CRISTIANI PRIGIONIERI DEL GENOCIDIO A GAZA. Il Regime Sionista sfida la Tregua della Corte ONU. Grazie a Sostegno e Armi Italiane

CRISTIANI PRIGIONIERI DEL GENOCIDIO A GAZA. Il Regime Sionista sfida la Tregua della Corte ONU. Grazie a Sostegno e Armi Italiane

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di Carlo Domenico. Cristofori

«Lo scorso 1° febbraio Le abbiamo scritto che a Gaza, e più in generale nella Terra Santa, la guerra stava travolgendo anche la comunità cristiana. Sono passati quasi quattro mesi e il cielo sopra i nostri fratelli nella fede diventa sempre più cupo. Essi condividono le angosce del resto della popolazione e, come se ciò non bastasse, vengono ignorati dalla maggior parte dei media».

Comincia così l’appello dell’organizzazione  di diritto pontificio Aiuto alla Chiesa che Soffre (ACS) rammentando la sofferenza dei cristiani ortodossi e cattolici che in sfregio agli inviti alla pace di Papa Francesco furono colpiti uccisi dai cecchini dall’Esercito Israeliano proprio alla vigilia del compleanno del Vescovo di Roma, Jorge Mario Bergoglio.

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«Ieri ACS Italia ha diffuso agli organi di informazione un’intervista a Mons. William Shomali, Vescovo ausiliare di Gerusalemme e Vicario patriarcale per la Palestina, il quale ci ha fornito un drammatico aggiornamento. A Gaza, ci ha raccontato il prelato, «prima della guerra vivevano 1.017 cristiani». Dopo lo scoppio del conflitto «la maggior parte di loro si è rifugiato nel complesso parrocchiale latino e una minoranza in quello greco-ortodosso». Questi sfollati «soffrono per la mancanza di elettricità, acqua potabile e cibo».

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Quanto alle abitazioni, «la maggior parte dei cristiani ha visto le proprie case distrutte. Vivono nelle aule delle nostre scuole». Non ci sono solo i danni materiali. «Trenta persone sono rimaste uccise nelle varie esplosioni avvenute. Sono inoltre già partite più di 250 persone, tra le quali cittadini con doppia cittadinanza, alcuni malati e studenti che intendono proseguire gli studi. Gli abitanti di Gaza si trovano in una grande prigione».

Il Vescovo ausiliare di Gerusalemme ha aggiunto: «Siamo grati ai benefattori di Aiuto alla Chiesa che Soffre per la loro vicinanza alla Terra Santa. Continuiamo a ricevere da loro un grande sostegno per i nostri progetti pastorali, nonché per i nostri bisogni umanitari. L’unico modo per ringraziarli è pregare per loro nei Luoghi Santi. Il Signore, che sa tutto, saprà come donare loro il centuplo».

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ACS Italia ringrazia Dio che provvede a mantenere viva la speranza di questi fratelli, che tuttavia hanno urgente bisogno di aiuti materiali. Per questo continuiamo a sostenere il Patriarcato latino di Gerusalemme nella fornitura di medicinali salvavita, buoni alimentari, sovvenzioni per studenti (scolastici e universitari) e spese abitative a beneficio dei cristiani di Gaza, Cisgiordania e Gerusalemme Est.

Dona per i cristiani di Terra Santa

Bombe su Gaza e Rafah nonostante la Tregua imposta dalla Corte ONU

La Corte dell’Aja si è espressa, su richiesta del Sudafrica, ordinando il cessate il fuoco a Gaza e in particolare si è pronunciata per la sospensione dell’offensiva israeliana sulla città di Rafah. Inoltre è stata richiesta l’apertura delvalico di frontiera di Rafah, al fine di garantire l’assistenza umanitaria necessaria, e l’accesso nella Striscia agli inquirenti.

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Il tardivo pronunciamento della Corte di Giustizia Internazionale ONU, che ha aperto un fascicolo per genocidio e crimini di guerra contro Israele, giunge a poche ore di distanza dalla richiesta di arresto per il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e il leader di Hamas avanzata dael procuratore generale della Corte Penale Internazionale (CPI o ICC in Inglese), un organismo differente che ha una giurisdizione sui crimini mondiali ma non è riconosciuto da tutti gli stati delle Nazioni Unite (Tra cui Usa, Russia, Cina e Israele).

L’Aja ha chiesto a Hamas il “rilascio immediato e incondizionato” degli ostaggi israeliani. Wafa: dieci palestinesi, tra cui bambini  e donne, sono stati uccisi in un attacco aereo israeliano contro una casa nella città di Beit Hanoun. La premier Giorgia Meloni ha ricevuto a palazzo Chigi  il primo ministro palestinese Mohammad Mustafa, si tratta della prima visita in europa del rappresentante dell’Anp dalla sua recente nomina.

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Dieci palestinesi, tra cui bambini  e donne, sono stati uccisi e molti altri feriti oggi in un attacco aereo israeliano contro una casa nella città di Beit Hanoun, a nord della Striscia di Gaza. Lo scrive l’agenzia palestinese Wafa secondo cui fonti mediche hanno confermato il bilancio delle vittime, riferendo che altre 17 persone sono rimaste ferite nell’attacco che ha preso di mira un’abitazione della città. Fonti mediche, citate dall’agenzia, hanno confermato il bilancio delle vittime palestinesi e hanno affermato che altre 17 persone hanno riportato ferite nell’attacco dello Stato ebraico.

