferiscono a tumori insorti in stretta relazione temporale con i vaccini anti COVID-19. Sono casi aneddotici, di valore scientifico indubbiamente limitato, ma che, alla luce delle dichiarazioni pubbliche di illustri esperti (14-17), dell’aumento di mortalità per cancro in Inghilterra dai 15 ai 44 anni e dell’incremento di oltre il 65% negli anni 2021-2022 in Svizzera dei soggetti che hanno richiesto terapie antitumorali, si ritiene possano comununque rappresentare “campanelli d’allarme” da non trascurare».

Scrive la dottoressa prima di sintetizzare esiti riassunti in tabelle inquietanti.

«Nel complesso si sono reperiti 26 casi, 24 dei quali riguardano patologie emolinfoproliferative. Nello specifico si tratta di 8 casi di patologie linfoproliferative a fenotipo B, 10 a carico della linea T, 6 a carico della linea mieloide e due casi riguardano l’insorgenza di tumori solidi. Una sintesi è riportata nelle Tabelle 1, 2, 3 che riportano rispettivamente i casi a carico della serie linfoide suddivisi per fenotipo B, T e della serie mieloide».

«Nei tumori del sistema emopoietico e nel melanoma la sorveglianza immunitaria svolge un ruolo di particolare rilievo: appare quanto meno “suggestivo”, alla luce delle importante alterazioni del sistema immunitario indotte dai vaccini mRNA, che siano proprio le patologie emolinfoproliferative quelle più descritte e che il maggior incremento di mortalità si sia registrato in UK per il melanoma».

«I Case Report reperiti consistono nella grande maggioranza dei casi nell’insorgenza ex novo di patologie proliferative a carico della linea linfoide di fenotipo sia B che T. Il vaccino Comirnaty BioNTech/Pfizer è quello più coinvolto (16 casi). L’insorgenza dei sintomi rispetto all’inoculo del vaccino è stata in genere breve: da qualche giorno a tre mesi; addirittura poche ore come nel caso della paziente, già affetta da sclerodermia, che ha sviluppato una Leucemia Mielomonocitica (45).

«In un caso l’insorgenza di Leucemia Linfoblastica Acuta si è avuto in donna di 47 anni da due anni in remissione per Linfoma NH (34), una Leucemia Mieloide Acuta è insorta in una donna di 67 anni, in remissione dopo trapianto allogenico da 14 anni eseguito per LAM. In questo caso la paziente aveva eseguito due somministrazioni con vaccino anti COVID-19 a virus inattivato 3 mesi prima e dopo il boster con Pfizer ha sviluppato repentinamente sintomi con diagnosi di LAM (34)».

«In due casi di Linfomi T vi è stata ripresa di patologie ben controllate quali Micosi Fungoide e Papulomatosi linfomatoide (41). Da segnalare l’insorgenza di linfoma in tre casi nel sito di inoculo (37, 38, 40) e in cinque casi nei linfonodi tributari (ascella, latero cervicali)».

«Significativo il caso del Linfoma angioimmunoblastico a cellule T (36) in cui il soggetto è autore del lavoro e in cui si riporta una rapida progressione dopo booster. Il paziente, vaccinato con 2 dosi di Comirnaty alcuni mesi prima, aveva sviluppato una rara forma di linfoma ed aveva eseguito l’8 settembre PET/CT di stadiazione, dopo quattordici giorni (22 sett.) riceveva una dose di richiamo dello stesso vaccino in preparazione alla chemioterapia. Entro pochi giorni il paziente riportava un notevole gonfiore dei linfonodi cervicali destri e una seconda PET, 8 giorni dopo il boster, mostrava il netto aumento sia numerico che della attività metabolica delle linfoadenopatie preesistenti a livello sopra- e sub-diaframmatico, nonché nuove lesioni (vedi Figura 7)».

