VANNACCI: SPIA NATO A MOSCA E INFILTRATO NWO NELL’ANTI-SISTEMA. Fusaro sbaglia a Sminuire il Generale “Gate-Keeper” di Destra
di Fabio Giuseppe Carlo Carisio
«Ho terminato la lettura – a volo d’aquila – del libro di Vannacci. Posso dire che è una delle cose più brutte e insignificanti che mi sia capitato di leggere negli ultimi 3 anni. Vuote banalità e abborracciati luoghi comuni. Ma questo è del tutto a prescindere dalla questione se sia lecito o no esprimere liberamente le proprie idee, anche se banali e vuote come in questo caso specifico».
Questo Tweet del filosofo Diego Fusaro conferma ancora una volta l’efficacia del mio sesto senso investigativo (capace di diventare persino settimo quando si è in perfetta sintonia con lo Spirito Santo…) che mi ha fatto sentire puzza di complotto prima ancora di guardare nel calderone di illuvie antropologica e politica del libro del generale Roberto Vannacci, a causa del quale ho litigato con un amico funzionario dell’Interpol che me lo aveva spedito in PDF insistendo affinché lo leggessi.
Il Passo Breve dalla PsyOp al Complotto del Nuovo Ordine Mondiale
Nei giorni scorsi l’ex sindacalista militare dell’Esercito Italiano, Piero Angelo De Ruvo, ormai uno degli opinionisti di punta di Gospa News, ha pubblicato un’arguta riflessione in cui ha tracciato bene il quadro della PsyOp (come gli americani definiscono un’operazione di influenza psicosociale) del generale: nato sui social per partenogenesi dopo un silenzio di 3 anni sulla dittatura sanitaria e militare della pandemia Covid-19 coin vessatori obblighi vaccinali per Forze Armate e dell’Ordine.
Sbocciato con un libro autoprodotto nell’ambito editoriale dopo un anno di infame guerra in Ucraina innescata da quella NATO per cui lo stesso ex comandante dei Paracadutisti della Folgore ha lavorato fino a pochi giorni prima della sua denuncia contro il “sistema politico-sociale” costruito in Italia dal Nuovo Ordine Mondiale di cui è sempre meno occulto ambasciatore il presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
Faccio questi riferimenti perché sto per avventurarmi in una digressione che ai nasini delicati dei salotti buoni a fare loschi affari sulla pelle degli Italiani potrà apparire come complottista.
Come ho sempre affermato in ogni mio intervento pubblico ai No Paura Day sul SARS-Cov-2 creato in laboratorio e sulle asfissianti privazioni dei diritti costituzionali conseguenti alla “pandemia pianificata per decenni” (parole dell’avvocato Robert. F. Kennedy jr. candidato alla Presidenza USA 2024) io non sono compolottista ma complotto-logo: ovvero non invento complotti immaginari ma svelo, con tanto di informazioni acclarate, le cospirazioni nascoste.
La Querelle su Vannacci tra Blondet e Fusaro
Se condivido appieno le parole di Fusaro che userò quale sempiterna citazione a chi mi contesterà di non aver letto il libro, condivido solo in parte la riflessione da lui pubblicata e rilanciata da Maurizio Blondet che lo ha invece aggredito celiandolo per un presunto “vizio mentale italiota”:
“Appena qualcuno si schiera dalla nostra parte, invece di dargli il benvenuto e unirsi a lui e, se ha più seguito, mettersi geneosamente al suo comando, ecco la frenesia di “smascherarlo” scrive Blondet ormai sempre più adombrato da una dialettica viscerale più che illuminato da una logica intellettuale:
“Fusaro ritiene urgente smascherare Vannacci come funzionale al sistema, è una azione a cui tiene perché gli ha dedicato anche dei video” aggiunge Blondet raggiungendo poi il culmine della sua bolsa retorica: “L’accusa di “aver lavorato per la NATO” no è solo bassa e meschina, ma è un insulto alla sua stessa intelligenza, di Fusaro. Se non avesse “lavorato per la NATO”, Vannacci non sarebbe un generale ma un privato senza peso e potere politico”.