Le attrezzature sanitarie dell’ospedale Al-Aqsa di Deir el-Balah a Gaza non funzionano più, perché non c’è carburante per farle funzionare o perché sono state danneggiate dai bombardamenti. I generatori di ossigeno vanno a singhiozzo e ciò mette a rischio della vita 20 neonati, tra i quali alcuni prematuri, accolti attualmente nella struttura. Se gli adulti malati o feriti possono essere curati dal personale sanitario che resiste sul pavimento dell’ospedale sempre più sovraffollato, i neonati hanno bisogno di un ambiente asettico e di incubatrici.

Il Regime Sionista Protetto e Armato dall’Italia

La replica del Ministro della sicurezza nazionale di Israele, Itamar Ben-Gvir: “Sentenza irrilevante, Corte antisemita, la risposta è occupare Rafah”. Sono queste le parole pronunciate dal politico israeliano in seguito alla sentenza emessa dalla Corte internazionale di giustizia dell’Aja. A Israele è stato imposto di fermare l’offensiva militare a Rafah e a Hamas di rilasciare immediatamente gli ostaggi.

Yemen strikes three Israeli-linked Ships with Ballistic Missile. The First One in Mediterranean Sea

Malta ha affermato di essere pronta a riconoscere la Palestina come stato indipendente quando le condizioni saranno mature. Questo è stato dichiarato dal ministro Ian Borg, aggiungendo che “la decisione darà un contributo positivo alla risoluzione del conflitto israelo-palestinese”. Malta persiste nella ricerca di una soluzione a due Stati “che soddisfi le aspirazioni del popolo di Israele e Palestina”, e questa visione include “Gerusalemme come capitale di entrambi”.

Lo scorso marzo, Malta, insieme a Spagna, Irlanda e Slovenia, ha accettato di adottare misure per riconoscere uno stato palestinese affermando che una soluzione a due stati è l’unico modo per raggiungere una pace e una stabilità nella regione.

“LA STRISCIA DI GAZA VA DEPOPOLATA”. Ministro Israeliano ammette l’Obiettivo del Genocidio NaziSionista per Ultimare la “Nakba” del 1948

A seguito di tale azione dipolomatica il Ministero degli Esteri israeliano ha dichiarato mercoledì di aver ordinato il ritiro immediato dei suoi ambasciatori in Irlanda e Norvegia, in risposta alle decisioni di queste nazioni di riconoscere uno Stato palestinese, confermando pertanto la volontà di perseguire il piano militare del regime sionista di un depopolamento dell’intera Striscia di Gaza.

Nel suo incontro con il primo ministro e ministro degli Esteri della Autorità nazionale palestinese Mohammed Mustafa, il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha confermato il pieno sostegno del Governo italiano all’amministrazione palestinese.

“Ho informato Mustafa (primo ministro palestinese ndr) che il governo ha disposto nuovi finanziamenti a favore della popolazione palestinese, per un totale di 35 milioni di euro, che vanno ad aggiungersi a quanto già fatto in risposta alla crisi. Di questi, 5 milioni saranno destinati a Unrwa”.

Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani che ha incontrato alla Farnesina il Primo Ministro e Ministro degli Esteri e degli Emigrati dell’Autorità Palestinese, Mohammed Mustafa.

“L’Italia, grazie alle sue posizioni equilibrate, vuole svolgere un ruolo di ponte e lavorerà con sempre maggiore intensità affinché si chiuda questa fase dello scontro militare a Gaza. In questo si inserisce la visita a Roma del primo ministro palestinese, che è la prima in Europa dal suo insediamento”, ha sottolineato Tajani con riferimento all’incontro che è in corso alla Farnesina.

DALLA FINE DEL FASCISMO ALLA DITTATURA NAZI-SIONISTA NWO. Genocidi. Fosse Comuni. Deportati. Atenei Blindati. Milizie pro-SS nell’UE

Il misero contributo all’UNRWA giunge dopo che un’inchiesta indipendente ONU ha svelato che le accuse della collaborazione tra terroristi di HAMAS e dipendenti dell’Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l’occupazione dei profughi palestinesi nel vicino oriente lanciate da Israele erano totalmente infornate. Nonostante ciò l’Italia, USA e altri paesi UE avevano subito ritirato i finanziamenti in un momento cruciale per la sopravvivenza dei bambini e dei cristiani di Gaza.

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A fronte di questo gesto di ipocrita distensione verso l’Autorità Nazionale Palestinese, il ministro Tajani si è detto contrario a soluzioni “unilaterali” come quelle attuate dai paesi europei e dagli stati che hanno votato a favore del riconoscimento davanti all’ONU dello Stato Palestinese governato dall’ANP.

Nel mentre distribuisce briciole alla popolazione di Gaza per salvare la faccia e la coscienza, il Governo Meloni non ha interrotto la cospicua vendita di armi e munizioni al regime sionista di Netanyahu che le utilizza per compiere uno dei più tremendi infanti-genocidi della storia dell’umanità

Carlo Domenico Cristofori
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FONTI PRINCIPALI

GOSPA NEWS – LOBBY ARMI

GOSPA NEWS – GENOCIDIO IN PALESTINA

GOSPA NEWS – NWO, MASSONERIA & COSPIRAZIONI

INFANTI-GENOCIDIO A GAZA COME IN NESSUNA ULTIMA GUERRA. Senatore EBREO USA: “Non è AntiSemitismo denunciare i Crimini del Governo Razzista di Netanyahu”

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Carlo Domenico Cristofori

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