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«Per tumori solidi insorti a breve distanza dalla vaccinazione mRNA Covid 19 in un caso vi è stata ripresa di melanoma metastatico alla mammella in una donna di 64 anni, con anamnesi significativa per melanoma cutaneo precedentemente asportato (46). In un altro si è avuta la comparsa di un sarcoma aggressivo in donna di 64 anni nel sito di iniezione a distanza di pochi giorni dalla seconda dose del vaccino Moderna (47)».

Vaccini mRNA COVID-19 e cancro: ipotesi eziopatogenetiche e dati di letteratura

Nell’introduzione l’esperta di oncologia ha menzionato molteplici ricerche statistiche internazionali sull’incremento di casi di cancro al tempo della pandemia. Come evidenziato anche da un nostro recentissimo articolo.

Con un’eccezionale abilità di sintesi sui punti critici che mettono in correlazione biochimica/patologica i sieri genici mRNA e i turbo-cancro ovvero:

«In particolare l’incremento di IgG4, l’interferenza con geni oncosoppressori, l’alterazione dei meccanismi di riparo del DNA, la sovraespressione della proteina di morte cellulare nei linfociti T1, rappresentano indubbiamente elementi facilitanti la tolleranza immunitaria nei confronti di cloni neoplastici nonchè la stessa trasformazione neoplastica».

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«L’aumento nella la produzione di TGF-β, fattore che favorisce da transizione epitelio-mesenchimale, ovvero l’acquisizione da parte cellule già differenziate di proprietà proprie dello stato embrionale quali motilità e neovascolarizzazione – tipiche del processo di metastatizzazione –può fornire una ragione della particolare aggressività delle forme tumorali riscontrate» scrive l’oncologa.

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«Il reperimento poi all’interno dei vaccini mRMA di pericolose sequenze come quelle di virus oncogeni come SV40 o di plasmidi in grado di integrarsi nel genoma rende ancora più inquietante il quadro complessivo, rendendo inderogabile avviare adeguate indagini attraverso studi sia sperimentali che epidemiologici».

  • “Sovraespressione della proteina di morte cellulare 1 (PD-1, CD279)”, ovvero l’alterazione delle cellule T che svolgono una fondamentale azione anti-cancerogena come segnalato in varie riccerche
  • E infine Interazione tra subunità S2 della proteina Spike “naturale” con geni oncosoppressori P53 e BRCA1 e BRCA2 su cui riteniamo di dover citare il passaggio più tecnico:

«Si tratta di geni importantissimi che controllano la proliferazione cellulare e il riparo del DNA, agendo da freno sulla moltiplicazione incontrollata delle cellule anomale, frequentemente mutate nei tumori umani (26). Data la affinità della Spike da virus naturale con quella vaccinale (ancor più persisteente e duratura), non è improprio ipotizzare che anche questo meccanismo si realizzi dopo vaccinazione anti COVID-19».

Esplosivo! SPIKE TOSSICA DEL VACCINO PFIZER INTEGRATA NEL DNA UMANO. Frammenti nei Globuli Bianchi trovati da Ricercatori del Trentino

Due recentissimi studi pubblicati in anteprima da Gospa News, quello del nostro amico biomatematico Jean-Claude Perez (per conto della Fondazione Montagnier) e quello guidato da una giovane ricercatrice italo-albanese di un laboratorio del Trentino, hanno confermato non solo le alterazioni genetiche ma anche i devastanti danni correlati ad esse.

Il Riferimento alla Molecola Diabolica dei Sieri Genici mRNA

Quello di Perez, in particolare, analizza le patologie degenerative neurocerebrali correlate alla “molecola diabolica”, da noi definita tale perchè creata ad arte dalla biochimica ungaro-americana Katalin Karikò proprio per ingannare le cellule protettive del sangue e renderle incapaci di identificare il RNA messaggero “estraneo” dei vaccini Covid, in modo da consentirne la diffusione nel sangue per innescare la presunta risposta immunitaria.