E invece in due parole Fusaro ha proprio messo il dito nella piaga… Ma ci ha infilato solo la punta del mignolo. Perché poi ha critto l’unica frase che non condivido del suo testo (integrale sotto):
“In molti si domandano se il generale Vannacci, autore del fortunato quanto mediocre libro “Il mondo al contrario”, sia funzionale al sistema che pure dice di contestare. Non mi spingerei in alcun caso a dire che il Vannacci sia un infiltrato dal sistema, come usa dire con orrida formula. Non credo affatto che lo sia e penso che esprima in maniera del tutto libera le proprie convinzioni” ha scritto Fusaro.
Invece proprio questo è il punto cruciale del problema in quanto social e media di mainstream si sono soffermati, quasi per esaltarne le gesta, a fotografare due distinti momenti della vita professionale dell’alto ufficiale NATO: il suo comando dei Parà, la denuncia sull’uranio impoverito usato in Iraq e il suo incarico all’Istituto Geografico Militare di Firenze quasi come una “punizione”.
Ma va radiografata tutta la sua rifulgente carriera nell’Alleanza Atlantica per comprendere come egli possa essere il “gate-keeper” ideale per intercettare consensi e manipolare disinformazione durante il prosieguo della guerra in Ucraina e il previsto ritorno dell’emergenza Covid-19,
Generale devoto alla NATO: sempre pronta a usare i Jihadisti come Mercenari
Rileggiamo bene il curriculum e vediamo perché Vannacci non può essere credibile come uomo anti-sistema ma diventa perfettamente funzionale come un gate-keeper infiltrato NWO lanciato verso velleità politiche dal direttore del quotidiano La Verità, Maurizio Belpietro, che (lavorando in una società editoriale presieduta da un socio di Silvio Berlusconi in ambito biomedico) ha fatto vincere le elezioni a Giorgia Meloni consentendo agli Italiani di ricevere in eredità un Ministro della Sanità come Orazio Schillaci, peggiore dell’inetto Roberto Speranza in quanto collabora con le Big Pharma dei Vaccini e addirittura ci investe sopra…
Roberto Vannacci (La Spezia, 20 ottobre 1968) è un generale italiano, già comandante della Task Force 45 durante la Guerra in Afghanistan. Ha ricoperto i ruoli di comandante del 9º Reggimento d’Assalto Paracadutisti “Col Moschin”, della Brigata Paracadutisti “Folgore” e del contingente italiano nella Guerra civile in Iraq.
Nel 2017, in Iraq, Vannacci ha assunto il comando del Contingente nazionale terrestre dell’operazione Prima Parthica nonché del Deputy Commanding General for Training della Coalizione anti ISIS nell’ambito dell’Operation Inherent Resolve. In tali ruoli è stato responsabile dell’addestramento e dell’equipaggiamento delle forze irachene impegnate nell’annichilimento militare dello stato islamico e nelle attività di contro-insurrezione e di controllo del territorio.
AL BAGHDADI, IL CALIFFO ISIS E AGENTE MOSSAD-CIA NASCOSTO DAGLI USA
Chi come me si occupa da oltre 10 anni di geopolitica e intelligence militare sa benissimo che l’ISIS è stato creato dal califfo Al Baghdadi, liberato dal centro di detenzione di Camp Bucca dagli stessi americani, ritenuto un agente della CIA e del Mossad dagli stessi paramilitari iracheni che hanno vinto lo Stato Islamico. Inoltre se l’ISIS ha potuto dilagare è grazie alle politiche fallimentari in Medio Oriente messe in atto dal Pentagono sotto il comando di Lloyd Austin, ora diventato Segretario del Dipartimento della Difesa nell’amministrazione Biden.
Non solo. Va rammentato che la CIA ha gestito l’operazione MOM in Turchia con cui in Siria ha armato 21 gruppi jihadisti, tra cui alcuni terroristici e vicini ad Al Qaeda, con i potenti missili anti-carro TOV regolarmente finiti sul mercato nero e arrivati nelle mani dei tagliagole ISIS.
Inoltre va rammentato che la NATO ha legittimato l’uso come mercenari dei terroristi jihadisti Sunniti sia in Libia che in Ucraina (Battaglione ceceno Sheikh Mansour). Mentre la CIA, attraverso società bulgare, sta continuando ad armare i terroristi del Medio Oriente.
Questa premessa ci aiuta a capire che l’eroe Vannacci non è andato in Iraq a sconfiggere l’ISIS, dove è stato annientato dalle Forze di Mobilitazione Popolare (in arabo: Hashd al-Shaabi) composte da Musulmani Sciiti appoggiati dall’Iran e dai cristiani iracheni.
A riprova della sintonia tra NATO, USA e gli Hashd ci basti ricordare che il generale Abu Mahdi al-Muhandis, vice comandante delle Forze di Mobilitazione Popolare, fu ucciso il 3 gennaio 2020 da un drone americano (fatto lanciare dal presidente americano Donald Trump) nell’aeroporto internazionale di Baghdad insieme al generale Qasem Soleimani, comandante delle Forze Quds, il reparto speciale per le missioni estere dei Pasdaran Iraniani che hanno fortemente aiutato Iraq e Siria a sconfiggere lo Stato Islamico.
In questo controverso e complesso contesto geopolitico e militare appare chiaro come il generale Vannacci sia stato inviato in Iraq a lucidare con le terga una poltrona più che a svolgere un effettivo ruolo di antiterrorismo.
Non solo. Mentre denuncia il fenomeno delle immigrazioni con toni anche razzisti (prendendosela con la pallavolista di colore Paola Egonu che è italiana di nascita) sembra volersi scordare che proprio grazie agli intrighi tra NATO e jihadisti e le loro maledette guerre nei paesi del bacino del Mar Mediterraneo stano proliferando i barconi della disperazione…
La Tardiva Denuncia sull’Uranio Impoverito: in Bosnia no, in Iraq sì
Nel 2018 Vannaci ha poi assunto l’incarico di capo di stato maggiore della Divisione “Vittorio Veneto”. Nello stesso anno, secondo quanto riferito dai media, ha depositato un esposto alla Procura della Repubblica di Roma per l’esposizione dei militari italiani all’uranio impoverito.
Una nobile azione con cui si guadagna l’attenzione, ma solo due anni dopo e in piena pandemia, del tenente colonnello Fabio Filomeni Incursore del 9° Reggimento d’assalto paracadutisti “Col Moschin” che era con lui in Iraq e pubblica il libro su Amazon: «
La questione uranio impoverito, però, ha eco più mediatica che giudiziaria visto che le conclusioni della Commissione Parlamentare Scanu non sono state in grado far aprire procedimenti penali contro chicchessia o di costringere il Ministero della Difesa a concedere indennizzi automatici ai tanti militari ammalatisi di tumore.
UCRAINA: ROMPERE LA CORNICE MAINSTREAM. Per Ricordare le Guerre NATO-USA in Bosnia, Libia e Siria
Volendo essere un po’ maliziosi ci si potrebbe anche domandare come mai il generale Vannacci ha sollevato il problema sull’Iraq ma non nella sua duplice missione in Bosnia a cavallo del 2000.
Infatti, secondo il sito dell’ONA, Osservatorio Nazionale Amianto, fiondato dall’avvocato Ezio Bonanni;
La NATO ha reso noto l’elenco dei siti bombardati con proiettili al DU in Bosnia Erzegovina nel 1995. In totale furono ben 6.780 i proiettili di uranio impoverito utilizzati. I bombardamenti si concetrarono nei territori di Han Pijesak, con 2.400 proiettili, cioè più di 7 quintali di DU, e di Hadžići con 3.400 proiettili, equivalenti a circa una tonnellata di DU.
Gli ultimi anni da “Spia NATO” a Mosca
Nell’immaginario collettivo si è quindi fatto il nome di un generale piantagrane che però, per misteriosi motivi, è stato premiato con uno degli incarichi più strategici e delicati che potesse ricevere un alto ufficiale. Dal dicembre 2020 ha ricoperto l’incarico di addetto per la Difesa alla rappresentanza diplomatica italiana a Mosca, con accreditamenti anche in Bielorussia, Armenia e Turkmenistan.
Vannacci era responsabile delle attività di assistenza alle delegazioni militari italiane in visita ufficiale e assicurava il coordinamento della cooperazione militare e dell’industria militare per la difesa con Federazione Russa, e il rilascio delle autorizzazioni diplomatiche in caso di sorvolo o scalo dei velivoli militari.