MOLECOLA DIABOLICA DEI VACCINI mRNA CREA PRIONI KILLER E AMEBA “MANGIA-CERVELLO”. Esplosiva Scoperta di Perez dopo Studio con Montagnier

A tale alterazione da laboratorio fa riferimento anche la dottoressa Gentilini nel suo studio:

«Nel caso dei vaccini anti COVID-19, l’mRNA è stato reso molto più stabile grazie alla sostituzione delle basi uridiniche con pseudo uridina, ψ, base non presente in natura nell’mRNA delle cellule eucariotiche e ritrovabile raramente nella struttura secondaria di un altro tipo di RNA, l’RNA transfer, che agisce a valle dell’mRNA nella sintesi proteica. L’incorporazione di N1-metilpseudouridina (1-metilΨ) negli acidi ribonucleici messaggeri (mRNA) – scoperta che ha valso il Nobel 2023 per la Medicina – influisce tuttavia sul frameshifting (scivolamento) ribosomiale e quindi sulla fedeltà complessiva della traduzione dell’mRNA, con possibili conseguenze indesiderate e difficilmente prevedibili sulla sintesi proteica, come riportato in questo recente lavoro».

 

La ricercatrice italiana fa riferimento alla ricerca britannica analizzata in ogni dettaglio anche sotto gli aspetti cancerogeni dalla famosa bioimmunologo canadese Jessica Rose che ha citato la nostra sintesi anche sul suo profilo Twitter.

In essa Rose evidenzia quali sono le devastanti conseguenze sul sistema immunitario della “molecola diabolica” già citate dagli studi della biofisica americana Stephanie Seneff.

NEI VACCINI mRNA DIABOLICA MOLECOLA DI “FRANKENSTEIN”. Conferma Scientifica da Cambridge: Vaccinati Cavie Umane in Pericolo per la M1Ψ

Lacune sulla “Certezza dei Rischi di Cancro da mRNA”

Nell’eccezionale ricerca dell’oncologa italiana c’è soltanto una nota lacunosa proprio nell’Abstract iniziale:

«in seguito alla somministrazione di vaccini mRNA anti COVID-19, si aggiungono ora preoccupazioni anche per un loro potenziale effetto cancerogeno. Anche se allo stato attuale delle conoscenze non si può affermare con assoluta certezza l’esistenza di tale rischio, sempre più si stanno accumulando indizi attestanti una possibile azione oncogena dei vaccini mRNA contro COVID 19».

Purtroppo la specialista sembra non aver voluto dare peso a due massimi esperti mondiali sui vaccini come il bioimmunologo Robert Malone, inventore della tecnica mRNA da lui poi ripudiata proprio per la sua pericolosità, e il chirurgo generale dello Stato della Florida Dr. Joseph A. Ladapo che hanno basato il loro disperato appello per fermare le inoculazioni dei vaccini Covid proprio sulla “certezza” dei rischi oncogeni comprovata da un brevetto del 2019 di Moderna e dalla Guida per l’industria farmaceutica in materia di biotecnologie emessa dalla Food and Drug Administration (FDA), ente regolatore dei farmaci negli USA, in riferimento a milioni di frammenti di DNA creati dai vaccini mRNA.

Tesi peraltro accreditate  da un altro esperto citato nello studio dell’oncologa:

«Phillip Buckhaults, Direttore del Cancer Genetics, il 19 settembre 2023 ha testimoniato davanti alla Commissione per gli Affari Medici del Senato degli Stati Uniti, affermando che il vaccino anti- Covid di Pfizer, oltre a contenere mRNA, è contaminato con DNA plasmidico, dotato di potenziale rischio oncogeno, sostenendo che questo sia il vettore utilizzato per la trascrizione dell’mRNA, e dichiarando categoricamente: “So che è vero perché l’ho sequenziato io” (17)’».