Si tratta di un ruolo davvero sensibile in quanto è l’unica occasione in cui un generale può operare in un contesto straniero con la tutela e riservatezza di un incarico diplomatico. Soprattutto in considerazione che in quello stesso anno i quartieri generali militari di NATO e UE stavano predisponendo il piano di militarizzazione dell’Europa dell’Est attraverso il think-tank CEPA di Washington sponsorizzato dalla Lobby delle Armi.
Ecco perché nessuno può dissuaderci dal ritenere che Vannacci stesse operando come spia della NATO in Russia proprio nel periodo dell’escalation dei rapporti tra l’Alleanza Atlantica e il Cremlino per la questione irrisolta della Guerra civile nel Donbass filo-russo scoppiata dopo il Golpe finanziato da George Soros e paesi NATO a Kiev nel 2014.
Non solo. Nelle sue operazioni all’estero si è guadagnato anche due Medaglie NATO (Afghanista e Jugoslavia) e due dagli USA (Bronze Star Medal in Afghanistan e Legion of Merit in Iraq) confermando l’ottima collaborazione con il Pentagono e, di conseguenza, con ogni probabilità anche con il controspionaggio americano della Central Intelligence Agency.
Il suo incarico all’ombra del Cremlino si interrompe nel maggio 2023 quando Il Ministero degli Esteri Russo lo ha dichiarato “persona non grata” dalle autorità russe, come rappresaglia per le espulsioni decise dal Ministro degli Esteri Luigi Di Maio (intrigato con l’Università Link di Roma dove vengono reclutati i collaboratori della CIA in Italia) nei confronti dei funzionari russi dopo lo scoppio della guerra in Ucraina.
Il celebre giornalista televisivo del mainstream più radicale Bruno Vespa ha proposto una lettura esattamente opposta a quella che proponiamo noi…
Il Plauso alla Dittatura Russa propedeutico a quella del NWO
«Un uomo con il curriculum di Vannacci — scrive Vespa — non viene congelato all’Istituto geografico militare senza una ragione precisa. E la ragione sta nelle posizioni estremamente favorevoli a Putin maturate nel periodo in cui è stato addetto militare a Mosca dal febbraio 2021. Incarico delicatissimo anche perché è coinciso con l’aggressione all’Ucraina un anno dopo. È stata questa posizione a bruciare la brillantissima carriera di Vannacci: una nazione Nato esposta come la nostra in favore dell’Ucraina non può avere a un alto livello militare ambiguità di questo genere».
La sua frase giunge a censura di alcune riflessioni che vanno lette più per quello che evocano (nel co-testo semantico implicito) che per quello che dicono.
Dal libro del generale Roberto Vannacci, Il mondo al contrario, pagine 147 e 148: «Per non parlare della Russia, ed in particolare di Mosca, dove incontravo, ben dopo l’imbrunire nei grandissimi e bellissimi parchi cittadini, donne sole e mamme con bambini che assaporavano il fresco delle sere estive senza il benché minimo timore di essere molestate da qualcuno. “Ma là c’è un dittatura” — tuona qualcuno — come se una delle caratteristiche delle democrazie fosse quella di autorizzare ladri, stupratori e criminali a esercitare liberamente le loro attività. E il problema è anche questo. Se la democrazia non riesce a dare risposte concrete soprattutto nei confronti della delinquenza comune e di quei reati, come i furti, che toccano più di ogni altro il cittadino, allora l’elettorato si rivolgerà verso sistemi diversi, verso forme di governo più efficaci nei confronti dei malviventi».
I messaggi subliminali trasmessi da questa semplice frase sono ben differenti. In primis sanciscono l’esistenza certa di una dittatura in Russia, in secondo luogo ne legittimano l’eventuale istituzione in Occidente dove non sarebbe certo un cristiano come il presidente russo Vladimir Putin a governare.
E’ il preambolo dei progetti che copia il Nuovo Ordine Mondiale ad esempio con Trattato Pandemico Mondiale voluto dall’OMS e dal G20,
E’ la teorizzazione di una deroga ai diritti civili per imporre leggi emergenziali come quelle che hanno violato l’art. 32 della Costituzione sulla libertà di scelta della cure sanitarie e quelle che stanno violando l’art. 11 per la fornitura di armi all’Ucraina.
Sarebbe stato estremamente difficile consentirgli di conquistare le simpatie del variegato mondo anti-sistema se non si fosse apparentemente bruciato con iniziative e affermazioni di fatto superficiali, inconcludenti e sufficienti solo per fargli prendere la medaglia di un provvedimento disciplinare dal Ministro della Difesa Guido Crosetto che risponde come l’Alleanza Atlantica agli interessi dei Signori della Guerra.
Infatti pare che sia bastato un incontro, richiesto dal generale al ministro ed avvenuto ieri, venerdì’ 8 ottobre, per ammorbidire le tensioni e annullare il trasferimento di sede…
L’Alleanza Atlantica pilotata da Gates & Soros: paladini LGBTQ
L’ex sindacalista militare Piero Angelo De Ruvo, nel già citato articolo
, si è retoricamente chiesto perché Vannacci non avesse mai speso una parola in difesa dei militari costretti a sottostare all’obbligo di inoculazione di sperimentali e pericolosi sieri genici mRNA. La risposta è semplice.
Il segretario generale della NATO che ha premiato l’ex comandante della Folgore si chiama Jens Stoltenberg ed è stato proiettato al vertice dell’Alleanza Atlantica da Bill Gates per il quale ha lavorato come direttore dell’ONG Gavi per l’immunizzazione globale.
Com’è noto la Microsoft di Gates sta anche gestendo insieme all’industria italiana aerospaziale Leonardo e alla NATO progetti di utilizzo dell’intelligenza artificiale in ambito militare che sono stati benedetti all’ultima riunione del Comitato Bilderberg.
Se Vannacci avesse denunciato un poi di queste tremende sudditanze dell’Italia verso Gates che rappresenta il vero “fulcro” da cui nasce la propaganda LGBTQ come quella per il meticciato sviluppata sui migranti dal suo collega miliardario e sedicente filantropo George Soros che profetizzò il futuro della NATO nel Nuovo Ordine Mondiale.
Una cosa li accomuna: sono stati i più grandi sponsor dell’amministrazione Obama-Biden nonché speculatori sulle Big Pharma che si sono arricchite durante la pandemia.
Quindi, appare davvero presbite, ancor più che miope, denunciare la degenerazione della cultura gender e dell’immigrazione clandestina in Italia come ha fatto il generale nel suo libro “Il mondo al contrario” senza occuparsi dei principali partner della NATO che finanziano questi fenomeni.
Ecco perché il “mediocre libro” di Vannacci, come lo ha definito Fusaro nell’articolo che segue, gli è servito solo a procurarsi lauti guadagni per finanziare direttamente o indirettamente una PsyOp politica in vista delle prossime Elezioni Europee per intercettare quesi voti di destra persi dalla leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni facendo salamelecchi alla presidente della Commissione Europea Ursula Von Der Leyen, al presidente americano Joseph Biden, alla presidente del Parlamento Europeo Roberta Metsola, e al presidente ucraino Volodymyr Zelensky.
Tutti burattini, questi ultimi 4, del Nuovo Ordine Mondiale che vede come frontmen la coppia Gates-Soros e come sponsor il binomio Rothschild-Rockefeller. So0no canovacci già visi e rivisti dai quali si fanno abbindolare solo gli italiani ignoranti dei social che usano le viscere per ragionare di socio-politica e preservano i neuroni per fare scommesse vincenti nel FantaCalcio…
Parafrasando le parole di Maurizio Blondet, questo è il vero venefico “Vizio mentale italiota, anzi di una patologia ricorrente”.
Assai più pandemica del Covid-19 costruito in laboratorio nel totale disinteresse di PRO-VAX e NO-VAX per questa ancora cruciale questione che grida vendetta davanti a Dio sui responsabili ma non davanti agli uomini. Troppo intenti a chattare post che ad informarsi e riflettere su come agire.
Fabio Giuseppe Carlo Carisio
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MAIN SOURCES
Riflessione sul Generale Vannacci del Filosofo Fusaro
di Diego Fusaro
In molti si domandano se il generale Vannacci, autore del fortunato quanto mediocre libro “Il mondo al contrario”, sia funzionale al sistema che pure dice di contestare. Non mi spingerei in alcun caso a dire che il Vannacci sia un infiltrato dal sistema, come usa dire con orrida formula.