DALLA FLORIDA STOP AI VACCINI COVID. Chirurgo Generale chiede a FDA di Bloccare sieri mRNA per Frammenti di DNA Pericolosi e Oncogeni

 

Ecco perché l’invito finale a fare luce sul fenomeno scritto dalla professoressa Gentilini appare fin troppo garbato e diplomatico per non dire un po’ timido, dopo centinaia di morti di turbo-cancro potenzialmente correlabili ai sieri genici mRNA per tutte le ragione da lei ben evidenziate:

«Si auspica che nel nostro paese si proceda celermente a una adeguata segnalazione e raccolta dei dati relativi all’incidenza di cancro, di cui si registra un incomprensibile ritardo. Solo su dati certi, anche se inizialmente relativi solo a qualche regione o ASL, sarebbe possibile avviare studi epidemiologici con confronto fra vaccinati/non vaccinati, in modo – ci auguriamo – da fugare ogni dubbio circa un potenziale effetto cancerogeno di questi prodotti. Ciò appare tanto più urgente dal momento che si prevede la messa a punto di farmaci/vaccini con tecnologia a mRNA anche per numerose altre malattie, sempre che il fondamentale principio dell’ Ars Medica “Primum non nocere” non sia già ritenuto tramontato».

BOOM DI MORTI DI CANCRO NEGLI USA COME IN ITALIA E NELL’UE. Dati 2021-2022 dopo l’Inizio della Vaccinazione mRNA. Ma gli Oncologi complici delle Big Pharma Depistano

Ennò cari medici onesti!

Se i più integerrimi di voi esperti – non pagati dalle Big Pharma come un consulente del Ministro della Salute Orazio Schillaci, foraggiato da Pfizer proprio per sperimentare vaccini sul cancro – non avviano una contro-informazione scientifica perentoria e dirompente, con tanto di RAFFICHE DI DENUNCE PENALI come ha fatto il Sindacato di Polizia OPSA con lu studio Segalla e come stanno facendo i medici americani, non c’è speranza che in l’Italia riesca a vincere questa sfida per fermare “vaccini killer”.

“CONSULENTE” DI SCHILLACI PAGATO DA PFIZER & GSK FA TERRORISMO SUI MORTI COVID (Vaccinati). Ignora Turbo-Cancro. Fu al Meeting di De Lorenzo, ex Ministro delle Tangenti Big Pharma

Anche perché il Bel Paese è notoriamente compromesso dalle infiltrazioni mafiose nella politica e pertanto sarà difficile, per non dire impossibile, che ci possano essere risposte adeguate da un mondo sanitario corrotto dalle case farmaceutiche al punto che il Presidente della European Cancer Patient Coalition è l’ex ministro della Sanità Francesco De Lorenzo che prese tangenti dalla Smith Kline Beecham.

Tale casa farmaceutica si è poi “ripulita” nella fusione in GSK, multinazionale londinese finanziata da Bill Gates e oggi partner del Governo nel Biotecnopolo di Siena, che dovrà sperimentare sieri genici mRNA come il Centro di Ricerca sulle Terapie geniche di Padova.

La girandola di miliardi di euro e di conflitti d’interessi – per non dire affari loschi – è tale che non può concedere ai medici e agli scienziati onesti né diplomazia né pazienza.

Fabio Giuseppe Carlo Carisio
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FONTI PRINCIPALI

Fondazione Allineare Sanità e Salute – Vaccini mRNA antiCOVID-19 e rischio cancerogeno: un inquietante sospetto

GOSPA NEWS – INCHIESTE COVID. VACCINI & Big Pharma

GOSPA NEWS – WUHAN-GATES DOSSIER

MODERNA CONSAPEVOLE DEI RISCHI DI CANCRO NEI VACCINI mRNA. L’esperto Malone svela Brevetto sul Pericolo di Frammenti DNA Oncogeni

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Fabio Giuseppe Carlo Carisio

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