Non credo affatto che lo sia e penso che esprima in maniera del tutto libera le proprie convinzioni. Convinzioni che, come altra volta ho detto, egli ha il sacrosanto diritto di esprimere, con buona pace dei tanti censori in tinta arcobaleno che ancora ricordiamo mentre dicevano ipocritamente je suis Charlie. Quel che voglio sottolineare tuttavia è che le tesi espresse dal Vannacci, se lette in trasparenza, risultano perfettamente funzionali all’ordine neoliberale rispetto al quale vengono urbi et orbi definite antagonistiche.
Ho terminato la lettura – a volo d'aquila – del libro di Vannacci. Posso dire che è una delle cose più brutte e insignificanti che mi sia capitato di leggere negli ultimi 3 anni. Vuote banalità e abborracciati luoghi comuni. Ma questo è del tutto a prescindere dalla questione se…
— Diego Fusaro (@DiegoFusaro) August 19, 2023
Si è detto che il libro del Vannacci rappresenta la critica più radicale del sistema dominante, quasi un pugno in faccia assestato con coraggio al pensiero unico politicamente corretto. A parte il fatto che è possibile colpire il pensiero unico politicamente corretto sostenendo delle perfette idiozie, ciò che rivela come la critica debba essere costruita in maniera sensata e come non basti rovesciare il pensiero unico per giungere alla verità.
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Così ad esempio quando il Vannacci dice le sue corbellerie sugli omosessuali come “anormali” sarebbe un grave errore scambiarle per la vera critica al sistema del nuovo ordine erotico del pansessualismo deregolamentato. La vera critica deve essere condotta contro la decostruzione neoliberale della famiglia, non certo contro gli omosessuali (moltissimi dei quali oltretutto sono in prima linea nella difesa della famiglia contro la sua distruzione turbocapitalistica).
Per inciso, le uniche parti vagamente difformi, anche se in modo oltremodo gretto, rispetto all’ordine simbolico egemonico, sono quelle che riguardano l’ambito dei valori e dei costumi, ove il Vannacci prende il pensiero dominante e lo rovescia di 180 gradi pensando che quella sia la perfetta critica e senza avvedersi che in non rari casi precipita in posizioni non meno false di quelle del pensiero unico dominante che pure vorrebbe contrastare.
Ma la parte più interessante, che rivela la perfetta adesione del generale Vannacci al pensiero unico dominante, riguarda la visione socio-economica propugnata dal suo mediocre libro.
L’autore sposa integralmente il liberismo thatcheriano, vale a dire il libero mercato competitivo come forma di produzione e di coesistenza. In quest’ottica si spiegano le crociate condotte dal generale nel libro contro la decrescita à la Latouche o contro le proteste dei no TAV in Val Susa, contro gli oppositori al nucleare e contro ogni pure vaga idea di socialismo.
Insomma, sul versante economico e sociale il mediocrissimo libro del Vannacci risulta perfino più realista del re, difendendo a spada tratta e in modo francamente grottesco l’ordine neoliberale egemonico.
Per non parlare poi dell’atlantismo fanatico che affiora da ogni pagina del libro e che rivela anche in questo caso il posizionamento del nostro autore – non per caso un generale che, salvo errore, per la Nato ha pure lavorato – nel diagramma dei rapporti di forza, dove egli si colloca senza tema di smentita dalla parte del pensiero dominante.
Per questo motivo, il libro in questione e più in generale la figura del Vannacci non possono in alcun modo essere letti come antagonistici rispetto all’ordine dominante, al quale anzi finiscono per essere perfettamente funzionali quanto più vengono indicati come alternativi.
Insomma, Vannacci e il suo libro rappresentano un eccellente esempio di critica conservatrice o, se si preferisce, di dissenso riconfermante il consenso alla civiltà neoliberale. Finché non si sarà capito questo, non si sarà colto il punto della questione.
Diego Fusaro – pubblicato sul Blog di Maurizio Blondet in un commento dal titolo Il Vizio Mentale Italiota
“TOWARD A NEW WORLD ORDER: The Future of NATO”. Soros’ 1993 Manifesto in which Forecast Ukraine War
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“GLI USA RECLUTANO TERRORISTI ISIS PER ATTENTATI TERRORISTICI”. La Denuncia dell’Intelligence Russa
https://www.gospanews.net/2023/06/04/cristo-larma-piu-potente-della-crociata-di-putin-contro-loccidente-corrotto-da-lobby-armi-big-pharma-e-perverso-da-lgbtq-anticristiani/